- scritto da Luca Facchini
- categoria Criteri Progettuali
Protocolli italiani per la certificazione ambientale: Itaca, CasaClima, SB100, SB10, Inbar, Leed
La certificazione Ambientale in Italia non è obbligatoria. Rappresenta un atto volontario e culturale. In Italia ci sono molti Enti Certificatori Ambientali riconosciuti che promuovono diversi protocolli e programmi di valutazione come Itaca, CasaClima, SB100 e SB10 dell’Anab, Inbar e LEED Italia.
Protocollo Itaca
Protocollo italiano dell’Istituto per l’Innovazione e Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale.
Nato nel 1996 sotto la spinta dell’attività e la ricerca di liberi professionisti organizzati a livello nazionale in associazioni che ha adottato le indicazioni e i principi SBMethod del SBC. Il sistema di valutazione è calato e contestualizzato alle realtà regionali e fa riferimento ad un quadro Legislativo e Normativo ben preciso:
- Protocollo internazionale
- Direttive Europee
- Decreti applicativi di recepimento delle direttive a livello Nazionale
- Leggi e decreti Regionali
- Norme tecniche ISO, CEN e UNI.
I criteri di valutazione sono organizzati in semplici schede, 28 per il Protocollo semplificato e 70 per il Protocollo completo. Le aree tematiche sono le stesse del metodo SBC.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha individuato nel Protocollo ITACA il possibile riferimento nell’ambito delle Linee Guida nazionali per la certificazione ambientale. Nel contesto pubblico, il Protocollo ITACA è utilizzato per promuovere il tema della sostenibilità attraverso strumenti e incentivi finanziari, modifiche ai regolamenti edilizi e ai programmi di pianificazione del territorio.
CasaClimanature
Protocollo ambientale dell’Agenzia Casa Clima.
Rappresenta uno strumento che si rifà ad un sistema di valutazione dell’impatto ambientale di un edificio, inteso come impiego esclusivo di materiali sostenibili. La sostenibilità è valutata sul ciclo di vita complessivo del materiale da costruzione o bilancio ecologico ( LCA ), dalla produzione all’impiego, fino allo smaltimento finale. Questo vale in particolare per i materiali isolanti.
In sostanza CasaClima Nature esprime una valutazione quantitativa della sostenibilità ambientale dei materiali utilizzati, che vengono analizzati in base all’energia primaria utilizzata e inglobata per la produzione ed all’emissione di inquinanti e CO2. Si presenta pertanto come una parziale e limitata valutazione dell’edificio senza una precisa contestualizzazione urbanistica e valutazione d’inserimento nel territorio. E’ la base del concetto di Architettura a km zero, un’architettura realizzata con le risorse del luogo.
SB100 e SB10
ANAB (Associazione Nazionale Architetti Bioecologici).
Rappresenta un approccio abbastanza semplice e quasi intuitivo. Tutte le considerazioni prendono le mosse dal Rapporto Bruntland (World Commission on Environment and Development, 1987). Poiché l’attività umana legata all’edilizia è responsabile del 40% del consumo energetico e conseguenti emissioni nell’ambiente, costruire sostenibile significa per l’ANAB coniugare l’ambiente, economia e società. Pertanto la valutazione SB100 si fonda sui tre temi della sostenibilità:
- La dimensione ecologica,” intesa come l’attenzione al rapporto tra organismo edilizio e ambiente in termini di uso corretto delle risorse, di bilancio dell’energia durante l’intero ciclo di vita dell’edificio e di controllo delle emissioni”. (1)
- La dimensione sociale si intende “l’attenzione per il cittadino inteso come essere vivente in rapporto ai luoghi per abitare e per gli aspetti fisici di questa relazione (salubrità, comfort…) ma anche l’attenzione alla crescita civile della comunità che usa l’architettura e agli elementi legati agli aspetti percettivi e culturali dell’architettura (storia,forma, colore…) e a quelli relazionali (partecipazione, inclusione, comunicazione, informazione…)”. (1)
- La dimensione economica si intende “ l’attenzione al“costo della sostenibilità in termini di praticabilità delle scelte e crescita delle opportunità ma anche alla necessità di garantire una efficace informazione agli utenti e di dare un valore misurabile alla gestione degli edifici”. (1)
Il sistema di valutazione funziona in modo orizzontale indicando il graduale avanzamento attraverso l’individuazione degli obiettivi, la definizione delle azioni e infine la verifica delle prestazioni fino al controllo dei risultati. 10 sono gli obbiettivi da raggiungere: Energia – Acqua – Materiali – Rifiuti – Salute – Comfort – Contesto – Informazione – Costi – Gestione. Attraverso una lista cosiddetta “ Positiva” vengono indicate le 100 azioni e prestazioni da fare per il raggiungimento degli obbiettivi.
Il sistema SB10 è rivolto al patrimonio edilizio esistente ed applica gli stessi criteri di valutazione del sistema SB100 in maniera più semplificata, integrandosi reciprocamente in cui l’aspetto comunicativo diventa fondamentale e il numero di azioni per conseguire gli obbiettivi viene ridotto.
(1) (Cfr. www.SB100.info)
INBAR
Certificazione Energetico–Ambientale (Istituto Nazionale di BioARchitettura)
Il marchio INBAR certifica un processo edilizio residenziale ecosostenibile quando sono raggiunte le prestazioni “energetico ambientali” degli edifici idonee e sufficienti a caratterizzare l’architettura sostenibile. La procedura per la certificazione è rivolta sia agli interventi di nuova realizzazione sia a interventi di recupero del patrimonio edilizio residenziale o a questi assimilabili. L’approccio del sistema offerto da IMBARe la logica di indirizzo del processo edilizio è in coerenza con quelli dei principali strumenti di valutazione dei progetti per interventi ecosostenibili.
La certificazione energetico ambientale dell’INBAR è sostanzialmente uno strumento culturale e tecnico di controllo del progetto in tutte le sue fasi con l’obbiettivo di ottenere l’ottimizzazione energetica e del comfort ambientale e la riduzione del consumo delle risorse a disposizione. Non viene assegnato una classe di eco compatibilità o un punteggio, ma il raggiungimento di un livello minimo di prestazione energetico e ambientale. Non è applicabile su edifici già in costruzione e non residenziali.
Il sistema prevede la valutazione del processo edilizio in base a 5 classi di obbiettivi di sostenibilità, detto “elenco dei requisiti”:
- assetto ambientale esterno e inserimento nel luogo;
- gestione razionale delle risorse;
- minimizzazione dell’impatto ambientale da emissione e rifiuti;
- ottimizzazione degli standard qualitativi interni
- qualità dello spazio e gestione del sistema impiantistico.
Gli obbiettivi si ottengono sottoponendo il processo edificatorio a 8 fasi procedurali:
Processo decisionale (4 fasi), in cui da un primo approccio di fattibilità dell’intervento, analisi e scelta dell’area si passa ad una individuazione del gruppo di progettisti e redazione dei progetti.
Processo realizzativo (3 fasi), direzione, esecuzione ecollaudo lavori.
Processo gestionale (1 fase), l’esercizio dell’edificio.
I controlli per la corretta procedura vengono eseguiti sia da Certificatori IMBAR sia in modalità di autocertificazione del gruppo di Progettisti e di Direzione Lavori; alla fine del processo, se sono stati rispettati tutti i passaggio e raggiunto i livelli minimi prestazionali, viene rilasciato il Marchio.
LEED Italia
Per maggiori informazioni a riguardo, consultare l’articolo sulla Certificazione LEED e i nuovi criteri di progettazione.