- scritto da Mariangela Martellotta
- categoria Recensioni
La normativa essenziale di tutela ambientale
Oggi in Italia non è ancora possibile definire in termini univoci il significato sul piano giuridico di quello che viene definito comunemente “ambiente”. Quello di “ambiente” risulta un concetto assai vasto, tanto esteso da risultare difficile da determinare e come difficilmente è stato possibile individuarne la normativa essenziale all’interno del caos legislativo del nostro paese. Il perché è semplice da spiegare: la nostra Costituzione risalente al 1948 pur non contenendo norme che indicavano l’ambiente come oggetto di tutela, aveva in nuce alcuni riferimenti al diritto alla salute e ai valori legati alla tutela ambientale.
Un primo importante input alla disciplina legislativa connessa espressamente con gli interessi ambientali si è avuta con la legge 13 agosto 1966, n. 615.
Vero è che l’ambiente è costituito da fattori molteplici, a volte assai complessi e connessi in vario modo gli uni con gli altri; oltretutto gli elementi ambientali sono suscettibili di valutazione da una molteplicità di soggetti, mossi da interessi e idee spesso in irrimediabile conflitto.
Rispetto al rapporto con l’essere umano il concetto di ambiente si limita a due concezioni: un’ideologia tipicamente antropocentrica (diciamo tradizionalmente di origine medioevale che vede l’uomo porsi come soggetto attivo nei confronti dei beni e degli equilibri ambientali), ed una concezione che ai giorni nostri possiamo definire “ecocentrica” e che vede l’ambiente e la natura come valori a sé stanti e l’uomo come elemento vitale ma che trova il suo posto, indipendente, nell’equilibrio della biosfera. Diciamo che se la prima concezione trova riscontro nella normativa, la seconda vi trova meno spazio, ma si può riscontrare che la prospettiva ecocentrica sia la causa dei principali cambiamenti riguardanti questioni basate sul riconoscimento dei diritti dell’ambiente e della sua tutela.
Detto ciò si comprende la pluralità delle dimensioni riconosciute nello stesso concetto di ambiente ed il bisogno di avere a disposizione organi di diversa competenza chiamati a valutare e regolare gli interessi ambientali, con la conseguente inevitabile difficoltà dell’organizzazione tradizionale dei poteri pubblici (dello stesso Stato) rispetto ad un valore quale la tutela e la garanzia dell’equilibrio ambientale. Negli ultimi anni purtroppo il corpus normativo italiano si è sviluppato in maniera ampia, forse anche per cercare di rimettersi in pari con i ritardi accumulati nell’attuazione della legislazione comunitaria, ma persiste in ogni caso il suo carattere a volte sovrabbondante e nello stesso tempo frammentato in leggi, regolamenti e richiami a decreti di varia natura.
Quel che si denota, e che il manuale di Sanna cerca di attutire, è il senso della mancanza di un coordinamento fra le norme relative all’ambiente. Quel che però è apprezzabile consiste nel risultato complessivo raggiunto dalla nostra normativa che vanta un repertorio assai vasto che copre tutti i settori e tutte le questioni ambientali che via via sono emerse nel corso degli anni e con il subentrare delle problematiche ad esse connesse.
“La normativa essenziale di tutela ambientale” consente di consultare tutti quei provvedimenti riguardanti l’ambiente: nel testo sono riportate tutte le principali norme di settore, comprese quelle contenute nel cosiddetto Testo Unico Ambientale (D.Lgs. n. 152/2006), divise per materia (aria, acqua, rifiuti e normativa integrata ambientale) riportate in modo completo e aggiornate ai provvedimenti emanati fino alla data del marzo 2011.
Per poter offrire al lettore uno strumento operativo, efficace ed approfondito, le norme trattate nel volume sono state coordinate con i vari provvedimenti emanati nel tempo e corredate con regolamenti ed allegati tecnici, che risultano a volte omessi nelle raccolte normative di più ampia trattazione.
“La normativa essenziale di tutela ambientale”è consigliato ad operatori tecnici e responsabili ambiente di aziende pubbliche e private, ai tecnici degli appositi uffici che trattano di questioni legate all’ambiente, a consulenti di comuni, province, regioni, ASL, ARPA, ANPA, nonché ad aziende di smaltimento rifiuti eaziende industriali.
La ricerca normativa nel testo è poi facilitata dal dettagliato indice analitico, diviso per sezioni, che consente di ricercare con comodità i provvedimenti relativi ad uno stesso argomento ma con fonti normative dedicate a diversi ambiti. Quest’ampia e riveduta edizione (quasi 2000 pagine) è corredata anche da un cd rom mini–formato per una facile consultazione anche in digitale dei contenuti del testo cartaceo.
Indice
Acqua
Aria
Normativa Integrata Ambientale
Rifiuti
Scheda tecnica del libro
Titolo: La normativa essenziale di tutela ambientale: Acqua – Aria – Normativa integrata ambientale – Rifiuti.
Formato: 115x165 mm, illustrato B&N
Editore: EPC(Collana Normativa – Tutela dell’ambiente)
Pagine: 1952
Data pubblicazione: Aprile 2011 (V Edizione)
Autori:Mauro Sanna
ISBN: 978–88–6310–309–0
Autore
Mauro Sanna èchimico dell’ARPA LAZIO, dal 1971 dedica la sua attività alla tutela dell’ambiente. Ha avuto incarichi di ricerca presso l’IRSA–CNR, è stato esperto in sede CEE, docente presso la Scuola di specializzazione in Igiene dell’Università di Roma, Presidente della Consulta per lo smaltimento dei rifiuti della Regione Lazio e membro dell’Autorità di bacino del fiume Tevere. È stato consulente del Ministro per l’Ecologia e membro della Commissione tecnica di consulenza del Comitato Interministeriale per la tutela delle acque. Collaboratore di varie Riviste italiane e internazionali, ha svolto numerosi studi sui problemi dell’inquinamento delle acque e dell’aria e sullo smaltimento dei rifiuti. È autore di numerosi volumi in materia.
Estratto
Sotto il profilo idrologico assumono particolare rilievo le indagini che si rendono necessarie per lo studio ed il controllo del regime delle falde sotterranee, non solo in dipendenza delle variazioni di livello, ma anche in funzione delle portate che vengono sottratte alle falde stesse mediante emungimenti dai pozzi ed il libero deflusso delle acque sorgentizie. Tali indagini hanno importanza preminente, ma ciò non di meno sarà opportuno eseguire altre ricerche per la determinazione di altri elementi caratteristici quale principalmente il tasso di rinnovamento, e cioè il rapporto tra il deflusso medio annuo sotterraneo ed il volume idrico della falda, atto ad evidenziare la possibilità di ricarica naturale della falda medesima. Gli elementi idrologici che in via prioritaria dovranno essere accertati sono costituiti essenzialmente dai livelli freatici e piezometrici e dalle portate che vengono emunte dai pozzi o defluiscono liberamente dalle sorgenti, tutti elementi da rilevare secondo le metodologie del servizio idrografico del Ministero dei lavori pubblici. Le misurazioni dovranno essere svolte più volte nell’anno idrologico, e possibilmente in modo contemporaneo ai punti di osservazione di un medesimo corpo idrico.. […].