Le migliori (e le peggiori) soluzioni per il trattamento dei rifiuti

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Separare in modo corretto i rifiuti in genere significa influire direttamente sulla qualità e sulla quantità di materiale recuperato riducendo gli scarti, che devono essere conferiti nelle discariche, in linea con la direttiva europea (2008/98/CE). Vediamo brevemente quali sono le procedure stabilite in ordine di priorità nella gestione ambientale e il ruolo chiave del consumatore sostenibile:

  • Riduzione
  • Riutilizzo
  • Riciclaggio
  • Recupero
  • Smaltimento

Analizziamole in ordine di maggior impatto ambientale senza creare troppi allarmismi ma per suggerire buone pratiche.

LO SMALTIMENTO IN DISCARICA

Lo smaltimento in discarica è la peggiore di tutte le procedure e perciò dovrà essere limitata al minimo necessario per numerosi aspetti negativi: a parte il consumo eccessivo di territorio, l’impatto ambientale è notevole ed irreversibile. Parliamo del rischio di fuoriuscite incontrollabili di percolati tossici sia nel suolo e sia nelle falde freatiche, poiché molte discariche sono illegali da nord a sud, senza distinzioni campanilistiche, la loro buona esecuzione e gestione è dubbia spesso per ragioni economiche e di conseguenza tecniche. Altro aspetto, non meno grave per la nostra salute, riguarda le emissioni dei gas climalteranti derivanti dal processo batteriologico di decomposizione dei rifiuti organici, spesso accompagnato da un odore nauseabondo che può essere trasportato dai venti anche per diversi chilometri. Quando poi parliamo di smaltimento dell’amianto la faccenda si complica, molte discariche sono abusive, molte sono a cielo aperto lungo aree ai margini di strade ad alto scorrimento, prive di presidi e di dispositivi di sicurezza di ogni tipo!

IL RECUPERO ENERGETICO

Il recupero energetico è tutt’altro che migliore della precedente procedura poiché consiste nell’incenerire i rifiuti nei “termovalorizzatori”.Sfatiamo dunque il mito che li eleva a fonti di energia rinnovabile pulita! Innanzitutto, è opportuno chiarire che in realtà sono inceneritori che vengono sfruttati per produrre energia elettrica dal vapore generato dalla combustione di rifiuti perlopiù indifferenziati, i quali sono preferiti poiché offrono un potere calorifico superiore. In alcuni impianti viene prodotto il CDR (combustibile da rifiuti) che viene utilizzato dagli energivori cementifici. Anche se gli inceneritori fossero dotati di un adeguato sistema di trattamento dei fumi in uscita e la composizione di questi venisse regolarmente controllata, da un efficace ed efficiente sistema di filtraggio, rimarrebbero due notevoli inconvenienti: il problema dello smaltimento delle emissioni di anidride carbonica, principale causa dell’effetto serra, e lo smaltimento delle ceneri.

IL RICICLAGGIO

Si intendono per riciclaggiotutte le operazioni attraverso le quali prodotti o componenti, ormai rifiuti, sono reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti, oppure per altri fini. Il dispendio di energia necessario per trattamenti meccanici, chimici e termici è inferiore a quello di estrazione e di lavorazione della materia prima. Per tali ragioni dovrebbe essere incentivato in tutti i livelli: produzione, distribuzione e consumo.

RIUTILIZZO

Si intende per riutilizzoqualsiasi operazione attraverso la quale prodotti ocomponenti, che non sono ancora rifiuti veri e propri, vengono reimpiegati per la stessa finalità per la quale erano stati concepiti. Parliamo dunque dell’allungamento della vita del prodotto mantenendone la funzione d’uso. In questo contesto si aprono nuove opportunità di business: i mercati dell’usato e delle materie seconde, un giro d’affari di decine di milioni di euro, per nulla trascurabile che con la crisi è destinato a crescere. Rispetto ad altri paesi industrializzati ed evoluti, in Italia c’è un ampio potenziale di sviluppo nella costruzione e demolizione selettiva di edifici. Dati statistici rilevati nel 2008 nella provincia di Roma ci testimoniano il valore al dettaglio nell’anno di beni in buone condizioni, e rimessi opportunamente in circolazione (porte, finestre, legno massello, ecc.), il quale ammonta ad oltre 2 milioni di euro. I vantaggi sono enormi: opportunità commerciali interessanti, minor volume di rifiuti nelle discariche e raccolta di qualità omogenea.

LA RIDUZIONE PREVENTIVA

La riduzione preventiva del volume dei rifiuti è la migliore tra le soluzioni elencate per fronteggiare l’enorme problema della società consumistica, la produzione di rifiuti totali (urbani e industriali) che nel nostro Paese ha già raggiunto le 0,5 tonnellate procapite all’anno. Significa considerare l’impatto ambientale del packaging a monte del ciclo di vita del prodotto. All’oggi le aziende non sono incentivate ad investire sull’ecodesign e ne sono obbligate a sviluppare maggiore sensibilità ambientale nella progettazione (Life cycle thinking). A questo punto è importantissimo il contributo dei consumatori, possono veramente incentivare lo sviluppo di prodotti ecosostenibili diventando selettivi negli acquisti.

Per ulteriori approfondimenti consigliamo di partecipare ai convegni organizzati nell’ambito della fiera Ecomondo che si terrà dal 9 al 12 novembre a Rimini.

Fonte | Termovalorizzatore.it

Giovanna Barbaro

Giovanna Barbaro Architetto e Tecnologo

Deve il suo carattere cosmopolita a Venezia, dove si laureò in architettura (IUAV). Dal 2008 europrogettista nei settori green economy e clean tech. Nel 2017 ha realizzato uno dei suoi più importanti sogni: fondare Mobility-acess-pass (MAP), un'associazione no profit per la certificazione dei luoghi pubblici per le persone con disabilità motorie. Tra i suoi hobby preferiti: la fotografia e la scrittura