Pareti ventilate: funzionamento, materiali e strati che la compongono

Funzionamento-parete-ventilata

Le norme UNI 8369 e UNI 7959 indicano le chiusure verticali come “classe di elementi tecnici con funzioni principali di regolare il passaggio di energia tra gli spazi interni e gli spazi esterni dell’organismo edilizio” e la cui scelta deve essere mirata a “mantenere la temperatura della superficie interna il più possibile vicina a quella dell’ambiente interno nelle varie situazioni di clima esterno e di clima interno previste, limitando al minimo l’apporto energetico degli impianti di climatizzazione (riscaldamento, raffreddamento, ventilazione) e controllando i fenomeni di condensa possibili”. 

Pertanto lo studio dell’involucro edilizio è uno degli aspetti progettuali più delicati perché da esso dipendono il benessere termo–igrometrico dell’individuo e le prestazioni in termini di risparmio energetico dell’edificio, e non solo! I rivestimenti esterni ricoprono un ruolo importante anche per l’impatto estetico dell’edificio, per la qualificazione dello spazio urbano e per la sua integrazione nel paesaggio circostante.

Le tecniche moderne offrono le più svariate soluzioni formali, con materiali che però spesso non si conciliano con le esigenze di protezione dell’ambiente e di sviluppo sostenibile.

Tra le tante soluzioni tecniche che contribuiscono in tal senso vogliamo parlarvi delle pareti ventilate: cosa sono, a cosa servono e quali benefici si possono trarre? Come si realizzano?

I rivestimenti di facciata di tipo ventilato sono soluzioni costruttive multistrato che consentono l’installazione a secco degli elementi di rivestimento; il principio generale di funzionamento è la realizzazione di un’intercapedine in cui l’aria fluisce dal basso verso l’alto per effetto camino che genera una ventilazione naturale sulle pareti dell’edificio.

COMPOSIZIONE DI UNA PARETE VENTILATA TIPO

La composizione tipo della parete ventilata può essere così schematizzata:

1. Parete
2. Strato isolante
3. Camino d’aria
4. Struttura portante: supporto metallico con sistema di aggancio
5. Lastre per il rivestimento esterno

2. Strato isolante

Lo strato isolante è generalmente composto da un materiale che impedisce o rallenta il passaggio del calore (o del suono) da un ambiente all’altro. Nel caso specifico si tratta di un isolante termico di spessore variabile a seconda del materiale impiegato e a seconda delle esigenze termiche di progetto, che viene applicato direttamente al supporto murario mediante tasselli meccanici.
Tale strato viene posizionato in maniera continua sulla superficie muraria, a cappotto, in modo tale da evitare le dispersioni termiche in corrispondenza di travi e pilastri che rappresentano i principali ponti termici delle pareti tradizionali. Il risultato è una diminuzione notevole della dispersione termica dovuta all’eliminazione di questi punti di discontinuità nell’isolamento.

3. Camino d’aria

Fondamentale la presenza di un’intercapedine d’aria, punto forte di questo sistema tecnologico per i seguenti motivi:
evacuazione del vapore acqueo proveniente dall’interno dell’edificio;
rimozione del calore per effetto del moto ascensionale d’aria in estate;
– ulteriore strato isolante in inverno;
attenuazione del flusso termico.
Anche l’intercapedine d’aria posta tra l’isolante e il rivestimento esterno deve essere opportunamente dimensionata affinché sia garantita una buona circolazione dell’aria.
Affinché possa innescarsi l’effetto camino, si devono prevedere delle aperture di ventilazione alla base ed alla sommità della parete ventilata, protette da griglie che evitino l’ingresso di corpi estranei i quali limiterebbero il flusso dell’aria. Tali aperture, vanno chiuse in inverno, per fare in modo che lo strato d’aria, di uno spessore compreso tra i 30 e gli 80 mm, possa costituire un’ulteriore strato resistente che protegga l’edificio dal freddo.

4. Struttura portante

La struttura portante è costituita da montanti, traversi, staffe e accessori di fissaggio in alluminio estruso in caso di lastre di fabbrica invece che di cava. Vi chiedete perché una struttura in alluminio? Semplicemente per il fatto che le lastre di fabbrica hanno un peso limitato rispetto a quelle di cava e quindi i profili in alluminio hanno il vantaggio di peso proprio ridotto e resistenza alla corrosione maggiore rispetto a profili in acciaio. Nei profili di alluminio estrusi sono inseriti gli accessori metallici per supportare e trattenere le lastre di rivestimento. Il reticolo metallico può essere in vista o a scomparsa.
Dal punto di vista strutturale le pareti ventilate sono un vero e proprio sistema a sbalzo rispetto alle facciate tradizionali; inoltre, siccome si devono considerare dilatazioni e ritiri dei vari materiali secondo movimenti lineari, i profili sono interrotti con un giunto di dilatazione ad ogni interpiano: ogni profilo montante è ancorato in maniera fissa alla staffa superiore, detta portante, mentre è ancorato in modo scorrevole, mediante asole, alle staffe intermedie, che hanno la funzione di scaricare le spinte orizzontali, consentendo i movimenti verticali dovuti alle dilatazioni termiche.

5. Rivestimento esterno

Il rivestimento esterno è in genere in lastre di cotto o gres porcellanato.
I materiali applicati ad una facciata ventilata devono avere caratteristiche tecniche di:
– elevata resistenza meccanica;
– elevata resistenza agli sbalzi termici;
– limitato assorbimento d’acqua;
incombustibilità;
– resistenza dei colori alla luce solare;
– resistenza agli attacchi chimici e allo smog;
leggerezza e lavorabilità;
– limitata manutenzione.

Maria Pia Cibelli

Maria Pia Cibelli Ingegnere Edile

Sognatrice cronica per amici e colleghi, opera sul versante del Somma-Vesuvio della provincia di Napoli, in un territorio straordinario, ricco di valori storico-architettonici e ambientali da preservare. Il tempo libero tra gite enogastronomiche e campi di volley non è mai abbastanza.