Adolf Loos e le premesse dell’autocostruzione

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Ogni architetto conosce Adolf Loos come il maestro che si è aspramente schierato contro la decorazione e l’ornamento e ha fatto di questa posizione quasi una missione di vita: “Noi ci trasciniamo nell’affanno quotidiano e ci affrettiamo per andare ad ascoltare Beethoven o ad assistere al Tristano. Cosa questa

che il mio calzolaio non può fare. Non posso privarlo della sua gioia perché non ho nulla con cui sostituirla. Se però uno va ad ascoltare la Nona e poi si mette a fare un disegno per tappezzeria, allora è un truffatore o un degenerato.” (Loos giustifica il fatto che i suoi mocassini siano decorati e non lisci come li vorrebbe)

Le sue architetture sono infatti sobrie, costituite da volumi netti accostati fra loro che definisco spazi interni controllati che danno vita a tipologie che, pur sembrando a volte complesse, sono in realtà molto semplici, precise e chiare.

Questa sua linea di pensiero fa si che, nella difficile condizione sociale ed economica del dopoguerra, venga nominato architetto capo del Dipartimento dell’Edilizia di Vienna dal 1920 al 1922, in un periodo storico in cui si pone il problema dell’edilizia di massa e, fra i diversi studi di abitazione che Loos mette a punto, brevetta il sistema costruttivo “Haus mit einer Maurer” (la casa con un solo muro), un edificio a basso costo in grado di permettere, attraverso un volume semplice, la realizzazione di edifici residenziali economici ma anche di uffici e negozi.

Dato l’elevato costo dei materiali da costruzione e della manodopera il modo che viene adottato per ottenere costruzioni facilmente riproducibili ed economicamente sostenibili è quello di una progettazione più accurata possibile orientata alla scelta di una tecnologia adeguata alle esigenze. “Se il costo del terreno, dei materiali da costruzione e della manodopera rimangono costanti, la costruzione economica sarà resa possibile solo attraverso un risparmio proprio su questi due ultimi fattori. Per fare ciò ci sono metodi ben noti come, ad esempio, l’eliminazione di soffitte e cantine. Il brevetto che stiamo esaminando permette ulteriori risparmi, questa volta sulle fondamenta, che sono sempre relativamente costose. In questo sistema, le fondamenta, sono limitate ai soli muri antincendio che circondano l’edificio.” (dal testo allegato al brevetto)

L’unità di base è costituita da due muri trasversali tagliafuoco ognuno dei quali con funzione di sostegno delle travi dei solai dei due alloggi confinanti. Le testate dei due muri, sagomate a L o a T, servono da appoggio alle pareti longitudinali esterne di legno. La distanza tra i due muri trasversali può arrivare fino a cinque metri, la misura limite prescritta per evitare lo speco del legno impiegato nella costruzione delle travature.

L’attualità di un simile metodo basato sulla semplificazione delle tecniche costruttive, sperimentato, anche se solo in parte, nella costruzione delle Siedlungen, appare ancor più evidente se consideriamo che Loos, nel proporla, punta ad una collaborazione con le cooperative edilizie in coerenza con la sua convizione che l’abitazione non debba essere concessa semplicemente come risultato di una politica assistenziale ma anzi debba essere costruita dal Siedler in linea con alcuni fenomeni ricorrenti di occupazione di terreni e autocostruzione di piccole strutture.

Immagine | Bioarchitettura n°65/2010

Ester Dedè

Ester Dedè Architetto

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