New European Bauhaus, un progetto green sulle orme di Gropius

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New European Bauhaus è il progetto green per riprogettare l'Europa. Ispirato ai principi della Bauhaus di Gropius, il New European Bauhaus è un nuovo progetto ambientale, economico e culturale destinato ai paesi dell’Unione Europea, che coinvolge anche designer e architetti è crea un collegamento tra scienza e tecnologia da una parte, e tra il mondo dell’arte e cultura dall’altra.

Ricordate il motto “Dal cucchiaio alla città”, coniato da Walter Gropius,  riassumeva in poche parole il modus operandi interdisciplinare della scuola di Weimar e ripreso poi nel 1952 da Ernesto Rogers nella carta di Atene? Per Gropius era importante saper progettare a tutti i livelli di scala, poiché solo facendo così si poteva avere consapevolezza delle proprie creazioni architettoniche, urbanistiche e di design dell’oggetto. E fu così che il motto divenne anche lo slogan dell’Architettura Razionalista. Alcuni teorici del design hanno interpretato i due termini “cucchiaio” e città” non solo col loro stretto senso letterale bensì come metafore: il cucchiaio come sfera privata e la città come sfera pubblica, oppure il cucchiaio come prodotto e la città intesa come sistema. È proprio lo spirito di interdisciplinarità del Bauhaus, che lo scorso anno ha compiuto i suoi 100 anni dalla fondazione, che guiderà la (ri)progettazione green dell'Europa.

I rappresentanti della Commissione EuropeaI rappresentanti della Commissione Europea

Uno spazio di riflessione e sperimentazione, un ponte tra scienza e arte. Ciò che è necessario può anche essere bello!

«Affrontare il cambiamento climatico e prendersi cura del nostro ambiente ci impone di ripensare al modo in cui viviamo. Per questo oggi presentiamo il New European Bauhaus».

Queste le parole della presidentessa della Commissione Europea, Ursula Von derLeyen, che nel presentare il New European Bauhaus ha fatto riferimento proprio alla scuola di arte e design fondata nel 1919 a Weimar che, nel movimento sociale e non solo creativo cui diede ispirazione, ha saputo intercettare il dibattito sul rapporto tra tecnologia e cultura, un dibattito tutt’ora aperto.

In cosa consiste il New European Bauhaus

Il New European Bauhaus è un nuovo progetto ambientale, economico e culturale destinato ai paesi dell’Unione Europea, che coinvolge (anche) designer e architetti è crea un collegamento tra scienza e tecnologia da una parte, e tra il mondo dell’arte e cultura dall’altra.

Nella pratica si tratterà di un programma basato in tre fasi che si implementeranno una di seguito all’altra.

Fase 1 - La fase progettuale: un periodo per esplorare le nuove idee di design e dare forma al movimento.

«Vogliamo attingere all’esperienza e all’impegno di designer, architetti, artisti, esperti digitali, scienziati, ingegneri e studenti», ha annunciato Von derLeyen.

Fase 2 - La fase di consegna di cinque progetti del New European Bauhaus in diversi Stati membri.

«Saranno tutti incentrati sulla sostenibilità ambientale, ma combinata con l’arte, la cultura e le peculiarità locali per quanto riguarda materiali da costruzione naturali, efficienza energetica e innovazione digitale».

Fase 3 - La fase di diffusione delle idee.

«La vocazione del Nuovo Bauhaus Europeo è di crescere e spingersi oltre i confini dell’Europa, se vogliamo che il nostro continente apra la strada alla doppia transizione verde e digitale».

La presidentessa Ursula Von der Leyen durante il discorso di presentazione del New Eropean Bauhaus.La presidentessa Ursula Von der Leyen durante il discorso di presentazione del New Eropean Bauhaus.

Il New European Bauhaus appare, anzi è, un hub per reti ed esperti globali e può diventare un luogo di incontro per i cittadini interessati all’argomento: in altre parole si vuole dar vita ad un vero è proprio movimento che stimoli le menti oltre la dimensione strettamente funzionale.

«Non è pensato solo per portare vantaggi economici, ambientali e sociali. […] È qualcosa di più grande, è un cambiamento sistemico. […] ampio impegno, supporto, innovazione e creatività. Il New European Bauhaus dimostrerà che ciò che è necessario può anche essere bello e che un buon design può migliorare la vita», ha concluso così il proprio annuncio la Von derLeyen.

Oggi, che al centro dell'attenzione delle politiche internazionali c'è piuttosto il tema ambientale, quell'approccio multidisciplinare si propone come unica via da percorre per orientarsi nel ripensamento verde dei 27 Stati coinvolti nell'impresa. Per spingersi poi più in là, oltreconfine.

«Ideeremo uno spazio di co-creazione in cui architetti, artisti, studenti, ingegneri, designer lavoreranno insieme per realizzare questo obiettivo.[…] non è solo un progetto ambientale o economico: deve essere un nuovo progetto culturale per l’Europa».

Il disegno fa parte del piano da 750 milioni di euro varato dall’Unione Europea, denominato Next Generation EU. Si tratta di una misura per agevolare la ripresa e per far fronte agli effetti della pandemia sul continente.

Ecco perché il New European Bauhaus risulta un movimento che è vicino alle persone e ai loro bisogni, e cerca di esaudirli basandosi su principi di sostenibilità, inclusività ed approccio all’estetica che ci si aspetta portino il Green Deal europeo tra la gente, rendendolo uno strumento alla portata di tutti.

L’edilizia è un settore che deve essere reso più sostenibile dal momento che è causa del 40% di emissioni di CO2 in tutta Europa. La presidentessa Von derLeyen ha sottolineato che “è necessario cambiare il modo con cui i cittadini europei trattano la natura”, e quindi gli edifici devono diventare meno dispendiosi, meno costosi e più sostenibili.

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La strategia dell’Unione europea punta alla riduzione delle emissioni e dell’esaurimento delle risorse energetiche, portando vantaggi economici, ambientali e sociali senza rinunciare a quel compromesso tra sensibilità estetica e progettuale che sarebbe tanto piaciuto anche agli architetti e ai designer intellettuali del Bauhaus.

Von derLeyen vuole che l'iniziativa dell'UE investa in progetti europei facendolo con il minore impatto possibile, per un futuro verde: investendo in energia pulita,puntando alla ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, implementandodi oltre un milione di unità i punti di ricarica elettrica per i veicoli elettrici ed ibridi.

Inoltre, durante l’ultimo incontro per la presentazione del programma del New European Bauhaus la Von derLeyenha fissato l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55% entro il 2030.

Un approccio dall’indole innovativa e con uno spirito creativo alla pari di quel metodo che ispirò il lavoro di urbanisti, architetti e artisti come Mies van derRohe, Bruno Taut, Marcel Breuer, HannesMeyer e Anni Albers, che oggi sembra essere  la spinta necessaria verso un nuovo futuro che punta a realizzare luoghi più confortevoli e vivibili, progettati in chiave green.

Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.