Geobiologia e salute negli spazi chiusi. Progettare seguendo i percorsi energetici

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Il problema della salute negli spazi chiusi è un tema di particolare attualità di cui si occupano la Bioarchitettura, l’Architettura Bioclimatica e la Geobiologia, che studia l’influenza delle radiazioni terrestri sull’uomo attraverso la presenza di una rete di percorsi energetici. Dunque mentre la Bioarchitettura è quel settore dell’Architettura che si occupa degli effetti biologici e degli inquinanti legati agli edifici, al sito in cui sorgono, agli arredi presenti in essi, dello sfruttamento dell’energia da fonti rinnovabili per l’illuminazione e il riscaldamento e all’utilizzo di materiali non inquinanti, e l’ Architettura Bioclimatica aiuta a progettare studiando i fenomeni connessi al clima in cui l’edificio sorge (o sorgerà da progetto), la Geobiologia si concentra su quei fattori energetici che influenzano la nostra salute.

Approfondimento: Come ridurre i rischi di salute negli edifici insalubri

Alla Geobiologia si è giunti grazie alla curiosità di alcuni studiosi che hanno approfondito il legame tra le malattie insorte soggetti rimasti a lungo in spazi chiusi e l’ambiente stesso che li aveva ospitati compromettendone la salute.

Nell’ultimo ventennio infatti un gran numero di studiosi si è appassionato alle ricerche sulla bioarchitettura e molti vi hanno dedicato tutta la loro vita, fino a dimostrare in modo indiscutibile la stretta relazione che c’è fra il luogo in cui sorge un edificio e le possibili patologie cui può essere soggetto chi lo abita o di chi ci trascorre lungo tempo per diversi motivi.

Alcuni ricercatori, fra i quali dei medici, si posero il quesito di come mai alcuni loro pazienti si ammalassero di malattie gravi dopo aver cambiato casa e, prendendo spunto dai decessi per cancro di varie città, svolsero delle indagini approfondite che portarono alla conclusione che il 95% di quella gente aveva trascorso i propri sonni in ambienti altamente perturbati.
A causa della loro negatività queste zone vennero denominate “geopatogene“, e la loro influenza sulla salute ha avuto riscontro grazie a centinaia di esperimenti eseguiti in laboratorio.

La Geobiologia si è allora via via affiancata alla Bioarchitettura,fino a cercare di svincolarsi da essa e divenire una disciplina a sé stante ma ancora con molte lacune vista la sua mancanza di riscontro oggettivo in diversi aspetti dell’edilizia.

Alcuni studiosi sostengono che oltre il 70% delle malattie insorgano all’interno dell’abitazione e in primo luogo durante il sonno; altre malattie si potrebbero contrarre sul posto di lavoro soprattutto in attività sedentarie prolungate, e queste conclusioni deriverebbero dal fatto che spesso si vive, si lavora o si passa gran parte del proprio tempo in zone cosiddette “perturbate”, che, stiamo bene attenti, nulla hanno a che vedere con le zone inquinate da agenti chimico–fisici, ma sono legate ad influssi e a percorsi energetici.

COS’È LA GEOBIOLOGIA E COSA TRATTA?
Si tratta della “scienza” che studierebbe l’influenza di possibili radiazioni terrestri generate da inspiegabili campi biopatogeni sui campi elettromagnetici generati dall’uomo.
È lo studio delle zone della superficie terrestre da cui si propagano emissioni perturbate e quindi sfavorevoli all’essere vivente. Due sono i tipi di energie esistenti e sono definite naturali o telluriche:

  • Le energie naturali riguardano l’inquinamento prodotto dall’uomo e dalla tecnolgia che egli stesso ha prodotto ( ad esempio i campi elettrici ed elettromagnetici, le onde radio nelle varie frequenze, l’inquinamento da sostanze chimiche, ecc…);
  • Le energie di tipo tellurico (o detto anche geopatogeno) sono generate in zone come i corsi d’acqua, i giacimenti minerari, le faglie geologiche, ecc…

Purtroppo a oggi, sebbene lo studio della Geobiologia sia sempre più spinto verso la ricerca di conferme, non vi sono elementi tangibili che diano certezza alle teorie da essa portate avanti. Tuttavia, e non è semplice spiegare il perché né si vuole addurre il fatto che di talune discipline se ne parli più che di altre anche per un fatto di “moda” (vedi ad esempio l’uso inflazionato del termine “sostenibilità”), la Geobiologiasta cercando un proprio riscatto e chi ne tratta spesso mette in connessione la Bioedilizia con la presenza di radiazioni telluriche in un dato sito, per poterne giustificare la trattazione.

C’è da dire che sebbene nella Geobiologia e nello studio dei campi geopatogeni vi siano richiami all’elettromagnetismo, è accertato che i campi elettromagnetici non c’entrano nulla in queste materie: infatti la Geobiologia si fonda sugli studi di Hartmann e sulla griglia di nodi da lui ipotizzata.

CHI È HARTMAN E COS’È LA RADIESTESIA
Ernst Hartmann è un medico tedesco che ipotizzò la presenza di una rete globale (detta anche “rete H”) distribuita sull’intera superficie della terra e posizionata al di sopra della biosfera. La rete si restringerebbe verso i poli e si allargherebbe verso l’equatore, e sarebbe composta da fasce larghe circa una ventina centimetri.

La maglia formata da questa rete avrebbe effetti negativi concentrati nei suoi nodi energetici poiché sarebbe lì che si concentrerebbero le influenze energetiche dovute sia a fattori naturali che artificiali. Inoltre la negatività sarebbe accentuata dalla presenza di corsi d’acqua sotterranei, di possibili meccanismi di fagliazione del terreno etc…

Purtroppo, se pure segnalate anche da Vitruvio nel suo “De Architectura”, queste idee, che prendono l’avvio da ricerche svolte con metodi di rabdomanzia (una pratica divinatoria molto antica)e in particolare mediante la radiestesia, si trovano in forte contraddizione con le proprietà terrestri e con le leggi dell’elettromagnetismo note, studiate e comprovate dagli studi contemporanei.

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I DUBBI SULLA GEOBIOLOGIA
Ad oggi nessun rabdomante è riuscito a localizzare dei nodi di Hartmann in maniera univoca, nella stessa posizione individuata da un altro geobiologo, il che significa che tali nodi non sono ancora stati individuati in maniera concreta.

Può darsi che i nodi patogeni siano realmente percepiti dalla sensibilità di chi li cerca ma nel caso della Geobiologia, se essa fosse una scienza esatta, i Geobiologi dovrebbero individuare una mappa dei nodi univoca e invece essi sono individuati in posti diversi e addirittura succede che uno stesso geobiologo che abbia già analizzato un terreno non ritrovi i nodi negli stessi punti già individuati! (fonte CICAP – Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). Dunque, anche gli effetti di questi nodi sulla nostra salute restano per ora dolo delle intuizioni.

In passato è successo che la Geobiologia sia stata inserita all’interno di corsi olistici sulla Bioarchitettura come una delle materia per il perseguimento della sostenibilità architettonica, ma non si vuole entrare nel merito delle scelte operate da colleghi o chi altro abbia consentito ciò; piuttosto si è cercato di dare dei chiarimenti su una disciplina assai affascinante quanto oscura e probabilmente, in nome di questa sua mancanza di conferme scientificamente provate – almeno al momento – ricercata proprio per la sua originalità.

Rispetto ad un’altra nota disciplina che si basa in parte anch’essa sui flussi magnetici – ma non solo – che è il Feng Shui possiamo semplicemente dire che quest’ultima, di origine orientale, si basa su altrettante materie non scientificamente comprovate, ma al contrario della Geobiologia non cerca riscontri nella scienza, fondandosi su credenze millenarie che nel corso dei secoli hanno dato origine a risultati impeccabili di edilizia a misura di essere umano!





Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.