Spazio Tempo Bioarchitettura: strategie del progetto ecologico

bioarchitettura-libro-sasso

Ugo Sasso

, coordinatore nonché co–autore di Spazio Tempo BIOArchitettura,anche in questo saggio ci dà preziosi insegnamenti per concepire al meglio quelli che sono i progetti che coinvolgono più ambiti, da quello sociale a quello ecologico, e che necessariamente oggi devono essere seguiti da persone esperte, affidabili e che abbiano non solo esperienza maanche sensibilità del fare architettura. Accettare l’ideadell’inadeguatezza generale dell’architettura dei giorni nostri è il dato da cui partire se si desidera avere probabilità di successo nell’individuazione di possibili alternative.

Malauguratamente viviamo in contesti in cui la strategia dell’emulazione spesso non è qualitativa e “copiare” può apparire come un modo per avvicinarsi ai risultati ottimali dei grandi Maestri di un tempo; ogni situazione però è in continua evoluzione e ciò appare sempre più evidente nel contesto urbanistico ed edilizio dove i progettisti spesso sono inadeguati alle esigenze più profonde della società, e riducono tutto il proprio operato ad un mero atto tecnico.

A prescindere tuttavia dalla disastrosa situazione attuale, si può continuare a considerare l’architettura come la più alta, articolata e complessa espressione del pensare e dell’agire umano e, sebbene i progettisti si rendano conto che il mestiere loro affidato non corrisponde né agli entusiasmi che in passato li hanno condotti ad intraprendere questa professione, né tantomeno agli obiettivi via via loro indicati e sui quali si sono spesi durante il proprio periodo di formazione, essi o si limitano a sopravvivere nell’attesa che un domani capiti loro la fortuna di contrapporre a tanta desolazione un progetto con pochi vincoli burocratici ed economici, oppure decidono di evolvere il proprio modus operandi.

In quest’ottica, se si volesse dare una definizione coincisa per definire il libro Spazio Tempo BIOArchitettura lo si potrebbe chiamare “compendio di un laboratorio di esperienze partecipative utili a capire gli errori del passato e a colmare le lacune per una progettazione più proficua nel futuro”.
Il testo evidenza come oggigiorno, in tutte le circostanze in cui si discute di edilizia sostenibile, siano segnalati (a torto o a ragione) i problemi provocati da strumenti urbanistici ancora non adeguati a promuoverla: sebbene la crescente sensibilità dell’opinione pubblica abbia portato negli ultimi anni a generare un ampio fardello di normative per la tutela del territorio e il risparmio energetico, nel frattempo l’urbanistica si è evoluta producendo dei cambiamenti che non trovano riscontro nelle leggi ad essa riferite. Emerge con chiarezza che nella realtà attuale il Piano Urbanistico Comunale non possa essere più l’unico strumento per promuovere la crescita di una città ma diviene uno dei mezzi da utilizzare in un processo continuo di governo del territorio.

Uno dei punti fondamentali per una progettazione che superi l’idea di periferia è quello della “partecipazione”; una forma di collaborazione attiva, democratica e bilanciata che attraverso la negoziazione tra gli utenti principali del progetto introduce uno scambio d’informazioni che contribuisce sia alla continuità del progetto che al mantenimento della sua significato in accordo con le necessità comuni.
La trattazione del concetto di democrazia urbana ha l’obbiettivo di dare, attraverso una lettura trasversale delle esperienze di Calenzano, l’idea di cosa sia un approccio moderno in cui i luoghi sono meglio distribuiti e le funzioni giustapposte, il tutto grazie agli input della gente.

Dalla scala urbana è necessario poi passare ad una dimensione di quartiere in cui le relazioni sono meglio definite e il masterplan generale non è più necessario anche se è da esso che si sviluppano le basi per la progettazione a scala inferiore.
Il sistematico programma fondato sull’ecologica per superare l’idea di periferia, trattato dagli oltre 40 professionisti guidati da Ugo Sasso (Carlo Monti, Lucien Steil e Rob Krier), apre inesplorate prospettive al professione del progettista, e questo lo si comprende dalla positività dei risultati, l’originalità della loro impostazione, la carica innovativa con cui tutti i soggetti hanno operato e che fanno di questa entusiasmante esperienza una “best practice” dell’ambito della Bioarchitettura.

Le schede dei progetti chiariscono (sia con descrizioni testuali che grafiche) i perché di determinate scelte progettuali, sebbene in maniera sintetica.
Il testo è consigliato ad un vasto pubblico di professionisti del settore tecnico–progettuale, urbanistico ed edilizio, nonché a sociologi e ed esperti in discipline umanistiche che si occupino di progettazione partecipata.

Sommario:
Il laboratorio su Dietro Poggio – Giuseppe Carovani;
Tre lezioni di bioarchitettura – Ivan Iobstraibizer;
Spazio, tempo, bioarchitettura – Ugo Sasso;
Ripensare la città – Rob Krier;
Le ragioni dell’architettura – Lucien Steil;
Il governo del territorio – Carlo Monti;
Calenzano e l’area Dietro Poggio – Patrizia Mazzoni;
L’identità dei luoghi – Patrizia Mazzoni;
La partecipazione – Sandro Cassigoli;
Democrazia urbana – Sandro Cassigoli;
Ecologia del paesaggio – Patrizia Mazzoni;
Fare centro – Elisabetta Vannini;
Progettare le relazioni di quartiere – Stefania Verona

Scheda tecnica del libro
Titolo:Spazio Tempo BIOArchitettura
Formato: 17 x 24, illustrato a colori
Editore: Alinea Editrice
Pagine: 224
Data pubblicazione: Aprile 2009
Autori: Ugo Sasso
ISBN: 9788860553881

Estratto

Guadagnata la consapevolezza che nel bagaglio culturale sono davvero pochi i modelli vincenti, le soluzioni risolutive, le scorciatoie miracolose, lo sguardo impara a riconoscere gli errori della presunzione. Comprende che se riuscirà a sviluppare comprensione e simpatia per luoghi e persone, il progetto si dipanerà quasi da solo, accostando il vecchio al nuovo senza imporre o solo ipotizzare accostamenti astratti, macchinosi e ideologizzati. Senza giudicare e senza perdersi in sterili rimpianti per lo specchio infranto, i disegni mostreranno allora pudore e delicatezza, meditazione e accoglienza, accettazione, proporranno indulgenza e tolleranza. Ci si accorgerà che l’unica strada progettuale possibile è porsi con umiltà dinanzi al reale e affrontare con apertura e disponibilità amorevole caso per caso, situazione per situazione, contraddizione per contraddizione. Perché ha poco senso accettare la serialità monotona e pseudo–funzionalistica delle “normali” periferie proponendo soluzioni standardizzate, che cercano giustificazione in una presunta efficienza costruttiva o nell’adagiarsi in una prassi collaudata […].

Acquista il libro







Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.