Come progettare l'illuminazione naturale negli ambienti

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Per progettare al meglio l’illuminazione naturale degli ambienti interni di un edificio, è essenziale effettuare uncorretto studio preliminare del posizionamento delle parti vetrate, che garantiscono luce diurna e ventilazione naturale. Ciò puòridurre sensibilmente i consumi energetici causati da un’illuminazione artificiale e da una climatizzazione invernale o estiva eccessive. La casa di Rhome for Dencity ha superato anche questo esame. Saper controllare nel modo giusto l’illuminazione naturale che entra negli spazi interni di un edificio è importante per ottenere un buon comfort visivo e climatico.

Poiché la luce del sole è variabile e cambia d’intensità durante il giorno ma anche durante l’anno a seconda delle diverse stagioni, è indispensabile prevedere gli effetti del suo comportamento attraverso simulazioni grafiche e software dedicati.

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I progettisti di Rhome for Dencity, la casa che parteciperà al Solar Decathlon Europe 2014 (le olimpiadi dell’architettura green) hanno affrontato questo tema durante un workshop intensivo di cinque giorni, dal 27 al 31 gennaio 2014, organizzato da Velux, dal titolo “Progettare con la luce”, insiemeagli studenti del primo Laboratorio di Progettazione della Laurea Magistrale in Progettazione Architettonica dell’Università di Roma Tre.

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Ai ragazzi del laboratorio 1M sono stati affidati progetti di scuole, già costruite o in costruzione nel territorio romano, il team Solar invece ha lavorato sul progetto RhOME, sia sul prototipo della casa unifamiliare che parteciperà alla competizione che sul progetto a scala urbana.

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A supervisionare i lavori ci ha pensato il corpo docente di Roma TRE, gli architetti Chiara Tonelli (faculty advisor del team Rhome), Gabriele Bellingeri, Stefano Converso, Mario Grimaudo, Ilaria Montella, insieme agli architetti di Velux, Marco Soravia e Giulio Camiz. Hanno collaborato come tutor Giuliano Valeri, Silvia Pinci, Ugo Carusi, Vincenzo Panasiti e Valeria Vitale.

L’obiettivo generale del workshop è stato comprendere il potenziale correlato al tema della luce e le sorprendenti relazioni tra una corretta illuminazione naturale e una buona ventilazione, un modo per legare gli aspetti scientifici della materia a quelli più architettonici, considerando gli alti livelli di comfort luminoso e l’ottima qualità degli spazi opportunamente illuminati.

Importante è stato constatare come lo studio dell’illuminazione possa diventare uno dei fattori di modificazione del progetto.

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Per le analisi e verifiche è stato utilizzato il programma Daylight Visualizer di Velux.

Il seminario ha affrontato il tema della luce naturale dal punto di vista del potenziale compositivo, delle grandezze in gioco e della comprensione dei principali indicatori qualitativi e quantitativi quali FmLD, luminanza e illuminanza. Nel dettaglio:

– Progettare con la luce naturale

– Quantità e qualità della luce naturale

– Relazione tra geometrie dell’edificio e tessuto urbano circostante

– Comparazione tra diverse tipologie di fonti di luce naturale

– Calcolo Fattore Medio di Luce Diurna (FmLD)

– Verifica luminanza e illuminanza

– Sistemi di controllo dell’apporto di luce naturale

– Esempi progettuali di architetture contemporanee

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“Abbiamo apportato modifiche rilevanti nel progetto urbano per garantire ad ogni piano la giusta illuminazione ed abbiamo aggiunto altre finestrature alle logge per garantire il massimo comfort. Il tutto dosato con il controllo delle dispersioni termiche date dalla presenza di nuove superficie vetrate. Il risultato è stata una definizione più gerarchica dei prospetti, in quanto ogni foratura assume un significato di apporti interni. Abbiamo cambiato la profondità delle logge in funzione dell’orientamento dell’edificio e della sua conformazione generale. Per il prototipo della casa che andrà a Versailles, abbiamo perfezionato le finestre già esistenti, non soltanto in funzione della posizione della casa nel lotto, ma anche delle prove di verifica dell’illuminazione interna” ci racconta Francesca Marino, decatleta attiva nel progetto Rhome.

L’arch. Giulio Camiz (progettista Velux) commenta: “Ritengo che il workshop sia stata un’ottima esperienza per gli studenti. E’ importante che inizino fin dall’università a confrontarsi con alcune tematiche che emergeranno nella professione come questioni sia teoriche che pratiche. Ho trovato la durata e la scaletta del workshop adeguati allo scopo. I temi trattati non sono facili ma dal punto di vista accademico considero un successo il lavoro svolto nei giorni di lezione e laboratorio. Anche se si è trattato di un’introduzione alla progettazione corretta della luce naturale in architettura e all’uso degli strumenti di controllo, credo che le basi siano state gettate in modo solido.”

Francesca Romana Fieri

Francesca Romana Fieri Architetto

Architetto giramondo, dopo tanto viaggiare è tornata a Roma, la sua città di origine, per fondare uno studio di architettura insieme al marito e collega Dario Mabritto. Le sue passioni sono la bioedilizia, la fotografia e la progettazione partecipata.