- scritto da Federica Zagarella
- categoria Progetti
Pianificazione sostenibile: piste ciclabili e giardini per un vecchio borgo medievale
Il borgo londinese di Croydon è oggetto di un ingente intervento di riqualificazione, che ha coinvolto diversi attori. Interessante best practice per la pianificazione strategica, il piano sostenibile accoglie al suo interno svariati progetti di architettura. L’Okra Studio ha fornito un suo contributo informando l’intervento con un approccio interattivo ed uno spiccato intento ambientalista. La metodologia? Rinnovare le strutture viarie esistenti con nuove piste ciclabili, pedonali e carrabili, aree libere, giardini e servizi per la collettività.
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Scrive Salvatore Dierna – in “Questo è paesaggio. 48 definizioni” di Franco Zagari – che la “conservazione [del paesaggio] richiede una profonda comprensione dei processi di accumulazione selettiva che hanno agito nel tempo e soprattutto una conoscenza approfondita delle interazioni tra quadri ambientali, dinamiche insediative, pratiche di vita e di lavoro delle comunità locali e valori simbolici dell’epoca”.
La citazione si addice pienamente alla metodologia adoperata dall’Okra Studio che completa, così, una pianificazione strategica già di per sè degna di nota.
IL PIANO STRATEGICO “CROYDON CORE”
La municipalità di Croydon è sita nell’area meridionale di Londra, al di sotto del Tamigi. Ha origine da un borgo medievale a preponderante carattere commerciale che, nel corso dei secoli, grazie alla diffusione della rete infrastrutturale (innanzitutto ferroviaria), si è espanso in modo sempre più intenso a discapito delle campagne. La realizzazione dell’aeroporto di Gatwick nei primi del Novecento ha accentuato il fenomeno di urbanizzazione massiccia dell’area con un vero e proprio boom economico ed edilizio.
Tra il 2009 ed il 2011, è stato redatto dalle autorità comunali il piano strategico per fornire previsioni circa lo scenario del distretto fino al 2031. La vision punta a potenziare la natura commerciale, economicamente dinamica ed interattiva di Croydon, facendone “a city that fosters ideas, innovation and learning and provides skills, opportunity and a sense of belonging for all” (una città che promuove le idee, l’innovazione e l’apprendimento e fornisce competenze, opportunità e un senso di appartenenza per tutti): una “terza città”, intraprendente e creativa – come la definisce lo stesso piano – che si aggiunge ai noti distretti di Westminster e City.
Chiaramente la strategia progettuale verte su diversi aspetti: sociali, economici ed ambientali. In seno a quest’ultimo, si opta per misure volte ad un uso responsabile dei suoli liberi, ad un miglioramento delle strategie di gestione dei bacini idrici, ad un potenziamento della connessione interna e con il centro della città e, contestualmente, alla creazione di green grid. Per Green Grid il piano intende uno spazio verde, all’aperto e libero, capace di connettere parti di città e stimolare attività, di massimizzare l’accessibilità e la qualità del quartiere, di restituire ai londinesi il paesaggio del “countryside” in un’area davvero prossima alla città, con piste ciclabili e giardini.
VIVO E VIVIBILE: WELLESLEY ROAD + PARK LANE
Il piano per Croydon è stato approfondito alle scale minori tramite progetti di urban design assegnati a studi di architettura internazionali, secondo la forma del concorso pubblico. I progetti, in generale, si pongono in linea con l’indirizzo fornito dalla vision di insieme, pertanto amplificano le relazioni fra spazi pubblici tramite green grid. Di questi, quello proposto dallo studio olandese Okra per un’area centrale del borgo, rappresenta certamente un progetto pilota.
Nel 2009 Okra Studio ha vinto il concorso “Wellesley Road Park Lane International Urban Design Competition”.
Negli anni Sessanta, in quest’area, era stato realizzato un asse stradale che tagliò in due il tessuto urbano, generando numerosi problemi di mobilità, irrisolti fino al 2011. Da ciò prende avvio il progetto, con l’intenzione di ricucire la frattura attraverso un nuovo sistema connettivo.
Wellesley Road mantiene il suo ruolo di asse principale, strutturante il quartiere mediante spazi appendici che si innestano su di esso. Tuttavia ne cambia il funzionamento: diventa “green core”, ossia non è più percorribile esclusivamente da veicoli ma, attraverso la separazione dei flussi, è fruibile anche dai mezzi pubblici, dai pedoni e dai ciclisti.
Tutto intorno al “green core” si articola una rete di “urban rooms”, spazi liberi ed alberati, giardini pensili, piazze per la comunità, che si insinua nel tessuto urbano collegando residenze e servizi per la cultura. Park Lane, caotica realtà periferica, diventa così un centro vivo e vivibile.