Rivestimenti sostenibili: un prato verticale

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Se fin dall’antichità l’uomo ha cercato di avere del verde intorno alla propria abitazione, un motivo ci sarà. Un prato dà benefici psicologici oltre che fisici perché è in grado di assorbire anidride carbonica e restituirci ossigeno. Se le moderne città, così densamente urbanizzate, non offrono spazio per un classico prato,
lo si può ricavare in verticale.
Resistente, economica e rigenerabile, l’erba è un ottimo rivestimento per le facciate degli edifici. Il suo spessore è di pochi centimetri, ma la sua funzione è la stessa di un bosco.

La soluzione tecnologica del tappeto erboso verticale è diffusa soprattutto in America dove sono tantissimi gli studiosi e le associazioni che si occupano di studiarlo. In Italia, invece, fino alla metà degli anni ’90, la cultura dei tappeti erbosi era del tutto assente ma con il tempo, facendosi largo tra le ricerche universitarie, ha iniziato a farsi conoscere.

I tappeti erbosi verticali hanno un forte impatto estetico e sono in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di gusto: ogni essenza dà luogo a tonalità di verde differenti da modificare ulteriormente creando texture e disegni personalizzati.

Il prato verticale si realizza con dell’erba collocata in appositi pannelli di polipropilene riciclato e può essere realizzato con specie diverse, divisibili in due grandi categorie:

– SPECIE MICROTERME
Sono le graminacee, le quali crescono soprattutto in primavera e autunno, resistono bene al freddo e male al caldo. In Italia le specie più diffuse sono Festuca arundinacea, Lolium perenne, Poa pratensis e Festuca rubra.

– SPECIE MACROTERME
Al contrario delle microterme, amano i climi caldi e non tollerano quelli freddi tanto che, a temperature inferiori a 0°C, perdono il colore verde e vanno in riposo vegetativo. In Italia le specie più diffuse sono Cynodon dactlylon, Paspalum vaginatum, Stenotaphrum secundatum e le Zoysie.

I benefici che si possono trarre dall’installazione di un tappeto erboso sulla facciata di un edificio sono numerosi. Tra questi ricordiamo:

  • Assorbimento CO2
  • Stabilizzazione delle polveri: migliorano la qualità dell’aria perché intrappolano tra i fili d’erba le polveri ed i fumi che vengono in contatto con essi
  • Filtraggio e depurazione: le sostanze inquinanti contenute nelle acque meteoriche, vengono filtrate e depurate dall’erba.
  • Resistenza al fuoco: il tappeto erboso è costituito all’80% da acqua. Per tale motivo, se correttamente mantenuto, risulta non infiammabile.
  • Regolazione della temperatura urbana ed interna: i prati verticali assorbono calore con l’evapotraspirazione raffreddando in tal modo la superficie dell’edificio e, di conseguenza, l’aria circostante. L’uso degli impianti di condizionamento è pertanto ridotto. I pannelli prefabbricati inerbiti possono essere montati anche su facciate ventilate!
  • Abbattimento dei rumori
  • Valorizzazione degli edifici: da non sottovalutare l’aspetto economico. Il valore di un immobile rivestito da un tappeto erboso può essere fino al 15% superiore di uno rivestito in modo tradizionale.
  • Psicologia: la presenza di vegetazione, soprattutto nelle città, dove è carente, da sensazioni positive, riduce lo stress e fa rilassare.
  • Semplicità di posa in opera: il pannello viene fornito già inerbito e pronto per essere installato in facciata. Quello di 6.sesto punto, ha dimensioni di 600x400x60mm.
  • Pubblicità: La pubblicità ad un’azienda o a un marchio diventa molto evidente se disegnata su un tappeto erboso. Inserendo sapientemente l’erba negli alveoli dei pannelli, questi possono dar luogo a scritte pubblicitarie.

Vi starete chiedendo cosa succede quando l’erba cresce troppo? Tranquilli: esistono società addette alla manutenzione dei pannelli inerbiti che intervengono una o quattro volte all’anno in funzione della localizzazione dell’edificio, del suo orientamento, della specie adottata e dell’immagine che si vuole abbia l’edificio (erba lunga o meno) facendolo tornare come nuovo! Il taglio avviene solitamente a mano, mentre i vari trattamenti possono essere automatizzati. Un sistema di telecamere monitora costantemente l’erba del rivestimento verticale; le immagini sono visualizzate dalla ditta addetta alla manutenzione che valuta se e come intervenire. Si impartisce quindi il comando al software che a sua volta comanda degli strumenti collocati sulla facciata deputati a diffondere sostanze come antiparassiti, disinfestanti e fertilizzanti sul manto erboso.

Se l’articolo vi ha appassionati e volete saperne di più, visitate questa pagina web dove troverete le tecnologie di realizzazione di un prato verticale

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Tecology è un’azienda produttrice di pannelli inerbiti

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Antonia Guerra

Antonia Guerra Ingegnere Edile ed Architetto

Architettura Ecosostenibile, che ha fondato durante gli anni universitari, è il suo piccolo gioiello. A Londra, dove vive, progetta case per ricchi signori londinesi. Nel tempo libero si aggira in bicicletta tra i grattacieli della City, organizza pic-nic e si dedica alla pittura ad acquerello.