Facciate in bioplastica riciclabile: la sperimentazione in 3D sul padiglione tedesco

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Un team di professori e studenti del ITKE il dipartimento di Strutture e Costruzioni della facoltà di Architettura dell’Università di Stoccarda, ha presentato nell’ambito del Research Proiect Bioplastic Facade, supportato dal EFRE (European Fund for Regional Development), Arborskin, il prototipo di padiglione dalla facciata riciclabile, realizzato con un nuovo tipo di bioplastica, un materiale che contiene più del 90 percento di componenti riciclati, provenienti da fibre naturali. La sperimentazione tedesca con il suo modello 3D apre una serie di scenari innovativi ed importanti nell’ambito dell’applicazione delle materie plastiche da materiale rinnovabile applicate alle costruzioni.

Bioplastica: come ottenerla dai gusci d’uovo

Foto in alto: © Manfred Hammer
La bioplastica utilizzata è un materiale estremamente malleabile, ma con buone prestazioni strutturali
, particolarmente adatto all’applicazione nello sviluppo di facciate complesse e con motivi in rilievo. Allo stesso tempo consente di rispondere alla crescente domanda di materiali da costruzione provenienti da risorse efficienti e sostenibili, limitando l’utilizzo di derivati da combustibili fossili.

Kazuyo Sejima (SANAA) visita il padiglione, © Boris MiklautschKazuyo Sejima (SANAA) visita il padiglione, © Boris Miklautsch

Il nuovo materiale impiegato nella facciata del padiglione è costituito da fogli di materia plastica riciclata ottenuti con il procedimento della termoformatura, consentendo di coniugare una elevata adattabilità ai disegni più complessi, con degli elevati benefici ambientali.

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I granuli di bioplastica sono estrusi in lastre, che a loro volta sono ulteriormente elaborate in base alle singole esigenze per ottenere superfici e strutture anche di notevole complessità. I prodotti semilavorati sono utilizzabili sia per rivestimenti esterni sia per rivestimenti interni.

La facciata per padiglione ArboSkin è formata da pezzi tetraedrici creati con il procedimento dell’estrusione dei fogli di granuli di bioplastica. Sono stati poi termoformati per ottenere la forma tridimensionale. La forma complessa a doppia curvatura portante è realizzata collegando tra loro i tetraedri con anelli di rinforzo e travicelli.
A fine vita il materiale può essere riutilizzato o smaltito tramite compostaggio.

Elena Occhioni

Elena Occhioni Architetto

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