Costruire in terra cruda. Proprietà, analisi dei suoli e caratteristiche del prodotto finale

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La terra cruda si presta facilmente alla produzione di manufatti edilizi in regime di autocostruzione. Nei casi in cui si intenda prelevare la materia prima direttamente sul campo (in forma bagnata o essiccata) ci si può avvalere di associazioni e/o tecnici specializzati che ci potranno fornire le prime indicazioni di fattibilità. Un concetto fondamentale da acquisire per costruire con la terra cruda è che il legante è l’argilla, pertanto la proprietà coesiva della terra dipende dalla percentuale di argilla presente in essa.

I COMPONENTI DELL’ARGILLA E LE LORO PROPRIETA’

Altro concetto fondamentale è quello della proprietà colloidale; le sostanze colloidali sono il prodotto della degradazione delle rocce da cui provengono e consentano ad un materiale di assorbire acqua cambiando volume e dilatandosi.

Esistono in natura varie famiglie di argille cui tre specie sono le più frequenti:
– caolinite
– illite
– montmorillonite

Tra queste l’illite è quella più adatta per le costruzioni infatti non presenta la rigidità delle caoliniti, né l’eccessiva capacita di assorbire acqua (e quindi di gonfiarsi) della montmorillonite.

L’ANALISI DEI SUOLI

Analisi visiva

Una preventiva analisi visiva ci consente di individuare i suoli dove predomina l’argilla; sono i profili pedologici caratterizzati da scarsa areazione e difficile drenaggio, diventano plastici in presenza di acqua e tendono a essere duri e compatti allo stato secco. La tessitura di un terreno può essere stimata anche con analisi o prove sul campo; il grado di precisione dei risultati che vogliamo ottenere è in funzione del tipo d’intervento che si vuole realizzare.

I valori del ph

La scelta del materiale più adatto si fa cercando gli strati di terra con un grado di PH superiore a 6,5. Per questo si scava al di sotto dei 50–70 cm del piano di campagna (costituito per lo più da materiale acido e da terre adatte alla coltivazione – infatti si chiama strato “arabile”). La scelta dello strato di terra con ph leggermente basico > di 6,5 ci assicura l’inattaccabilità del materiale dai funghi.

Analisi tattile

La stima iniziale si basa su un’analisi sensoriale; questo esame consiste nello sfregamento tra le dita di un campione di suolo bagnato, dopo aver eliminato le pietre e la ghiaia presenti. Si cerca di stabilire qual è la sensazione tattile prevalente. Se la porzione di terra è di natura sabbiosa, si percepirà una sensazione di rugosità come se grattasse, e si osserverà una mancanza di coesione. La presenza di limo provoca una sensazione di scivolosità e una debole rugosità; inumidendolo il campione diventerà molto plastico ma non adesivo. L’argilla si avverte quando il campione aderisce fortemente alle dita e genera rumore allo stacco; quando si asciuga sulla pelle resta difficile il distacco. Il campione di suolo asciutto sottoposto alla compressione tra le dita rimane pressoché integro.

La prova di sedimentazione semplificata

Un’altra analisi consiste nell’effettuare la cosiddetta prova di sedimentazione semplificata dove si può ottenere con una certa approssimazione la percentuale dei diversi elementi granulari del composto prelevato.

LA GRANULOMETRIA DEGLI ELEMENTI

Le sostanze che compongono i terreni sono cinque e dipendono dalla loro granulometria e/o dimensione degli elementi:

  1. le pietre, di dimensioni superiori ai 60 mm
  2. la ghiaia, di dimensioni comprese tra i 2 mm e i 60 mm
  3. la sabbia, di dimensioni comprese tra i 0.06 mm e i 2 mm
  4. il limo, di dimensioni comprese tra i 0.002 mm e 0.06 mm
  5. le argille, di dimensioni inferiori ai 0.002 mm.

I RISULTATI DELLE ANALISI

Il riconoscimento della composizione o tessitura delle terre ci fornisce le indicazioni essenziali sulle proprietà meccaniche del materiale da costruzione quindi sulle modalità d’impiego.

Si possono aggiungere all’impasto fibre o altri materiali stabilizzanti in funzione di molteplici necessità: la formazione di una trama con materiali inerti che compensi i movimenti dovuti a variazioni termiche o igrometriche, la necessità di impermeabilizzare parti interrate e umide (montmorillonite pura oppureunitaa calce e/o cemento) la necessità di diminuire la densità dell’impasto in funzione delle prestazioni termiche/acustiche (fibre o materiali alveolati e leggeri), la necessità di aumentare la resistenza a trazione e contribuire al miglioramento del profilo prestazionale alle varie sollecitazioni (fibre vegetali).