Urban Green Line: la nuova linea tranviaria a Roma

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Il 27 marzo 2012 verrà presentato a Roma, nei locali della Casa dell’ Architettura, l’ambizioso progetto per la Urban Green Line per la mobilità attraverso una linea tranviaria di nuova concezione. L’architetto Antonino Saggio, docente presso la Facoltà di Architettura Università Sapienza di Roma, ne ha diretto i lavori sin dal 2006, quando è iniziata un’esperienza di ricerca e progettazione coordinata, che ha interessato circa un centinaio tra progettisti, architetti, laureandi, studenti, ricercatori, amministratori e politici.

IL FUTURO HA RADICI ANTICHE

L’intervento è stato concepito facendo costante riferimento alla storia di Roma e alla sua morfologia. La città, così come tutto il territorio laziale, è di origine vulcanica. Gli antichi crateri (oggi i laghi di Bolsena, Bracciano, Castelgandolfo e Nemi) riversavano magma che si solidificava a valle. Nel corso dei secoli e sotto l’effetto di pioggia e vento, questi ammassi lavici sono stati modellati e hanno formato gole e forre, oggi ricche di vegetazione. Gli etruschi, che avevano un modo di costruire basato sullo scavo, hanno forgiato in questo paesaggio un importante reticolo di percorsi, scavati per centinaia di metri e alti fino a 15 metri, le Vie Cave. Al di là del loro utilizzo primario, che era quello di normali strade per il passaggio dei carri, esse servivano a celebrare la natura, intesa come entità viva che parla all’uomo, e a cui l’uomo è tenuto a rispondere inserendosi “organicamente” in essa con le sue opere costruttive. Le Vie Cave erano infatti percorsi processionali, per accompagnare i defunti alle necropoli e per compiere una serie di altri riti celebrativi alla terra. Da questo punto di vista, esse costituivano quindi un’infrastruttura ecologica. Ed è proprio da questo modo di pensare il costruito, fortemente legato al rispetto e al culto della terra, che prende vita il progetto della UGL, che servirà la città moderna ma che vuole anche essere infrastruttura “ecologica”.

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IL PROGETTO DELL’URBAN GREEN LINE

Il progetto è dunque articolazione di più progetti, che vanno a configurare i vari tratti di un anello ecologico e infrastrutturale che si estende per circa 13 chilometri, e che riprende 21 segmenti stradali preesistenti, li rivalorizza e ne diminuisce l’impatto ambientale.

La Urban Green Line ha come prima finalità il collegamento orizzontale di due grandi nuclei verdi: il Parco archeologico della Caffarella e il Parco di Centocelle. Ma questo è solo il punto di partenza per un intervento che ha ben più alte aspirazioni. L’infrastruttura infatti comprende in sé molteplici funzioni, e per questo può identificarsi come Progetto Urbano “sistemico”. L’ idea della mixitè diventa fulcro di tutto l’intervento, in quanto caratteristica peculiare del vivere contemporaneo. I cinque principi che la costuiscono, e che caratterizzano quindi il progetto, sono: multifunctionality, systematic green, information technology foam, living accessibility, magic crisis.

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MULTIFUNCTIONALITY

Come per le costruzioni etrusche, l’ infrastruttura della UGL viene pensata per assolvere simultaneamente a molteplici funzioni, oltre a quella primaria e meccanica per cui viene realizzata, cioè quella di strada ferrata per il passaggio del tram. Progettata per accompagnare lo sviluppo dello scenario urbano, renderlo vario e interessante, rinuncia in alcuni tratti all’asfalto, percorrendo talvolta manti verdi. Dove questo non accade, si utilizza asfalto colorato o sistemi alternativi di pavimentazione che, associati a nanotecnologie, possono diventare attivi nella purificazione dell’aria e nel de–inquinamento, grazie a un processo di attivazione della luce solare sui pigmenti di materia di cui la pavimentazione è costituita. Gli antiestetici pali elettrici verranno eliminati, in quanto il tram sarà alimentato dal basso dagli stessi binari tramite impianti fotovoltaici integrati. In punti specifici del percorso si inseriranno sistemi attivi per la creazione di energia cinetica e l’illuminazione sarà ottenuta con sistemi solari autonomi. La pista ciclabile verrà integrata alla linea tramviaria, quindi oltre a fiancheggiarla in alcuni punti potrà usufruire dello stesso asse stradale, inserendo dispositivi di preavviso e segnaletiche adeguate. Anche le fermate diventano punti di integrazione di tecnologie, essendo oggetto di specifici progetti in relazione alla zona di città che vengono a servire. Sistemi per limitare i rumori associati a sistemi diffusi che trasformano il suono in energia elettrica, un sistema ecologico che permette al tram di raccogliere ossigeno in alcune aree lungo il suo percorso, per poi rilasciarlo nelle zone che ne necessitano maggiormente, e un parcheggio che funziona da filtro all’inquinamento dovuto al traffico cittadino sono alcuni dei tanti espedienti che rendono il progetto della UGL vario e multifunzionale.

SYSTEMATIC GREEN

La UGL viene pensata anche come mezzo per creare continuità tra il verde e la città. Essa è infatti una struttura verde che collega i due grandi parchi archeologico–naturalistici a sud di Roma. Ma, oltre a questi, si vuole anche valorizzare le aree verdi minori, le cosiddette “isole ecologiche”. Alcune di queste aree vengono progettate come “mobili”, in modo da poter essere attaccate al tram in alcune ore del giorno, in giorni prestabiliti, per il trasporto, la nidificazione e l’inseminazione di specie animali e vegetali. Una stazione di riciclo con vagoni speciali che viaggiano solo di notte e un percorso alberato che segua la linea tramviaria per tutta la sua lunghezza, favoriscono il benessere ambientale, migliorando il controllo climatico, con la creazione di zone d’ombra, e rendendo possibile l’assorbimento dell’ acqua in eccesso nel sottosuolo nelle zone non asfaltate. Questi interventi rientrano quindi all’interno di finanziamenti promossi dall’Unione Europea, come ad esempio Agenda 2000, che promuovono processi di miglioramento dell’ambiente e di riduzione dell’inquinamento metropolitano.

INFORMATION TECNOLOGY FOAM

La UGL è in grado di raccogliere dati lungo il suo percorso e trasformarli in conoscenza utile. Lungo gli attraversamenti delle strade di maggiore percorrenza, il tram diventa un mezzo pubblicitario, utilizzando tecnologie informatiche e proiettive. Sistemi interattivi modificano il paesaggio al passaggio del tram, rendendo più interessante il viaggio per chi usufruisce del servizio di mobilità, e diventando un momento di svago per chi attende il suo passaggio dalla strada, automobilista, pedone o ciclista che sia. Inoltre, essendo dotato di rete wi–fi mobile, sulla sua linea saranno collocati dei totem multifunzionali che potranno contemporaneamente produrre energia con piccoli sistemi fotovoltaici ed eolici, fornire e scambiare informazioni, e caricare sistemi energetici leggeri come auto elettriche, biciclette, computer e telefoni. Un portale internet collocato nei vuoti urbani attualmente inutilizzati, li trasformerà in luoghi di ritrovo, generando performance sociali. Queste installazioni consentiranno ai cittadini di risparmiare sulla propria bolletta elettrica, utilizzando l’energia elettrica della UGL.

LIVING ACCESSIBILITY

Sono stati curati con progetti specifici a livello locale tutti gli accessi a servizi e spazi di cui è dotata la città e che incontrano la rete tramviaria. Ciascuno dei 21 tratti stradali che costituiscono la UGL è stato infatti oggetto di una serie di progetti architettonici dettagliati che si collegano strettamente al progetto generale, e lo stesso tram è stato ridefinito in termini di design per ottenere un look svecchiato e moderno, che sia idoneo a un progetto così all’avanguardia. Una stazione di servizio con bio–diesel, un centro per la creatività, un liceo di nuova formazione artistica e una pensilina verde sono degli esempi di servizi e funzioni che si innestano direttamente alla linea tramviaria.

MAGIC CRISIS

Riallacciandosi all’idea delle colate laviche che formano le forre nel territorio laziale, sono stati pensati dei tratti di linea tramviaria in sotterranea, con l’intento di enfatizzare l’antichità, riprendendo il tema dell’ipogeo e trasformandolo in progetto d’architettura. L’accesso al parco archeologico dell’ Appia antica è stato concepito in questi termini, così come la realizzazione di un museo del tram sotterraneo, realizzato utilizzando la sede di una ferrovia abbandonata.

Ciascun progetto nasce all’interno dell’Università. Si parla di progetti di Laboratorio di Progettazione Architettonica del IV anno e di tesi di laurea, successivamente ripresi e rielaborati. Questo fa ben sperare in termini di sensibilizzazione delle nuove generazioni e delle nuove figure professionali verso i temi della sostenibilità ambientale, non solo quando riguardano un ambito limitato, ma anche quando si affrontano interventi su scala metropolitana.

Marta Puleo

Marta Puleo Architetto

Rotella metrica come portachiavi, matita sempre in borsa, gira per la città sempre pronta ad appuntare qualcosa sul suo taccuino. Internet è la sua finestra sul mondo delle novità architettoniche. Ama sperimentare nuove tecniche costruttive, progetta case green e nel tempo libero si rigenera con Mojito:.il suo micione.