Il solare di carta vince il Lemelson-MIT Award

Nuovi passi avanti nel settore della ricerca sul fotovoltaico: le cellule solari di carta vincono il Lemelson–MIT Award 2012. Finanziato dal SFC, Solar Frontier Center il centro per la ricerca nelle tecnologie solari e fotovoltaiche nato dalla collaborazione dell’ENI e del Massachussets Institute of Technology, il premio è destinato a giovani studenti e neolaureati che hanno creato o migliorato un processo applicando nuove tecnologie.

Quest’anno il riconoscimento è stato assegnato al dottor Miles Barr: recentemente laureato in ingegneria chimica ha combinato la deposizione chimica a vapore degli elettrodi polimerici conduttivi, sviluppati precedentemente dal laboratorio della professoressa Karen Gleason, con la tecnologia della cellula solare organica sviluppata dal professor Vladimir Bulovic realizzando un nuovo tipo di celle solari leggere e flessibili. L’innovazione presentata da Barr permette alle celle fotovoltaiche di essere stampate direttamente su materiali comuni, come carta o tessuti, riducendo il costo dell’energia solare senza aver bisogno di impianti specializzati.

L’opportunità di ricavare energia solare da ogni superficie di uso quotidiano senza comprometterne l’estetica rende il progetto estremamente interessante ampliando sempre più il campo di applicazione del fotovoltaico. Queste celle, seppur leggere ed estremamente flessibili sono molto resistenti e la loro tecnologia di produzione si differenzia in modo sostanziale dai modelli precedenti che vedevano l’applicazione delle celle solari tramite speciali inchiostri. Le celle infatti sono depositate tramite un processo che utilizza il vapore con temperature inferiori a 120°C rendendo quindi possibile l’utilizzo su materiali cartacei o tessili come tende, carta da parati e abbigliamento.

La speranza di Barr è che questa tecnologia possa ulteriormente svilupparsi aumentando l’efficienza energetica delle celle stesse e diffondendo l’utilizzo dell’energia solare non solo negli Stati Uniti ma anche nei paesi in via di sviluppo che potrebbero trarne numerosi benefici soprattutto per la sua economicità di produzione.

 

Isabella Gerenzani

Isabella Gerenzani Industrial designer

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