Rischi per la salute negli edifici insalubri. Perché risparmio energetico non significa comfort ambientale

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Il rapporto Environmental burden of disease associated with inadequate housing (EDB) –rischi per la salute associati ad edifici insalubri– pubblicato nel 2011 dal World Health Organization (WHO) – l’organizzazione mondiale della sanità dell’ONU– è un invito a riflettere sull’importanza del benessere ambientale, molto spesso disatteso, per varie ragioni,anche in edifici energeticamente certificati entro i limiti di legge.

Nella prima parte di questo articolo richiameremo il concetto di comfort ambientale e introdurremo i risultati della ricerca condotta in 45 paesi europei. Nella seconda parte riporteremo le condizioni d’insalubrità più frequentirilevate dai ricercatori e commenteremo le soluzioni suggerite per migliorare il benessere psicofisico.

IL COMFORT AMBIENTALE INDOOR

Spesso il comfort ambientale non viene considerato come l’obiettivo prioritario nella prassi progettuale, o lo scopo principale di una diagnosi di riqualificazione energetica e pertanto è normale che sia disatteso.
In pratica, è il risparmio energetico, quindi l’aspetto prettamente economico, il criterio principe di tutti gli interventi sul sistema edificio–impianto. In molti casi, una volta realizzati, gli interventi non soddisfano le condizioni di benessere auspicate e nemmeno riescono ad essere ammortizzati entro i termini previsti, anzi richiedono rettifiche a posteriori. E’ il caso di edifici progettati per essere ermetici –a prova di BlowerDoor Test– non traspiranti, i quali in determinate condizioni diventano invivibili!

Eppure, le variabili del comfort ambientale indoor sono perfettamente controllabili sia in fase di progetto che durante l’uso dell’edificio. Ricordiamo brevemente che per comfort ambientale s’intende la soddisfazione di tre tipi di benessere all’interno di un ambiente chiuso:

  • Termo–igrometrico (temperatura, umidità, velocità e qualità dell’aria)
  • Acustico (livello di rumorosità )
  • Visivo (livello di luminosità)

Rischi-salute-c

Il Diagramma di Olgyay ci restituisce la zona di comfort termo–igrometrico, per sintetizzare: è stato rilevato statisticamente che il 90 per cento delle persone possono sopportare ad esempio alti tassi di umidità relativa (UR) fino ad una determinata temperatura (T). Per rimanere nella zona di comfort all’aumentare di T deve corrispondere una riduzione di UR. Se aumentiamo la velocità di ventilazione (linee orizzontali) i limiti superiori della zona di comfort possono estendersi.

Rischi-salute-diagramma-olgyay

Ma perché è importante considerare il comfort ambientale? Dal momento che nella società industrializzata in media trascorriamo circa il 90 per cento della nostra giornata in ambienti interni è importante che le condizioni ambientali siano adeguate a garantire la salute psicofisica, la produttività e in generale la qualità della vita.Vediamo quali sono le variabili ambientali da monitorare:

  • Temperatura e umidità relativa dell’aria
  • Velocità dell’aria
  • Irraggiamento (temperatura media radiante delle pareti

L’EFFICIENZA ENERGETICA

E’ notorio che attualmente l’unico scopo della certificazione energetica è di fornire una valutazione del livello teorico di risparmio del fabbisogno di energia primaria da fonti fossili nonché la quantità di CO2 emessa dall’impianto di climatizzazione invernale.Nell’attestato di certificazione energetica (ACE) la classe energetica, assegnata al sistema edificio–impianto, corrisponde ad un determinato indice di prestazione energetica globale (EPgl) attualmente calcolato con la formula segnata con un circolo in rosso, mentre quella prevista dalla direttiva 31/2010/CE, non ancora recepita nel nostro Paese, è segnata in azzurro.

Rischi-salute-formula

Dove:
EPi indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale
EPacs indice di prestazione energetica per la produzione di acqua calda sanitaria
Epe l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva
EPill indice di prestazione energetica per l’illuminazione artificiale

Il modello di calcolo dell’efficienza energetica, che applichiamo, si basa sulle condizioni climatiche in regime stazionario a differenza di altri paesi, con condizioni climatiche simili alle nostre, come la Spagna dove da anni considera nel calcolo il regime dinamico, adatto a tener conto nella stagione estiva sia degli elevati consumi energetici dovuti ai condizionatori e sia dei fattori di smorzamento o sfasamento dell’onda termica dell’involucro edilizio (muri che non isolano dal caldo). La certificazione energetica, così com’è concepita e realizzata oggi nel nostro Paese, sembra essere il fine ultimo della valutazione energetica; invece dovrebbe essere il punto di partenza di una precisa e approfondita diagnosi per garantire, non solo come dicevamo, la riduzione del consumo di energia primaria, ma anche per migliorare le condizioni di comfort in modo ecosostenibile. Ricordiamo che limitare i consumi energetici non significa necessariamente aumentare il comfort ambientale!

IL RAPPORTO SUI RISCHI PER LA SALUTE ASSOCIATI AD EDIFICI INSALUBRI

Il rapporto EDB, come dicevamo all’inizio, è il risultato di uno studio pilota sulla valutazione dei rischi per la salute umana associati all’inadeguatezza degli spazi abitativi. Puntualizziamo che l’obiettivo generale del WHO è di contribuire al raggiungimento –da parte di tutte le popolazioni– del livello più alto possibile di salute, intesa come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale. L’obiettivo specifico degli autori della ricerca è di supportare le decisioni politiche – a livello nazionale ed europeo – per ridurre i costi sociali sanitari imputabili direttamente ad edifici insalubri ed insicuri. Si tratta dunque di una guida metodologica utile per migliorare il benessere degli occupanti attraverso la prevenzione o la mitigazione di situazioni di disagio.

Nella tabella sottostante riassumiamo le infermità maggiormente rilevate, le percentuali massime di rischio per la salute, le possibili cause e l’incidenza calcolata sulla popolazione totale di un’ampia area geografica del continente europeo che va dalla Federazione Russa al Portogallo e dalla Finlandia all’isola di Malta.

Rischi-salute-tabella

Secondo la normativa nazionale, attualmente in vigore, in materia di efficienza energetica, il tecnico certificatore, oltre alle citate informazioni, non ha nessun obbligo di verificare il livello di comfort, di sicurezza quindi di valutare la sostenibilità ambientale. Quando sarà recepita l’ultima direttiva UE (31/2010/CE) i certificatori energetici di edifici –di qualsiasi tipologia e destinazione d’uso– dovranno indicare azioni, o interventi, di miglioramento accompagnate da analisi di fattibilità tecnico–economica.

Il progettista, quando il cliente glielo chieda espressamente nel contratto, è sempre tenuto a garantire il comfort ambientale. Ricordiamo che, da tempo, questo criterio è contemplato in modo accurato nei protocolli di valutazione ambientale ed energetica (vedi ITACA, VEA, LEED, ecc.).

Dai legislatori e amministratori dovremmo aspettarci politiche di sgravi fiscali, o di incentivi, accessibili ed equi, che promuovano interventi di riqualificazione edilizia efficaci, ovvero mirati al risparmio energetico senza compromettere la soddisfazione del comfort ambientale, perché vivere in un ambiente salubre e sicuro non dovrebbe essere appannaggio solamente dei soggetti abbienti ma un vero e proprio dirittouniversale.

Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Art 25 comma
1. Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari, ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

Giovanna Barbaro

Giovanna Barbaro Architetto e Tecnologo

Deve il suo carattere cosmopolita a Venezia, dove si laureò in architettura (IUAV). Dal 2008 europrogettista nei settori green economy e clean tech. Nel 2017 ha realizzato uno dei suoi più importanti sogni: fondare Mobility-acess-pass (MAP), un'associazione no profit per la certificazione dei luoghi pubblici per le persone con disabilità motorie. Tra i suoi hobby preferiti: la fotografia e la scrittura