25 Verde. L’edificio che cresce, respira e cambia nel tempo

Allontanarsi dallo smog e vivere “la foresta” in città. I paesi anglosassoni la chiamano urban forestry, quell’oasi rurale nell’ambiente costruito; così nel centro urbano torinese mette radici la “casa sull’albero” rimanendo in città. L’idea del progetto 25 Verde a Torino, dell’architetto Luciano Pia nasce dalla volontà di mettere in relazione persone e natura con il paesaggio costruito; gli alberi all’interno seguono il ciclo delle stagioni, proteggono dall’inquinamento acustico, e creano quel microclima ideale tipico della bio-architettura, mitigando gli sbalzi termici tra estate ed inverno.

In una città così inquinata da smog e polveri sottili si intrecciano le strutture metalliche organiche pensate dall’architetto, atte a sorreggere gli impalcati lignei dei terrazzi e convogliare le acque piovane recuperate per irrigare “senza sprechi”.

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25 Verde è un tessuto mix di 5 piani che affronta la sfida di integrare un progetto organico con soluzioni tecnologiche efficienti, con l’isolamento a cappotto, le pareti ventilate e la protezione dall’irraggiamento diretto. Gli appartamenti si avvalgono anche della presenza di contabilizzatori singoli per i consumi di riscaldamento e raffrescamento che utilizzano pompe di calore e acqua di falda.

Cosa si intende per green in 25 Verde?

Il progetto è caratterizzato da un verde che nasce dalle fioriere sui terrazzi, al giardino-corte, al verde verticale in facciata, al verde pensile in copertura, come parte integrante dell’architettura. La fioriere in acciaio corten a forma di cono rovesciato variano la propria grandezza  a seconda delle dimensioni degli alberi che ospitano, alternandosi tra i 2,5 metri fino agli 8 metri d’altezza.

Anche l’esposizione di ogni singolo terrazzo è caratteristica delle diverse scelte della tipologia di albero, e di diretta conseguenza dell’altezza di quest’ultimo.

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Uno dei punti di forza del progetto è l’integrazione tra la qualità architettonica con le prestazioni energetiche: quest’ultime sono rese possibili dall’involucro. Con questo sistema di tamponamenti esterni collaborano gli impianti tecnologici al fine di raggiungere elevati standard energetici che portino al buon raggiungimento di comfort interno, manutenibilità e sostenibilità ambientale.

Il sistema di caldaia tradizionale viene sostituita da un sistema di pompa di calore geotermica ad acqua di falda che rappresenta il sistema di produzione di energia termica e frigorifera più efficiente per il sistema edificio-impianti dell’oggetto in considerazione.

Chi ospita 25 Verde?

Gli appartamenti sono “solo per 63”, e tutti diversificati tra di loro: dai loft soppalcati al piano terreno, dotati di giardino e terrazzo, ad unità abitative di metratura variabile dotate di doppio terrazzo tra il primo ed il quarto piano, ad unità abitative con metrature nettamente maggiori all’ultimo piano, coperto da tetti verdi ad uso privato.

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Ogni unità immobiliare è dotata di un sistema di riduzione dei consumi d’acqua calda dei terminali di erogazione. Ogni tubazione di alimentazione dell’acqua calda come possono essere i rubinetti, il lavabo il bidet e le docce sono provvisti di un “economizzatore” di acqua calda che consente di risparmiare fino al 40% dell’acqua che normalmente viene utilizzata, e soprattutto un risparmio energetico necessario per riscaldarla.

La campagna marketing di 25 Verde

Un’altra particolarità del progetto 25 Verde è la campagna pubblicitaria che ha accompagnato il progetto dalla nascita alla vendita, tutta torinese.

L’obiettivo era quello di promuovere un edificio residenziale a pochi passi dal centro cittadino, il quale per la sua particolarità e “contemporaneità” avrebbe sicuramente spaccato in due l’opinione pubblica e la critica. Così per dar maggior rilievo e visibilità si è pensato di dar voce alle migliaia di persone che avrebbero rifiutato l’idea innovativa dell’architetto, esprimendo tramite locandine pubblicitarie il loro “non interesse” e disprezzo verso l’innovazione.

Durante tutto il periodo di progettazione e realizzazione dell’opera la campagna è andata avanti, accentuando maggiormente gli aspetti di impatto ambientale, vivibilità, comfort e adagiabilità. Poi arriva il momento di aprire l’ufficio vendite, e le stesse locandine denigratorie, assumono un retrogusto più amaro.

Dopo due anni dalla realizzazione delle prime campagne pubblicitarie, la stampa conclusiva si presenta così.

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Marina Carbone

Marina Carbone Architetto

Ingegnere edile-architetto, si avvicina ai temi della bioarchitettura e del risparmio energetico negli edifici esistenti non appena terminati gli studi. La grande passione per la fotografia l'ha portata ad incuriosirsi per i dettagli architettonici e paesaggistici, e a scoprire luoghi nascosti e tematiche insolite.