- scritto da Antonia Guerra
- categoria Progetti
Giochi olimpici sostenibili a Vancouver. Eco anche le medaglie
brutale sull’ambiente e sulla popolazione in modo tale da avere i massimi vantaggi una volta terminate le Olimpiadi.
Ecologiche anche le medaglie per gli atleti vincitori: non saranno realizzate con i classici oro, argento e bronzo, ma anche con metalli ottenuti riciclando vecchi componenti di apparecchi elettronici fuori uso: televisori, cellulari, computer e quant’altro.
Per quanto riguarda l’architettura, è interessante la copertura dell’impianto per il pattinaggio di velocità: lo stadio Oval, sito a Richmond, vicino Vancouver. I suoi 2 ettaridi superficie sono stati realizzati utilizzando un del legname proveniente da tronchi infettati dal pine beetle (un parassita che attacca le conifere) che una volta abbattuti, sarebbero stati bruciati. L’acqua piovana che cade sulla copertura inoltre, viene raccolta e conservata per alimentare i servizi igienici.
La struttura che ospiterà il curling, invece, sarà sfrutterà il calore prodotto dagli impianti per il raffreddamento del campo di gara per riscaldare l’ambiente e la vicina piscina.
Anche gli sponsor si sono adeguati alla filosofia green di questi Giochi olimpici: la Coca Cola ad esempio, ha promosso per Vancouver dei distributori di bevande a basso consumo e distribuito agli addetti delle tute speciali realizzate a partire da bottiglie riciclate.
L’obiettivo che si sono preposti gli organizzatori è stato quello di realizzare strutture che potessero servire anche una volta ultimati i Giochi. Si vuole evitare insomma di abbattere stadi e strutture sovrabbondanti preferendo un loro riutilizzo o una modifica della destinazione d’uso.
Tra gli altri, addirittura un edificio che si è aggiudicato la massima certificazione Leed: il Net Zero Building, un edificio col tetto verde, con 64 appartamenti che produce tanta energia quanta ne consuma.
Fonte | Corriere della Sera