Torri del vento: i sistemi di raffrescamento più sofisticati risalgono al X secolo a.C.

Le torri del vento come sistemi di raffrescamento

Varie sono le tecniche di costruzione utilizzate dalle antiche popolazioni volte a garantire ottime condizioni di vivibilità anche in luoghi dove l’ambiente naturale era meno favorevole. Corti interne, torri del vento e muri spessi sono solo alcuni dei sistemi escogitati per il raffrescamento passivo dell’ambiente costruito. In Medio Oriente, per esempio, area svantaggiosa agli insediamenti per via delle alte temperature raggiunte in estate (oltre i 40°C), deiventi caldi e della grossa escursione termica tra giorno e notte, si sono resi necessari vari stratagemmi volti a migliorare la vivibilità degli spazi abitativi; i risultati sono stati il frutto di metodologie elaborate spontaneamente piuttosto che di una ricerca specifica, maturate attraverso differenti esperienze di popolazioni insediate in aree geografiche adiacenti.

La Torre del vento sostenibile che voleva incenerire i rifiuti

Per esempio in Iran già nel 3000 a.C. le case erano costruite con muri molto spessi, in modo da creare di giorno un forte accumulo termico nelle pareti, il cui calore era ceduto poi nelle ore più fresche della notte. Ulteriori accorgimenti che venivano adottati nelle costruzioni del tempo erano, tra le altre, l’apertura degli edifici quasi esclusivamente verso i cortili interni, prevalentemente piantumati in modo da evitare la radiazione solare dei muri, e l’uso della cupola, per cui l’aria calda tende a spostarsi nella parte alta della stessa, rinfrescando così le zone “basse” occupate.

Anche le torri del vento (chiamate Badgir in Farsi) sono una soluzione architettonica usata nell’antica Persia per sfruttare l’energia eolica e il principio di convezione al fine di mitigare il caldo estivo tramite la ventilazione e il raffrescamento passivo degli ambienti interni, rendendo quindi le abitazioni più vivibili e confortevoli. Le torri del vento rappresentano tutt’oggi i sistemi di raffrescamento passivo più sofisticati al mondo.

Torri del vento in Iran

Torri del vento in Iran. © Flickr User Brud

Dettagli di una torre del vento

A sinistra, esempio di una torre a vento.; a destra, interno di una torre del vento. Fonte immagini: “L’altopiano iranico fonte di civiltà e ispirazione” a cura di Stefano Russo, Gangemi Editore.

Introdotte in Iran nel X secolo a.C, queste torri sono degli speciali camini con pianta a sezione rettangolare o poligonale, divisi da setti verticali in mattoni e con delle aperture sul lato superiore. In corrispondenza di ogni apertura vi è un condotto, nel quale s’incanalano i venti.

LE TIPOLOGIE DI TORRI DEL VENTO

Esistono in linea di massima due tipi di torri a vento.
Vi sono le torri a vento che ventilano gli interni per convezione, introducendo quindi aria fresca negli ambienti e spingendo fuori aria calda, e le torri a vento che raffrescano la struttura per l’azione congiunta di convezione ed evaporazione dove la temperatura del flusso d’aria entrante si abbassa per ventilazione ed evaporazione, essendo l’aria spinta sopra un canale d’acqua o in un condotto interrato nel terreno profondo, in cui la temperatura si mantiene fresca e quasi invariata per tutto l’anno.

Schema di funzionamento di una torre del vento

Schema dei flussi d’aria in una torre del vento iraniana associata ad un condotto sotterraneo.

L’uso di queste torri come sistema di climatizzazione passiva funziona anche in assenza di venti, trasformandosi in una struttura di estrazione naturale, dove l’aria calda, che tende naturalmente a salire verso l’alto perché più leggera, esce dalle aperture del camino; di notte la torre si raffredda, quindi di giorno l’aria a contatto con la muratura fredda della torre diventa più densa, scende ed entra nell’edificio.

La bocca del camino è disegnata in modo da creare una zona di bassa pressione alla sommità della torre e la caduta di pressione innesca una corrente d’aria verso il camino. Poi, durante il giorno la torre si riscalda, la muratura cede il calore creando una corrente d’aria discendente verso la torre.

I muri di costruzione delle torri sono molto spessi in modo da avere un alto potere di accumulo termico cosicché innescano una forte differenza di pressione tra interno ed esterno. Inoltre le comunicazioni tra la torre e l’edificio possono chiudersi e aprirsi secondo le necessità con delle apposite porte che chiudono e aprono i condotti.

Durante la costruzione delle torri a vento si tenevano in considerazione sia la direzione che la corrente maggiore del luogo, perciò si trovano diverse tipologie di torri a seconda del luogo. Per esempio, nel sud dell’Iran le torri a vento sono relativamente basse perché i venti soffiano generalmente a bassa quota.

IN CHE EDIFICI VENGONO USATE LE TORRI DEL VENTO

I luoghi di utilizzo più comuni delle torri del vento erano le case e i luoghi di culto, dove servivano per creare confortevoli situazioni di abitabilità anche durante la canicola estiva, e dove spesso erano combinate con altri elementi architettonici studiati per raffrescare gli ambienti, ad esempio fontane, pozze d’acqua, giardini interni, alberi; inoltre venivano utilizzate nelle cisterne, dove erano usate per creare ricircolo d’aria all’interno della struttura, in modo da prevenire la nascita di muffe e microrganismi nelle zone più calde e prive di aereazione oltre che per mantenere l’acqua fresca anche d’estate.

LE TORRI DEL VENTO OGGI

Anche oggi il principio delle torri del vento potrebbe essere reinterpretato e usato nei moderni sistemi di costruzione, come dimostrato da alcuni esempi, quali lo stadio Kensington Oval alle Barbados e lo Zion National Park Visitor Centre nello Utah.

Moderna torre del vento

Struttura aereodinamica dello stadio Kensington Oval, Bridgetown, Barbados. Fonte immagine: Flickr User Gouldy

Una torre del vento moderna

Lo Zion Visitor Centre, Zion National Park, Utah, USA.

Infatti, integrare la tecnica di raffrescamento passivo è possibile e utilizzandola si ridurrebbe notevolmente l’usuale dipendenza degli edifici odierni dagli impianti tradizionali consumando invece energie rinnovabili e creando edifici a basso impatto ambientale.

Virginia Patrone

Virginia Patrone Urbanista

Femminista, ecologista, vegetariana: è urbanista e autrice freelance. Vive a Istanbul, dove durante la giornata scrive di architettura e di bizzarri esperimenti culinari sul suo blog Veganbul, di notte s’immerge nei mondi dei suoi autori preferiti, escogita nuovi progetti artistici cullandosi in calde atmosfere jazz.