- scritto da Mariangela Martellotta
- categoria Criteri Progettuali
Caminetti a bioetanolo: funzionamento, efficienza, normativa italiana
Ogni inverno si pensa a strategie da adottate nelle abitazioni per riscaldarle e mantenerle calde evitando grandi sforzi economici, oltre che cercando di contribuire alla riduzione di emissioni di CO2 e di polveri sottili in atmosfera. I caminetti a bioetanolo sono un'ottima soluzione da integrare al preesistente sistema di riscaldamento, per il basso impatto ambientale e il valore estetico che aggiunge agli ambienti domestici.
COME SCEGLIERE IL SISTEMA DI RISCALDAMENTO PIÙ ADATTO
In Italia si stima che ogni anno siano circa 20.000 i casi di incendio legati a malfunzionamento di stufe e caminetti. A fronte di questi dati, prima dell’inizio della stagione invernale occorre manutenere o quantomeno revisionare il sistema di riscaldamento per evitare danni. Oggi il mercato offre soluzioni di diversa tipologia per chi pensa ad un nuovo impianto domestico: tra queste il cosiddetto caminetto ecologico.
Sul mercato ormai ve ne sono molte varietà che si differenziano tra loro soprattutto in termini di efficienza e impatto ambientale ma anche per altri particolari.
Tra le opzioni più complete c’è la possibilità di installare camini o stufe connessi a canalizzazioni che permettono di diffondere il calore in tutti gli ambienti, senza disperdere i benefici della combustione.
I caminetti a bioetanolo
Rispetto a tutti gli altri sistemi di riscaldamento di tipo “bio”, i caminetti a bioetanolo sono quelli che possono essere definiti “ecologici” poichè alimentati da una fonte che non aggiunge nell’aria prodotti nocivi derivanti dalla combustione del petrolio, carbone, gas, né polveri sottili derivanti dalla combustione delle biomasse solide quali legna, pellet, ecc.
Se la scelta dell’impianto riguarda, oltre che un’integrazione del sistema di riscaldamento anche un valore dal punto di vista estetico allora il caminetto ecologico a bio etanolo è l’ideale, visto che non ha la pretesa di risolvere il problema riscaldamento: non è infatti progettato per sostituirsi ad un impianto di riscaldamento completo, bensì è un'ottima integrazione a basso costo, che permette di riscaldare ambienti domestici specifici, senza l’incomodo di dover trasportare legna o avere una canna fumaria di dimensioni notevoli e sempre pulita per consentire il tiraggio, unendo così funzionalità e valore estetico .
I caminetti ecologici sono sistemi a fiamma libera che richiedono una presa d'aria esterna per apportare il necessario ricambio di ossigeno all'interno degli ambienti.
Il funzionamento dei camini a bioetanolo
Il bioetanolo è composto da alcool etilico denaturato ottenuto attraverso la fermentazione di biomasse dalla quale si ottengono sostanze zuccherine di origine vegetali (patate, mais, vinacce, barbabietola da zucchero etc…).
Il funzionamento del caminetto a bioetanolo segue ilprincipio della vecchia spiritiera (o fornello ad alcool): l'alcool è contenuto in un serbatoio mentre pietre porose, che funzionano come il tradizionale stoppino, sono imbevute di questa sostanza consentendo la combustione dei suoi vapori.
Si tratta di una combustione che genera solo CO2 e vapore acqueo, perciò i caminetti ecologici non necessitano di canna fumaria.
Inoltre la resa calorifica è enorme visto che le tradizionali canne fumarie portano fuori oltre ai prodotti di combustione anche una notevole quantità del calore prodotto dalla combustione. In genere:
- 1 Litro di bio etanolo produce una fiamma che dura dalle 3 alle 5 ore in base tipo di bruciatore;
- 1 Litro di Bio combustibile produce circa 3-4 kW/h.
I caminetti a bioetanolo come funzionano esattamente? E' molto semplice. Ogni camino è caratterizzato da un bruciatore, il cuore dell’intero sistema. Questo può essere del tipo manuale oppure automatico. Nel primo caso il bruciatore funge anche da serbatoio, nel secondo invece bruciatore e serbatoio sono due componenti distinte, collegate tra loto da un tubo; tramite un pulasante è possibile azionare il circuito grazie al quale il bruciatore si riempie di combustibile ecologico.
Per poter procedere all’accensione è necessario avere un accendino lungo (tipo un comune accendigas) o un fiammifero lungo nel caso di sistema con bruciatore manuale; nel caso di bruciatore automatico, l’azionamento avviene tramite un ulteriore pulsante.
In entrambi i casi una scintilla genera la fiamma: ecco spiegato come funziona un caminetto a bioetanolo!
La fiamma è generalmente regolabile: intensità e durata variano a seconda della dimensione e della potenza del bruciatore; quest’ultimo è realizzato con materiali in grado di resistere alle elevate temperature, tipo l’acciaio inox.
I modelli più tecnologici possiedono anche un’applicazione che consente la regolazione tramite smartphone.
Tipologie di camini a bioetanolo
In commercio sono disponibili molti modelli di caminetti a bioetanolo, ma il campo si restringere a tre tipologie fondamentali:
- caminetti a bioetanolo da terra (a ridosso di una parete)
- caminetti a bioetanolo ad isola (posizionabili in qualsiasi punto del pavimento di un ambiente e, all’occorrenza, dotati di ruote per essere spostati);
- caminetti a bioetanolo sospesi (a ridosso di pareti o collocati in posizione sospesa come se fossero dei quadri);
La sicurezza dei caminetti a bioetanolo
Come si è evidenziato, i caminetti ecologici necessitano di una presa di aria esterna, visto che la combustione è in grado di consumare a lungo andare l’ossigeno.
I caminetti ecologici, infatti, non sono particolarmente complicati da installare e l’installazione può essere fatta a cura dell’acquirente, poiché sono dotati di elementi singoli assemblabili in maniera semplice seguendo le istruzioni date dal fornitore, salvo che non ci sia necessità di effettuare particolari lavori di preinstallazione, come opere murarie.
La normativa italiana
Il CTI - Comitato Termotecnico Italiano ha messo a punto la norma UNI 11518 che regola i requisiti di sicurezza, le caratteristiche, i metodi di prova e le indicazioni tecniche e funzionali dei camini a bioetanolo in forma liquida o gel, utilizzati a scopo decorativo e con funzionamento intermittente.
Quando acquistate questi apparecchi, verificate che abbiano l'etichettattura e la documentazione che ne attesti la conformità alla norma UNI 11518, la placca segnaletica delle caratteristiche dell'apparecchio (consumo orario, tipo di combustibile, nome e indirizzo del fabbricante), la placchetta di sicurezza che fornisce informazioni sul caricamento (posta vicino al serbatoio) e i relativi manuali di manutenzione, installazione ed uso.
Agevolazioni fiscali per l’acquisto di un caminetto a bioetanolo
Acquistando un caminetto a bioetanolo entro il 31 Dicembre 2017 è possibile usufruire degli incentivi statali come definiti dalla Legge di Stabilità 2016 (Legge 11 dicembre 2016, n. 232) e prorogati fino alla fine dell’anno in corso.
L’acquisto e l’installazione di caminetti a bioetanolo è tra gli interventi che possono beneficiare sia delle detrazioni fiscali sul risparmio energetico che di quelle sulle ristrutturazioni edilizie, nelle percentuali:
- detrazioni sul risparmio energetico – 65%
- detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie – 50%
La normativa non consente di cumulare i due benefici, pertanto nell’installazione di un camino a bioetanolo non è possibile beneficiare di entrambe le agevolazioni fiscali ma bisogna scegliere tra una delle due.
Non è detto che la prima, semplicemente perché garantisce una percentuale maggiore sia necessariamente più conveniente della seconda e la scelta di effettuare richiesta per l’una o l’altra agevolazione fiscale dipende dalle specifiche circostanze e da considerazioni di carattere economico, burocratico e pratico. Approfondisci la differenza tra le agevolazioni del 65 e del 50%.
La detrazione, in entrambi i casi, è possibile anche in assenza di una ristrutturazione edilizia, purché l’apparecchio installato rispetti determinati livelli di emissioni e rendimenti, certificati dal produttore e non superi il tetto di spesa che sarà tracciato dai pagamenti in bonifico o vaglia. Per approfondire, leggi come accedere alle detrazioni fiscali fissate dalla Legge di Stabilità 2016.
Camini o caminetti a bioetanolo
Si sente spesso parlare sia di camini a bioetanolo che di caminetti a bioetanolo ma quali sono le differenze tra i due? In realtà nessuna. Se si cerca infatti il termine “caminetto” sul dizionario questo viene definito come un piccolo camino “con focolare ricavato nello spessore del muro e cappa poco sporgente sul piano della parete” (Treccani).
Date le dimensioni generalmente ridotte e data la natura di tali elementi che, come descritto precedentemente, non nascono come sistemi di riscaldamento autonomi bensì come integrazione a impianti esistenti, potrebbe risultare più corretto parlare di caminetti a bioetanolo anziché di camini.
Il diminutivo inoltre riesce meglio a trasmettere il senso di calore e l’atmosfera accogliente del focolare che le persone cercano di creare quando scelgono di installare un caminetto nella propria abitaizone.
Ad ogni modo si può affermare che camini a bioetanolo e caminetti a bioetanolo sono definizioni tra loro equivalenti.