Difesa delle coste e ingegneria naturalistica

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Cause ed effetti dell’erosione costiera e l’estinzione delle dune, sono solo alcuni degli argomenti trattati dall’Ing. Boccalaro nel testo “Difesa delle coste e ingegneria naturalistica”. Nei capitoli vengono affrontati tutti i fattori che innescano i diversi processi di degrado costiero cercando di dare una panoramica delle soluzioni adottate su casi pratici in diverse località italiane. Non è semplice definire una linea comune di interventoné tantomeno una causa che inglobi tutte le problematiche connesse al degrado degli habitat lagunari, dunari, litoranei e marini ma sicuramente vale la pena cominciare a pensare in maniera sera a come ripristinare ciò che si sta via via perdendo lungo le nostre coste utilizzando metodologie che non sono sicuramente quelle invasive impiegate fino ad oggi che, nonostante siano state ripetutamente usate non hanno dato i risultati sperati e il più delle volte si sono imposte come opere totalmente estranee all’habitat in cui venivano impiantate.

Il taglio fortemente tecnico del testo è smorzato dall’impronta naturalistica degli interventi stessi: ormai la tendenza agli interventi di ingegneria naturalistica per la salvaguardia degli ambienti costieri, e non solo, appare imprescindibile per contenere gli impatti e tutelare anche il paesaggio in maniera sostenibile.

La lettura degli argomenti è di semplice comprensione – ovviamente per chi ha almeno una base sul tema dell’Ingegneria naturalistica – e gli esempi sono chiari ed esaustivi. A corredo dei capitoli vi sono numerose illustrazioni e tabelle riepilogative dei risultati degli interventi, le indagini ambientali, i raffronti sulle diverse soluzioni adottate e adottabili in fase esecutiva.

“Difesa delle coste e ingegneria naturalistica” è dedicato a chi opera nel settore della salvaguardia ambientale, a chi si dedica a progetti di ripristino territoriale in ambienti costieri e coloro che affrontano interventi di manutenzione dei litorali marini e quant’altro, compresi gli interventi di somma urgenza.

Nel capitolo che apre il testo “Idrodinamismo e geomorfologia costiera” vengono analizzate le complesse dinamiche dei movimenti marini e le modifiche dell’equilibrio dei litorali nelle diverse regioni costiere nazionali. Un paragrafo specifico è dedicato all’introduzione dell’habitat dunario italiano e vengono introdotti i temi specifici della formazione di una duna e della natura del substrato delle spiagge per comprendere quanto la duna possa essere considerata un elemento “vivo” e variabile ma anche assai fragile e purtroppo sottoposto a forti pressioni da parte degli eventi antropici che possono danneggiare le coste.

Il capitolo “Opere di difesa costiera” riporta un esaustivo elenco, approfondito argomento per argomento, di tutti i possibili interventi per la difesa della costa: dai cosiddetti pennelli ai diversi tipi di scogliera. Nella seconda parte del capitolo vi è un’analisi delle possibili attività per il recupero e ripristino costiero in condizioni di emergenza, per la rinaturalizzazione dei luoghi che hanno subito modifiche ancora reversibili se vengono adottati i corretti provvedimenti.

Gli esempi applicativi relativi ai casi dei litorali ostiensi, della laguna di Venezia, delle dune alla foce del Po, fino agli innovativi sistemi di difesa di emergenza dei fondali e delle spiagge sommerse, sono corredati dalle sezioni e dai particolari tecnologici esecutivi.

Molto interessante la sezione dedicata alle normative di settore che si ricollega ai Programmi europei: sono ripercorse dagli anni ’70 ad oggi le principali tappe della Commissione Europea circa la difesa e la salvaguardia dell’ambiente ed i documenti che hanno segnato i principali obblighi per prevenire o combattere l’inquinamento delle aree del Mar Mediterraneo.

“Ecosistema Costiero” ed “Ecosistema Marino” sono i capitoli che esaminano le caratteristiche ecologiche e geomorfologiche di questi ecosistemi così apparentemente simili in apparenza ma così diversi se considerati nelle loro specifiche caratteristiche ecosistemiche: ciascuno con le proprie funzioni e dinamiche.

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Infatti le coste del mediterraneo presentano un elevato numero di habitat che includono le aree di duna rocciosa, le falesie e le zone umide e ad oggi la maggior parte di questi habitat è stata ridotta e degradata, particolarmente le zone umide e le coste sabbiose. Alcuni di questi particolari habitat sono assai ricchi di endemismi e in essi le condizioni ecologiche sono rimaste più o meno costanti durante i tempi geologici, garantendo un lungo periodo evolutivo.Nell’ecosistema marino invece si distinguono due componenti principali: una prima autotrofa (capace di trasformare composti inorganici in sostanze organiche per sopperire ai propri fabbisogni nutritivi) e una seconda eterotrofa (tipica di quegli organismi vegetali e animali che non potendo produrre autonomamente le sostanze nutritive, le ricavano da altri organismi) interagenti nel medesimo ambiente.

Gli approfondimenti sui monitoraggi pre e post intervento sono utili a constatare quali siano gli effetti positivi di determinati interventi di ingegneria naturalistica: tali monitoraggi sono dedicati ad un mirato tipo di interventi, in particolare quelli promossi da programmi nazionali di tutela.

L’intento dell’autore è far comprendere che l’Ingegneria Naturalistica costituisce lo strumento operativo per raggiungere obbiettivi durevoli nel tempo: l’intervento antropico è sovente necessario per evitare la progressiva erosione delle coste e per difendere i beni insistenti sulle aree rivierasche ed è possibile distinguere le opere di difesa dei litorali in naturali o artificiali. Tra le opere artificiali alcune hanno la funzione di impedire l’azione erosiva dell’onda mediante il rivestimento o di sostenere il terreno, mentre altre riforniscono di sabbia la spiaggia per controbilanciare le perdite causate dai processi naturali o da interventi dell’uomo. Esiste poi la categoria delle cosiddette “opere naturali” in cui ricadono gli interventi di rinaturalizzazione delle spiagge, gli interventi di mantenimenti a mezzo di geotessili e ripristini vegetazionali e la rinaturalizzazione delle dune con interventi di consolidamento.

Va inteso che ogni intervento ha un suo grado di idoneità al variare della caratterizzazione fisica del sito.

A completamento del libro vi è il CD allegato su cui sono raccolti i contenuti il capitolo 9 – Controllo di qualità – che chiude il testo ed i contributi integrativi: “Approfondimenti”, l’utilissimo “Glossario” ed una rassegna fotografica di oltre 560 pagine che ripercorre tutti i contenuti affrontati nel volume.

Scheda tecnica del libro
Titolo:Difesa delle coste e ingegneria naturalistica
Formato: 17 x 24, illustrato B&N + CD con approfondimenti (allegato al volume)
Editore: Dario Flaccovio Editore(Collana SIGEA di Geologia Ambientale)
Pagine: 577
Data pubblicazione: Febbraio 2012
Autore: Federico Boccalaro
ISBN: 9788857901091

Gli autori
Federico Boccalaro si è specializzato in difesa del suolo, sistemazioni idrauliche e ingegneria naturalistica. Lavora dal 1987 nel gruppo delle Ferrovie dello Stato dove ha svolto attività di direzione lavori di manutenzione alla sede ferroviaria, progettazione esecutiva, collaudo delle opere civili. Attualmente è impegnato nella supervisione della costruzione (in particolare opere di difesa, barriere antirumore e sistemazioni ambientali) e del monitoraggio ambientale della tratta AV Roma–Napoli. È socio esperto AIPIN e socio SIGEA. Ha pubblicato diversi articoli sul dissesto idrogeologico e svolge attività didattica presso convegni e corsi sulla salvaguardia del territorio. Promuove la rivegetazione delle coste e dei fondali marini.

Estratto
Molti sono i potenziali interventi che si possono prevedere nell’immediato e nel futuro per la salvaguardia degli ecosistemi sabbiosi litoranei. Alcuni ambienti italiani di spiagge e dune sabbiose sono giunti in buono stato di naturalità fino ai giorni nostri solo per caso o per fortuna; si deve fare in modo che questi si conservino ancora per le generazioni future non più per caso o per fortuna, ma come frutto di un’accurata programmazione, che preveda anzi, ove possibile, una loro estensione tramite la rinaturalizzazione nel medio termine di aree contigue sottratte al degrado e alla negativa influenza antropica […]

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Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.