La serra sostenibile in cui si coltiva con l’idroponica

Una serra dove riscoprire il contatto con piante, fiori e prodotti ortofrutticoli, in cui apprendere la tecnica della coltivazione idroponica e seguire corsi di giardinaggio con i bambini è il progetto di Giardango, una struttura che esalta la Natura e la rispetta. La serra infatti è completamente autosufficiente in termini idrici e a breve sarà autonoma anche dal punto di vista energetico.

LA SOSTENIBILITÀ DELLA SERRA

All’interno della serra sono ospitate piante da interno ed esterno, i cui requisiti termoigrometrici specifici hanno condizionato la progettazione dell’impianto di riscaldamento e raffrescamento. Le temperature interne alla struttura non sono mai inferiori ai 15 gradi centigradi, temperatura minima garantita in inverno da una serie di teli con caratteristiche coibenti che proteggono l’ambiente da eccessive escursioni termiche e da acqua calda generata come prodotto di scarto da un centrale di cogenerazione alimentata da fonti energetiche rinnovabili. 

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Anche l’illuminazione è stata curata in chiave sostenibile, con l’installazione di LED sia all’interno che negli ambienti esterni.

Le acque piovane sono accumulate in un laghetto artificiale adiacente alla struttura e poi riutilizzate per l’irrigazione.

L’obiettivo nel breve periodo è quello di installare un impianto fotovoltaico di 18 kW che sarà in grado di coprire l’intero fabbisogno energetico, rendendo la serra del tutto autosufficiente.

LA COLTIVAZIONE IDROPONICA

La presenza di colture idroponiche rende la permanenza all’interno della serra ancora più interessante, attirando esperti e curiosi e favorendo l’aggregazione sociale ed il contatto con la Natura in un contesto sostenibile e curato.

La coltivazione idroponica, detta anche “fuori terra” per distinguerla dalla coltivazione più convenzionale in terra, è diventata particolarmente diffusa non solo per la sua sostenibilità (le piante così coltivate necessitano di molta meno acqua di quelle coltivate con sistema tradizionale in terra) e pulizia (per via dell’assenza di terra), ma anche perché le piante coltivate con l’idroponica necessitano di molte meno cure e manutenzione e sono più resistenti di quelle coltivate in terra poiché la possibilità che sviluppino parassiti, muffe e batteri è minima, essendo prive di terreno che costituisce l’humus ideale per il loro sviluppo, in particolare sotto la spinta dell’umidità.

La terra, nella coltura idroponica, è sostituita da materiale inerte, solitamente argilla espansa, che, contenuto in vasi detti di coltura, espleta la funzione di sostegno della pianta. Il ruolo nutritivo dei minerali contenuti nella terra è svolto da sostanze nutritive disciolte nell’acqua della fioriera, all’interno della quale si trova il vaso di coltura con la pianta.

Quasi tutte le piante da appartamento a foglia verde, quelle con un apparato radicale robusto e le piante grasse possono essere coltivate con questa tecnica.