- scritto da Mariangela Martellotta
- categoria Curiosità ecosostenibili
Biomimetica: quando imitare la natura fa bene al design
L’innovazione può essere ispirata dalla natura. Questa è l’idea alla base della biomimetica (o biomimicry per dirla all’inglese), lo studio che tiene conto di come la natura, fantasiosa per necessità, abbia già risolto molti dei problemi con cui è alle prese. E allora perché non imitarla per migliorare i prodotti di design? Nel suo libro Biomimicry, del 1997, Janine Beynus ci invita a riformulare il nostro pensiero in merito a cosa si intenda per innovazione, e sostiene che dovremmo guardare la natura come ad un modello.
Architettura biomimetica: la natura ispira il design
La biomimetica (da bios, che significa vita, emimesi, cioè imitare) è una nuova scienza che studia i migliori modelli della natura e li imita per risolvere i problemi umani.Studiare una foglia per brevettare una cella solare con particolari prestazioni è un esempio di questa “innovazione ispirata alla natura”.
A sinistra, I principi base della Biomimetica; a destra, Esempi di possibili prototipi derivanti da elementi naturali.
Se vogliamo emulare consapevolmente l’ingegno della natura, abbiamo bisogno di guardare ad essa in modo diverso. Nella biomimetica guardiamo alla natura come modello, misura e mentore.
La natura come modello: la biomimetica è una nuova scienza che studia i modelli della natura e poi li emula in forme, processi, sistemi e strategie per risolvere i problemi umani – in modo sostenibile.
La natura come strumento di rilevamento: La biomimetica utilizza uno standard ecologico per stimare la sostenibilità della nostra evoluzione. Dopo 3,8 miliardi di anni di sviluppo, la natura ha imparato cosa funziona e cosa dura. La natura come strumento di misura viene catturata ed incorporato nella fase di valutazione del progetto per capire le possibili evoluzioni di un modello rispetto ai principi alla base della Vita.
La natura come precettrice: la biomimesi è un nuovo modo di concepire e valorizzare la natura. Introduce un principio che non si basa su ciò che possiamo prendere dal mondo naturale, ma cosa possiamo imparare da esso.
Animali, piante e microbi sono degli “ingegneri esperti”. Hanno scovato ciò che funziona, ciò che è conveniente e – cosa più importante – quello che è durevole qui sulla Terra. Questa è la vera novità della Biomimetica: dopo anni di evoluzione, i fallimenti sono superati, e ciò che ci assilla è il segreto per la sopravvivenza.
Noi esseri umani stiamo imitando gli organismi meglio adattati nel nostro habitat e stiamo imparando, ad esempio, come sfruttare l’energia come una foglia, far crescere il cibo in una prateria, automedicarsi come farebbe uno scimpanzé, creare colori come un pavone, fare calcoli come una cellula.
L’emulazione consapevole della natura è una strategia di sopravvivenza per la razza umana, un percorso per un futuro sostenibile. Quanto più le nostre funzioni vitali emuleranno quelle del mondo naturale, tanto più sarà probabile sopravvivere alle avversità.