- scritto da Caterina Quarta
- categoria Progetti
La ricostruzione di Haiti parte dalla sostenibilità: il progetto Konbit Shelter
Piccoli passi tra le macerie di Haiti sono stati fatti da un gruppo di artisti, ingegneri, costruttori ed architetti che hanno dato il via a Konbit Shelter, un progetto di ricostruzione sostenibile con l’obiettivo di creare case e spazi sociali dove il terremoto ha lasciato distruzione. I promotori hanno scelto come nome del progetto “konbit” perché in creolo significa “sforzo comune”, parola che racchiude l’intento dell’organizzazionedi mettere a fattor comune le conoscenze professionali dei volontari e le capacità pratiche degli artigiani e dei cittadini locali tramite tavole rotonde ai fini di una costruzione partecipata.
PROGETTARE CON LE EARTH BAG
L’intento è stato quello di realizzare strutture permanenti basate sulla tecnica dell’“earth bag” riadattata all’Haiti rurale. Applicata per la prima volta nelle difese militari dove sacchi di tela venivano riempiti con sabbia ottenendo barriere resistenti alle intemperie, la notorietà dell’earth bag si deve all’architetto Nader Khalili del Cal–Earth Institute, che ha utilizzato questi sacchi come fossero mattoni, realizzando così strutture a cupole ed archi resistenti ad uragani, terremoti ed incendi.
Questo sistema di costruzione fornisce un modello facilmente replicabile, che può essere costruito senza l’utilizzo di macchinari specializzati e con la partecipazione di uomini e donne di ogni comunità.
Utilizzando il 90% della terra, e solo il 10% di cemento, queste strutture sono più forti e resistenti dei blocchi di calcestruzzo, divenuti ormai pratica costruttiva di comune utilizzo. Questa tecnica inoltre permette di salvaguardare anche una risorsa quale è legno che nel territorio di Haiti sta andando sempre più diminuendo.
TRAGUARDI E PROSPETTIVE FUTURE
Sono stati costruiti nel villaggio di Bigones il centro sociale ed la casa per una famiglia. L’ambizione del progetto mira ad instaurare una collaborazione costante tra gli esperti e gli abitanti del villaggio per avviare una ricostruzione partecipata in cui gli abitanti siano i principali ideatori ed esecutori delle proprie case.