Giochi olimpici sostenibili a Vancouver. Eco anche le medaglie

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A Vancouver, in Canada, iniziano il 12 febbraio i ventunesimi Giochi olimpici invernali. I primi sostenibili. Gli organizzatori infatti, hanno deciso di rendere l’evento il più sostenibile possibile. Non solo dal punto di vista ecologico, ma anche economico, sociale e culturale. Si cercherà quindi di non incidere in maniera
brutale sull’ambiente e sulla popolazione in modo tale da avere i massimi vantaggi una volta terminate le Olimpiadi.

Ecologiche anche le medaglie per gli atleti vincitori: non saranno realizzate con i classici oro, argento e bronzo, ma anche con metalli ottenuti riciclando vecchi componenti di apparecchi elettronici fuori uso: televisori, cellulari, computer e quant’altro.

Per quanto riguarda l’architettura, è interessante la copertura dell’impianto per il pattinaggio di velocità: lo stadio Oval, sito a Richmond, vicino Vancouver. I suoi 2 ettaridi superficie sono stati realizzati utilizzando un del legname proveniente da tronchi infettati dal pine beetle (un parassita che attacca le conifere) che una volta abbattuti, sarebbero stati bruciati. L’acqua piovana che cade sulla copertura inoltre, viene raccolta e conservata per alimentare i servizi igienici.

La struttura che ospiterà il curling, invece, sarà sfrutterà il calore prodotto dagli impianti per il raffreddamento del campo di gara per riscaldare l’ambiente e la vicina piscina.

Anche gli sponsor si sono adeguati alla filosofia green di questi Giochi olimpici: la Coca Cola ad esempio, ha promosso per Vancouver dei distributori di bevande a basso consumo e distribuito agli addetti delle tute speciali realizzate a partire da bottiglie riciclate.

L’obiettivo che si sono preposti gli organizzatori è stato quello di realizzare strutture che potessero servire anche una volta ultimati i Giochi. Si vuole evitare insomma di abbattere stadi e strutture sovrabbondanti preferendo un loro riutilizzo o una modifica della destinazione d’uso.

Tra gli altri, addirittura un edificio che si è aggiudicato la massima certificazione Leed: il Net Zero Building, un edificio col tetto verde, con 64 appartamenti che produce tanta energia quanta ne consuma.

Fonte | Corriere della Sera
















Antonia Guerra

Antonia Guerra Ingegnere Edile ed Architetto

Architettura Ecosostenibile, che ha fondato durante gli anni universitari, è il suo piccolo gioiello. A Londra, dove vive, progetta case per ricchi signori londinesi. Nel tempo libero si aggira in bicicletta tra i grattacieli della City, organizza pic-nic e si dedica alla pittura ad acquerello.