Indonesia: scatole di gelato per costruire la biblioteca di quartiere

Situata nella città di Bandung, in Indonesia, la Taman Bima Microlibrary è una piccola biblioteca di circa 160 metri quadri progettata dallo studio SHAU ed è il primo prototipo di una serie di biblioteche di quartiere pensate per diverse città indonesiane.

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Il tasso di analfabetismo sempre crescente, unito al sempre più alto numero di persone che abbandonano le scuole in Indonesia, hanno portato alla necessità di ideare spazi in grado di incentivare la popolazione, soprattutto i più piccoli, alla lettura e allo studio. Creando dei poli attrattori è possibile coinvolgere gli abitanti in attività culturali e lezioni organizzate da una serie di organizzazioni nazionali che si occupano di incentivare l’istruzione e la cultura.

L’edificio si trova nei pressi dell’aeroporto, in un quartiere costituito in parte da abitazioni della classe media e dall’altro da residenze per i meno abbienti. L’idea di creare questa serie di biblioteche, sparse per le città indonesiane, nasce quindi con l’intento di dare a queste zone dei luoghi di cultura, anche per la popolazione meno agiata, rendendoli partecipi attivamente in modo da incuriosirli e coinvolgerli nelle attività culturali.

Un progetto piccolo ma dal forte carattere sociale ed ambientale, con un occhio di riguardo per i materiali utilizzati e per le scelte bioclimatiche necessarie per progettare un edificio situato in una zona dal clima tropicale, con temperature alte e stagioni di forti piogge. Da qui l’idea di creare un ambiente rialzato all’interno della piazza, per poter creare una zona di lettura e di attività all’aperto riparata dal sole o dalla pioggia. Tramite delle scale si accede all’ambiente superiore chiuso, in cui vengono custoditi i libri e che ospita diverse postazioni di lettura e studio. Un parallelepipedo costituito da una struttura in acciaio con solai e tetto in cemento.

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L'involucro della biblioteca fatto di scatole

La particolarità dell’edificio è la pelle esterna, inizialmente pensata con delle taniche, successivamente costruita utilizzando i barattoli di gelato in plastica usati. Un materiale low cost e di riciclo, veloce e facile da trovare, che attira senza dubbio l’attenzione dei bambini e che, ben utilizzato, permette di gestire molto bene il comfort termoigrometrico all’interno della biblioteca. Forati nel fondo per permettere la ventilazione naturale all’interno della stanza, in modo da raffrescare l’ambiente senza dover ricorrere all’uso di condizionatori, le scatole sono inclinate per permettere di schermare dalla luce diretta e proteggere l’ambiente dal surriscaldamento, ma altresì per evitare che durante i periodi delle piogge l’acqua entri all’interno. Un sistema di pannellature semitrasparenti è posizionato dietro di essi e si può chiudere, facendo scorrere i pannelli, così nelle giornate in cui le precipitazioni sono più intense è possibile proteggere maggiormente lo spazio interno.

Nello spazio aperto sottostante si svolgono tante attività sportive e culturali, sia di giorno che di notte. Questo progetto ha avuto ottimi risultati e ha riscosso un buon successo tra gli abitanti che sembrano partecipare attivamente alle manifestazioni organizzate, e che fruiscono della biblioteca e degli eventi, contribuendo alla manutenzione e gestione degli spazi.

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Il messaggio nascosto in facciata

Il messaggio contenuto nelle facciate dell’edificio è dunque stato recepito da tutti, benchè incomprensibile a prima vista. Il sindaco della città ha infatti voluto inviare un messaggio a tutti “i libri sono le finestre per il mondo” e così utilizzando i barattoli a mo’ di sistema binario 0 (barattoli aperti) 1 (barattoli chiusi) è stato possibile creare un effetto in facciata che, oltre a generare un ritmo tra gli elementi creando giochi di luce ed ombra all’interno, ha permesso di riprodurre all’esterno un bellissimo messaggio che esprime a pieno la genesi dell’idea di progetto.

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Francesca Latini

Francesca Latini Architetto

Di origini italo-francesi non poteva che essere un’appassionata di arte in tutte le sue forme: danza, musica, pittura, fotografia e architettura! Tra i banchi universitari scocca la scintilla per la tecnologia e la bioclimatica. Nel tempo libero si diletta ai fornelli e viaggia per conoscere le culture e le architetture del mondo.