- scritto da Elisa Stellacci
- categoria Curiosità ecosostenibili
Rappresentazione di sagome umane in architettura: dimmi come le disegni e ti dirò chi sei
Gli schizzi delle sagome umane denotano la personalità e lo stato d'animo di chi li fa, traducendosi in una vera e propria firma architettonica. Utile per comprendere gli spazi urbani e le dimensioni, la rappresentazione degli omini nelle viste prospettiche è comune e può seguire diversi stili, in accordo con il gusto e le intenzioni del grafico/architetto. Foto ritagliate, sagome fil di ferro o dalle teste minuscole appaiono nei bozzetti, popolano scorci urbani e interni, per aiutare l'occhio a fornire la giusta scala dell'intervento. Non solo. Riescono a concretizzare con ombre, dettagli e azioni specifiche l'idea progettuale. Donano, infine, un senso di umanità alla rappresentazione, ricordando che, in fin dei conti, l'architettura è al servizio degli uomini e quel posto potrebbe essere vissuto proprio così. Gli stili di rappresentazione delle figure umane dicono molto e soprattutto dicono chi sei.
In copertina: © La comunidad, Competition Ryterna Modular Building
La diffusione dei render, dai settaggi sempre più complessi e fotorealismi estremi, sembrava aver decretato la fine dei disegni a mano libera. In effetti, per un certo periodo, non si sono visti molti schizzi e bozze, che ultimamente, a malincuore per i più negati per il disegno a mano libera, sono tornati in voga!
"Gli architetti si proiettano nella figura umana. Quindi, se mettiamo a confronto i disegni di diversi architetti, spesso ritroviamo differenze nella forma del corpo e nei gesti, spesso gli architetti rappresentano la loro idea di uomo e la loro condizione psicologica."
Spiega Noor Makkiya, che ha raccolto una selezione di figure umane disegnate dagli architetti più famosi del mondo.
La rappresentazione di sagome umane e la personalità
Come qualsiasi altro schizzo (di alberi e case) la rappresentazione della sagoma umana può essere un test psicologico,del tipo "dimmi come disegni e ti dirò chi sei"; l'uso e la predilezione di una determinata tecnica possono rivelare aspetti reconditi e inconsci. Strizzando l'occhiolino agli architetti e illustratori ma, senza alcuna pretesa di scientificità, analizziamo la rappresentazione delle figure umane, catalogando gli stili più utilizzati nei disegni e alcune peculiarità ad essi associate.
Sagome umane con teste piccole e fluttuanti
È un dato di fatto: nei disegni architettonici appaiono frequentemente uomini con minuscole e fluttuanti teste su corpi titanici. Le gambe sono stilizzate o del tutto assenti, come anche le mani e altri dettagli. Si ritrovano negli spazi progettati come presenze dinoccolate e asessuate, tanto facili da disegnare quanto efficaci e ben visibili nelle prospettive. È un tipo di rappresentazione molto immediata, diffusa in ambito paesaggistico sopratutto per raffigurare omini sullo sfondo e per comitive. Non distraggono l'attenzione e ornano il disegno. Dietro questi schizzi si nasconde una personalità attenta, osservatrice, che segue felicemente la corrente...anche se si tratta di uno strano flusso animato da bizzarre sagome con teste in miniatura!
Sagome umane come scarabocchi astratti
Se le guardi bene quelle macchie e linee confusionarie rappresentano, con un pò d'immaginazione, sagome umane spiraliformi o a blob. Forse l'autore si sente un genio incompreso, precursore o addirittura fuori dal tempo. Nella composizione grafica, se ben posizionati e non troppo contorti, potrebbero risultare in qualche modo piacevoli. L'astrattismo di tali figure viene interpretato come una sorta di creatività intenzionale o come "panico da ultimo minuto".
Sagome umane realistiche e precise
Tipici degli schizzi realizzati sui block notes da illustratori semi - professionisti (vedi Urban Sketchers) le sagome realistiche e precise rivelano da un lato una certa disinvoltura grafica, e dall'altro organizzazione e responsabilità professionale. Gli artefici riescono a equilibrare il lavoro con la sfera privata, hanno una carriera soddisfacente e sicuramente un giusto approccio alla vita: godersi il tempo per disegnare, lasciar andare l'immaginazione e calibrare i dettagli. Fornendo la componente emozionale all'interno della composizione grafica. Ci si può innamorare del progetto e immedesimarsi nella scena grazie a quei particolari: occhiali da sole per una coppia sulla banchina portuale, il cagnolino a spasso, giovani in bici...
Silhouette bianche o nere
Sagome vuote definite da un unico profilo a fil di ferro e dalle proporzioni esatte sono rappresentazioni 2d rispondenti perfettamente al loro scopo. Di solito la personalità nascosta dietro tali schizzi (o di chi li predilige) è determinata, essenziale e ben organizzata (magari troppo!). Puntuali agli appuntamenti, ben vestiti, hanno una scrivania ordinata e un'agenda che rispettano a puntino. O forse, più semplicemente, dispongono di una palette di silhouette per ogni occasione, scala e punto di vista prospettico, da poter facilmente ricopiare. Anche questo, a dirla tutta, indice di pianificazione e precisione! Varianti molto eleganti si ottengono allungando o allargando i profili vuoti bianchi o neri.
Schizzi con tratteggi a croce
Tratteggi incrociati e di diversa direzione appaiono sui vestiti e su parti anatomiche degli omini. Le sagome appaiono dettagliate ma malinconiche, rivelando una personalità profonda e solitaria. Magari in studio si mantiene un certo silenzio, l'ambiente è freddo e distaccato, serio e composto.
Immagini cut out
É lo stile più in voga, specie nei concorsi in cui sono esplicitamente richieste prospettive schizzate e non render scintillanti e visionari: si sovrappongono ritagli di foto, linee a completamento della base realistica e si aggiungono, per ultimo, sagome ritagliate al computer. La tecnica prevede di abbozzare gli edifici, riprodurre la griglia delle pavimentazioni e persino gli alberi. Tutto tranne la gente, che proprio come nelle prospettive brutaliste degli Smithson diventa la protagonista indiscussa della scena. Che siano interni, sezioni prospettiche o scorci urbani è fondamentale che siano in scala e al posto giusto. La rappresentazione beneficia di un tocco vintage, specie se le sagome sono desaturate o di personaggi famosi. Rivelano una personalità intelligente e furba, che riesce ad ottenere un risultato soddisfacente con pochi sforzi.
Gli omini stilizzati
Disegnare omini non è semplicissimo, ma quelli bastoncino (escludendo a priori che l'autore abbia tre anni!) in ambito architettonico indicano un carattere davvero coraggioso. Magari il progetto è talmente convincente che tutto il resto passa in secondo piano e questo sarà un dettaglio da perdonargli. Un passo in avanti rispetto agli omini bastoncino, che ricordano tanto il gioco dell'impiccato, sono le sagome che riproducono i tratti somatici, occhi, naso e bocca. Rari (per fortuna!) ci si chiede se chi li ha realizzati abbia persino studiato architettura. Sono comunque simpatici, fanno tenerezza e, poiché dotati di bocca, possono anche sorridere!
Figure ben vestite o stile cartoon
Qualsiasi scorcio si voglia rappresentare, che sia un bagno o un parco urbano, si finisce per ritrarre donne e uomini ben vestiti all'ultima moda? Sicuramente distraggono per la precisione e quantità di dettagli, ma se si ricevono più complimenti per questi che per il concept architettonico, allora forse è il caso di buttarsi nel campo della moda! Stesso discorso se si eccede in particolari realistici o si rappresentano i personaggi in stile cartoon: si consigliano i campi della fumettistica e dell'illustrazione.