Come scegliere pitture, vernici e finiture: prestazioni e rischi per la salute

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Da ricerche condotte negli Stati Uniti, dal CNR in Italia fin dal 2006 e dalla Regione Toscana (Progetto Indoor 2011) sappiamo che nelle nostre città l’inquinamento indoor è superiore fino a 8 volte quello esterno a causa di molteplici prodotti di uso comune: vernici, colle, detergenti, indumenti e altro ancora. Secondo queste ricerche i materiali da costruzione e d’arredo rappresentano quasi il 50% degli agenti inquinanti presenti all’interno delle nostre case e possono produrre un inquinamento attraverso l’emissione di sostanze volatili, radiazioni, campi elettromagnetici o elettrostatici, tanto che l’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, attraverso il sito ufficiale dà precise indicazioni sull’uso e sulle precauzioni da pendere nei prodotti da origine petrolchimica definiti “Convenzionali”.

A questo proposito vorrei prima di tutto distinguere tra la chimica intesa come scienza che studia i processi e le reazioni originate dalla combinazioni di elementi esistenti in natura, e la petrolchimica, che invece genera, a partire da combustibili fossili (petrolio) prodotti che non rientrano in un ciclo chiuso globale (in pratica rifiuti) vale a dire processi che si verificano da milioni di anni sul nostro pianeta.

A differenza dei prodotti di sintesi petrochimica, la maggior parte dei prodotti naturali della bioedilizia, rientrano, alla fine del loro ciclo di vita, nell’ambiente dal quale provengono senza recare danni biologici agli ecosistemi. Il ciclo dei prodotti naturali si conclude con la produzione pressoché inesistente di scorie, attivando pertanto interessanti processi di recupero di materia e quindi di energia.

PITTURE E VERNICI

Ci siamo mai chiesti quali siano i componenti delle vernici convenzionali? Dal punto di vista tecnico queste sono costituite da solventi, pigmenti, cariche, leganti e coadiuvanti, che possono essere di origine sintetica o naturale. E fin qui siamo tutti d’accordo.

Allora una domanda sorge spontanea: perché così tante precauzioni? Se invece di consentire un uso improprio ed ingannevole delle parole, i nostri legislatori in sede Europea e Nazionale obbligassero i produttori a dichiarare nelle etichette dei prodotti , in maniera chiara e soprattutto ben leggibile, gli ingredienti di pitture, colle, vernici, detergenti, cementi ed altri prodotti che entrano stabilmente all’interno delle nostre abitazioni e nei luoghi pubblici, tutto ciò ci renderebbe la vita molto più semplice.

Chi di noi non si è “felicemente” confrontato con prodotti per l’edilizia in genere con su scritto “ECO…”, “BIO…., etichette carine sì, ma il fatto che vi sia scritto sulle confezioni “ecologiche” oppure “ad acqua” non significa in pratica niente: significa sostanzialmente che i solventi sono si naturali ma tutti i componenti possono essere di origine sintetica! E se i solventi ad acqua ci danno la garanzia per la salute, lo stesso si può dire per gli altri componenti?

I COMPONENTI DELLE VERNICI E DELLE FINITURE CONVENZIONALI

Non c’è da meravigliarsi infatti che la stragrande maggioranza dei prodotti utilizzati e abitualmente in commercio provengono dall’industria petrolchimica di sintesi e danno luogo a due ordini di problemi all’utenza finale:

  • Salute : pericolosità sconosciuta per la salute a lungo termine.
  • Confort abitativo: scarsa traspirabilità

Senza contare, tra l’altro, che il processo produttivo con il quale queste sostanze vengono realizzate risulta di solito molto pericoloso per chi ci lavora e risulta alla fine molto inquinante per l’ambiente (ciclo aperto). Ricordarlo fa sempre bene.

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Tra i pigmenti inorganici più pericolosi ed utilizzati ricordiamo i metalli pesanti, quali:

  • il bianco di Piombo, di cui cito: “La contaminazione da piombo costa agli USA circa 50 milioni di dollari annui, e provoca danni alla salute in 37 milioni di abitazioni statunitensi”; fonte: Mount Sinai School of Medicine di New York;
  • il giallo e il rosso di Cadmio, con effetti tossici sembra sulle capacità di apprendimento dei bambini;fonte: Scientific American;
  • il Cromo, pericoloso elemento con elevati livelli di tossicità, soprattutto per gli addetti alla sua lavorazione;
  • il Mercurio che si disperde nell’ambiente per volatilità e presente, per opera dell’attività antropica, in misura del 10–15% in più del dovuto a causa del suo utilizzo nell’industria delle vernici e della carta (come antimuffa) e nell’industria della plastica per produrre poliuretani e cloruro di vinile, fonte: OMS
  • l’Arsenico;
  • il Titanio, seppure possieda delle ottime proprietà disinfettanti, presenta, per determinate concentrazioni, livelli di tossicità preoccupanti per le vie respiratorie.

Circa il 40% del peso di una vernice evapora nel tempo per effetto dei solventi. Un elenco dei solventi pericolosi, il loro impiego e il grado di tossicità. Per i leganti artificiali, resine e colle, il pericolo per la salute è costituito dal fatto che nonostante siano in teoria degli inerti, evaporano lentamente dopo la produzione e continueranno a farlo nelle varie fasi successive, fino all’applicazione e alla polimerizzazione sulle pareti e chissà per quanto ancora. Inoltre dopo l’evaporazione dei solventi, il legante lascia un film sottile e resistente sulla superficie su cui è applicata. Questo tipo di pittura non è traspirante come le tinte naturali e tradizionali, ed inoltre si sfoglia dopo qualche anno deteriorando i supporti.

Alcuni esempi: il cloruro di vinile, silossani e/o siliconi e l’urea–fenolo–formaldeide.

LA TRASPIRABILITÀ

Per quanto riguarda la scarsa traspirabilità, ritengo importante ancora una volta sottolineare la sostanziale importanza che riveste la scelta e l’utilizzo appropriato di prodotti per il trattamento delle superfici dei componenti edilizi.

Il patrimonio edilizio esistente, e non mi rivolgo soltanto agli edifici di valore storico ma anche a tutto quel patrimonio costruito fino al dopoguerra e a volte anche oltre, appartiene a quella cultura del costruire dove il requisito essenziale delle murature consisteva nellatraspirabilità, inteso come attributo indispensabile per la durabilità e una corretta funzionalità dei manufatti. Le pareti perimetrali dovevano poter funzionare da filtri naturali dell’aria e svolgere la funzione equilibratrice dell’umidità e mitigatrice delle condizioni climatiche sfavorevoli. Pertanto, negli interventi di recupero, la scelta e l’utilizzo appropriato dei prodotti di finitura deve rispondere a determinate condizioni perché il paramento possa funzionare correttamente come previsto originalmente.

Sono tutte caratteristiche tecniche che le vernici acriliche, viniliche, in parte le silossaniche in genere non garantiscono;

PERCHÈ SCEGLIERE VERNICI E FINITURE NATURALI

  • Traspirabilità: il passaggio del vapore tra il supporto trattato (legno, pietra, cotto o muro che sia) e l’ambiente circostante è sempre garantito. Il valore di riferimento è il simbolo “µ”, resistenza al passaggio del vapore, da controllare sulle etichette e/o sulle schede tecniche sempre in evidenza.
  • Compatibilità: Nel caso di prodotti naturali, la compatibilità con i supporti è sempre garantita; l’impiego per i diversi supporti necessita di un buon grado di informazione.
  • Economicità:le rese espresse in m²/l sono generalmente molto alte e il più delle volte superiori a quelle delle vernici convenzionali, in particolare per quanto riguarda interventi su supporti di legno e in laterizio.
  • Manutenzione: abitualmente con l’impiego di prodotti Naturali la manutenzione è agevole e le tecniche di applicazione versatili, adatte a tutti i livelli di manualità e soprattutto intuitive.
  • Sensoriale: ultimo ma non meno importante l’aspetto sensoriale, anche per gli addetti ai lavori, dove l’aspetto ludico viene valorizzato, i profumi sono variegati e ricchi di spunti interessanti e le esperienze tattili ci invitano ad amare maggiormente il luogo che abitiamo.

Luca Facchini

Luca Facchini Architetto

Laureato all’Università di Firenze, dipartimento di Urbanistica - Progettazione Urbana nel 2001. Socio e Consigliere di INBAR, Sezione di Firenze. Ha fatto parte di Edilpaglia. Si occupa principalmente di Riqualificazione Energetica sensibilizzando la Committenza all’impiego di processi e materiali Biocompatibili.