Lo sviluppo sostenibile della città di Malmö - Seconda puntata

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Una città come Malmö, che aspira ad essere il modello di sviluppo sostenibile a livello mondiale, non si poteva fermare nel solo progetto urbanistico del suo quartiere sostenibile. Né tantomeno limitarsi a vivere dell’economia indotta dal vicino ponte di Öresund che collega la Svezia con la Danimarca. L’organizzazione delle infrastrutture e dei servizi è dunque anch’essa sui generis. Se consideriamo che la città si trova a 55º di latitudine èchiaro che la sostenibilità residenziale non può essere raggiunta ricorrendo solo ai criteri di architettura passiva.

LE FONTI RINNOVABILI
I pannelli solari a quelle latitudini servono solo come un complemento, forniscono appena il 15% del fabbisogno energetico totale. La maggior parte dell’energia proviene da un parco eolico offshore situato a 7 km dalla costa. Il riscaldamento del quartiere di Västra Hamnen è centralizzato: un’enorme pompa di calore, alimentata esclusivamente con l’elettricità del parco eolico, assorbe calore da una falda che si trova a 90 m di profondità durante l’inverno e lo restituisce durante l’estate, quando il sistema commuta dal modo di teleriscaldamento al modo di teleraffrescamento. L’enorme massa termica della falda funziona come accumulatore stagionale. Si tratta di una soluzione ottimale per le condizioni bioclimatiche del posto, soprattutto considerando che l’energia elettrica utilizzata proviene per il 100% da fonte rinnovabile. Nessun parallelismo possibile con l’attuale moda della “geotermia” in Italia. Invece di importare i modelli di trasparenza e organizzazione scandinavi, alcune Amministrazioni pubbliche italiane hanno imposto un modello impiantistico che si ripaga solo grazie alla supervalutazione del fotovoltaico, e che vogliono estendere al resto del Paese, senza considerare che il mix energetico del sistema elettrico nazionale è prevalentemente alimentato da fonti fossili e dove è assurdo ricorrere a sistemi attivi quando con criteri di architettura passiva si possono ragiungere migliori risultati con minore spesa.

Foto | Stefano Scognamiglio

IL SISTEMA TECNOLOGICO PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI
La raccolta dei rifiuti è sempre un tema che genera dibattiti, anche nell’estremo Nord. Per la selezione e raccolta dei rifiuti il Comune di Malmö aggiudicò il servizio a due aziende che offrivano sistemi molto diversi, con lo scopo di metterli a confronto e guadagnare esperienza per futuri progetti di sviluppo della città.

Il sistema con trituratore sottolavello
All’oggi, quello che sembra funzionare meglio è la triturazione della frazione organica direttamente con un trituratore posto nel sottolavello della cucina di ogni abitazione. La poltiglia risultante è convogliata da un’apposita tubazione fino ad una cisterna di decantazione. La frazione liquida si separa e va al sistema di fognature, ed i solidi decantati sono aspirati una volta alla settimana con un camion cisterna e trasportati fino ad un digestore municipale. Per il fatto che nel trituratore domestico solo si possono buttare resti organici blandi (niente ossi e altre materie più o meno inerti), questo sistema è risultato il migliore in termini di qualità finale del compost e di quantità di biogas ricavati.

Il sistema di trasporto pneumatico ad impulsione
L’altro sistema messo alla prova consiste nella classica serie di tubi di transporto pneumatico ad impulsione, energeticamente più efficace del classico trasporto pneumatico ad aspirazione. Lo svantaggio del sistema pneumatico rispetto al trituratore sottolavello risiede nel fatto che la gente cura di meno la differenziazione. Inoltre è inevitabile l’utilizzo dei sacchetti di plastica. La gente non sempre fa attenzione ad utilizzare quelli biodegradabili omologati per rifiuti, e pertanto il compost risultante contiene resti di plastica, sughero, ossa e non serve per l’agricoltura. La plastica inoltre occupa spazio ma non produce biogas, abbassando l’efficienza del digestore municipale.

Attualmente il 50% del gas di tutta la rete di Malmö è biogas purificato, chiamato biometano, e l’obiettivo è raggiungere il 100% entro il 2020. Il biometano si utilizza fondamentalmente per cucinare e per la mobilità urbana (autobus, camion della raccolta di immondizie, e, ancora in piccola scala, anche per i taxi e auto private). Esistono già diverse stazioni di servizio nelle quali è possibile rifornirsi di biometano.

Foto | Stefano Scognamiglio

PROTEZIONE DELLA BIODIVERSITA’
Un altro aspetto interessante di Västra Hamnen è la biodiversità. Consapevoli del fatto che da secoli la regione di Skäne è fortemente agricola, con poche specie vegetali e animali, uno dei parametri di valutazione dei progetti urbanistici fu precisamente quello della protezione della biodiversità. Ricevettero maggiore punteggio i progetti che includevano aspetti come i giardini naturali, dettagli come i nidi per uccelli e persino per pipistrelli! Sembra un’esagerazione normativa al miglior stile euroburocratico, ma dagli studi realizzati, risulta che nella zona vivono 25 specie di uccelli, una di pipistrelli, 50 specie di piante. Non passa inosservata anche la “biodiversità umana” che si percepisce nel passeggiare lungo le vie di Västra Hamnen. In questo quartiere vivono persone di 103 nazionalità diverse e di tutte le età: ci sono alloggi per studenti e anche centri per la terza età. Con l’inaugurazione del ponte di Öresund, che unisce Copenhagen con Malmö, un tragitto di circa 20 minuti, una forte comunità danese si è stabilita in questa città poiché attirata dalla qualità di vita e dai prezzi accessibili.

L’EDIFICIO DEL WORLD TRADE CENTER

Foto | Mario Rosato

Fra il quartiere di Västra Hamnen ed il centro storico della città si trova l’edificio del World Trade Center. Sembra impossibile, ma è un edificio quasi completamente di cristallo e senza tende. Un altro esempio del culto della trasparenza degli svedesi “La gente della strada ha il diritto di vedere che cosa si fa negli uffici”, fu il commento della nostra guida, che aggiunse “Personalmente, mi piace il fatto di poter salutare attraverso la finestra il mio vicino dell’edificio di fronte quando arrivo la mattina o me ne vado la sera”. La cosa più incredibile sono le prestazioni energetiche di questo edificio: malgrado il rigido clima del Baltico, e che il 54% della sua pelle sia di vetro, consuma il 25% di energia rispetto allo standard minimo della legislazione svedese, e il 43% in meno di energia rispetto ad un edificio terziario convenzionale di caratteristiche similari.
Il segreto?
La facciata di vetro in realtà è doppia, possiede una serie di controlli intelligenti e la struttura interna in calcestruzzo fornisce una grandissima inerzia termica, aspetto spesso dimenticato dai progettisti nostrani. Un altro accorgimento si trova nella ventilazione di ogni singolo ufficio o delle sale riunioni, si tratta di sensori di temperatura, umidità e CO2 per assicurare una corretta qualità dell’aria secondo le necessità, proporzionalmente al numero degli occupanti, evitando così inutili dispersioni quando l’ambiente è vuoto. L’illuminazione è stata realizzata integralmente con tubi fluorescenti di ultima generazione, di efficienza comparabile ai LED, abbinati a sensori di presenza e d’illuminazione solare, che li spengono quando non risultano necessari. D’estate in quelle latitudini il sole riscalda durante 15 o più ore al giorno, quindi l’aumento di temperatura dell’edificio viene limitato tramite un sistema computerizzato che controlla una serie di veneziane di alluminio poste nell’intercapedine della doppia facciata di vetro.

Generico

LA SOSTENIBILITA’ DELLA CITTA’ DI MALMO
La sostenibilità si definisce come l’equilibrio fra gli interessi sociali, ambientali ed economici. Di conseguenza la sostenibilità di Malmö non sarebbe completa se non si fossero adottate strategie per riattivare la sua economia oltre la semplice costruzione del quartiere di Västra Hamnen. Alla fine degli ’80 più del 50% delle famiglie viveva, grazie al cantiere navale e al suo indotto e alla fabbrica della SAAB. Con la creazione del COP15 Cleantech Conference and Exhibition e della società di capitali Invest in Skåne, nel 2009 il settore delle energie rinnovabili e l’ambiente dava lavoro a 8.000 persone, ripartite fra 269 imprese, dedicate fondamentalmente alla ricerca e sviluppo di soluzioni tecnologiche. L’obiettivo che si è posto il Comune di Malmö è diventare il leader mondiale della costruzione sostenibile nel 2020 e raggiungere il 100% di autosufficienza energetica da fonti rinnovabili entro il 2030. Dai traguardi raggiunti fino ad oggi tutto sembra indicare che supererà l’ambizioso obiettivo.

L’Autore ringrazia la AECC (Asociación Española de Comunicadores Científicos) per l’ invito a partecipare in questa iniziativa, la EUSJA (European Union of Scientific Journalists Associations) e la società Invest in Skåne per aver sostenuto i costi di viaggio e soggiorno, la sign.a. Anna Lagerkvist di Cloudberry Communications per l’impeccabile organizzazione e finalmente tutti i rappresentanti dei diversi uffici municipali e aziende che per ragioni di spazio non possono essere menzionati qui.

Per ulteriori informazioni si visiti il sito web di Malmo

Mario Rosato













Mario Rosato

Mario Rosato Ingegnere

La sua passione sono le soluzioni soft tech per lo sviluppo sostenibile, possibilmente costruite con materiale da riciclaggio. Un progetto per quando andrà in pensione: costruire un'imbarcazione a propulsione eolica capace di andare più veloce del vento in ogni direzione.