- scritto da Elisa Stellacci
- categoria Recensioni
Costruire in legno in Italia
Esiste un rapporto atavico tra l’uomo e l’albero ed, in maniera correlata, tra il legno e la progettazione architettonica. Dopo un periodo di abbandono, surclassato dal cemento armato e acciaio, il legno, grazie alla modernizzazione delle tecnologie e alle nuove normative, sta vivendo una meritatarinascita. In virtù di questi cambiamenti, s’inserisce il “Legno, Manuale per progettare in Italia” a cura dell’arch. Davide Maria Giachino. L’obiettivo è restituire il giusto ruolo al materiale, per eccellenza, tra i più nobili ed irripetibili, in cui coesistono un’anima biologica e una tecnologica.
Costruire in legno significa più boschi. Ecco perché
“Legno, Manuale per progettare in Italia” tratta temi attuali quali la sostenibilità e rinnovabilità, l’evoluzione storica della normativa e tutte le novità introdotte. Illustra, inoltre, le caratteristiche tecnologiche e gli agenti di bio–degradamento, la macro–progettazione delle strutture, chiudendo con le più significative realizzazioni italiane.
Progettare e costruire con il legno presuppone una conoscenza approfondita della normativa, delle nuove tecnologie e dei prodotti presenti sul mercato, richiedendo maggiori accorgimenti progettuali rispetto ai materiali artificiali. Tutto ciò non basta, ovviamente, perché il legno non è semplice materiale da costruzione, ma è cosa viva, sorprendentemente mutevole nel colore, dimensioni e forma.
Valutare i vantaggi
Le caratteristiche del legno sono ben note: scarsa conducibilità termica, resistenza al fuoco, leggerezza, fendibilità ed elasticità, odore e colore gradevoli. Alcuni sistemi costruttivi, come quello scatolare e XLAM, permettono, inoltre, la rispondenza dei più severi requisiti statici e la realizzazione di enormi manufatti come l’Auditorium del Parco di Renzo Piano e la nuova Sede di LignoAlp a cura diDamiani–Holz & Ko. Office.
Auditorium del Parco, l’Aquila, 2012, Renzo Piano
Il Protocollo Itaca, grazie al quale è possibile valutare la sostenibilità degli edifici, dà grande importanza al materiale costruttivo utilizzato, che deve rispettare requisiti specifici, tra i quali la provenienza da fonti rinnovabili, reperibilità locale, riciclabilità e smontabilità. Il legno può soddisfare contemporaneamente tali caratteristiche: è gratuitamente rigenerabile, può provenire da un centro non troppo distante dal cantiere (meno di 300 km), essere riutilizzato in diversi cicli produttivi ed è facilmente smontabile se usato in costruzioni a secco.
Lo sviluppo e il futuro del legno
Dopo le travi lamellari e i pannelli in legno, con l’avvento del Cross Laminated Timber (XLAM) è permesso realizzare altissimi edifici interamente in legno. Soltanto nel 2011, in Italia crolla il limite dell’altezza dei 4 m (Testo Coordinato del Decreto Legge 6 dicembre, 2011 n.201) per tale modalità costruttiva. In precedenza erano scoraggiate le realizzazioni a più piani, seppur non espressamente vietate.
Da pochi anni, è dunque iniziata anche in Italia una competizione in altezza con i fabbricati in cemento e acciaio. L’architettura di record, dei piani costruiti, della velocità esecutiva o della dimensione, comporta però, una serie di problematiche strutturali e ambientali. Secondo l’autore dell’atlante, questo non porterebbe necessariamente a risultati entusiasmanti o sostenibili. L’architettura di legno del futuro la si può percepire, al contrario, nell’elegante intervento di Casa Ceschi di Giovanni Traverso e Paola Vighy o nell’onestà materica della Palestra Atalanta a Zingonia, progettata dai De8 Architetti.
Casa Ceschi, Vicenza, 2011, Giovanni Traverso e Paola Vighy
Panorama italiano
Il fascino del materiale, la rapidità dei sistemi costruttivi e le prestazioni ottimali antisismiche hanno affascinato moltissimi progettisti italiani. Come in altri manuali dell’Utet, sono illustrati casi studio di opere pubbliche e private più rilevanti. Social housing, edifici multipiano, abitazioni unifamiliari ed edifici sportivi, sono presentati secondo il sistema costruttivo utilizzato: il Blockbau, il sistema a telaio, pilastri e travi lamellari, pareti massicce (XLAM e Soligno) o sistema misto.
Palestra Atalanta, Zingonia (Bg), 2012, De8 Architetti
L’autore
Davide Maria Giachino, architetto, si laurea presso il Politecnico di Torino, dove ha svolto attività di docenza a contratto presso il Laboratorio di Innovazione Tecnologica e di Tecnologie Ecocompatibili per la Facoltà di Architettura per l’Ambiente e il Paesaggio di Mondovì (CN), fino al 2011. Collabora ora con il Corso di Laurea Magistrale in Architettura, Atelier “Il progetto Sostenibile” e con il Corso di Laurea in Architettura, “Atelier Costruire nel costruito”. Nel 2002 fonda presso l’Environment Park (Parco Scientifico Tecnologico per l’Ambiente) lo studio Element che gli consente di sviluppare a pieno la passione per l’architettura sostenibile e l’eco–design, indagando in particolare le tematiche relative ai sistemi costruttivi in legno e alle tecnologie a secco. All’attività professionale affianca un’attività pratica che converge in workshop applicativi in piccoli cantieri di autocostruzione dedicati spesso alla ricostruzione di muri in pietra a secco.
Scheda tecnica del libro
Titolo: Legno. Manuale per progettare in Italia
Formato: 23,5 x29,5
Editore: UTET Scienze Tecniche
Edizione: 2013
Pagine: 240
Autore: Davide Maria Giachino
ISBN: 978–88–5981050–6
Indice
Legno – il materiale costruttivo tra la normativa e sostenibilità
La nascita della nuova normativa legno
Legno e sostenibilità
La certificazione delle foreste e dei materiali legnosi
Caratteristiche tecnologiche del materiale
La durabilità del legno
La progettazione con il legno
Prodotti a base legno
I principi progettuali e macrodimensionamento dei blocchi modulari e dei sistemi a telaio
I principi progettuali del sistema a XLAM
Resistenza al fuoco del legno
Casi ed esempi costruttivi
Repertorio di realizzazioni di opere pubbliche o private in Italia
Estratto
Josef Wiedemann scriveva sull’Atlante del legno di Natterer, Herzog e Volz: “Frank Lloyd Wright ha volentieri sottolineato il fatto che egli non abbia tratto un insegnamento vero e proprio da nessuna scuola, ma da un giocattolo di legno’’. Da queste poche righe si evince quanto la materia legno sia capace di trasmettere significati profondi all’uomo, più di qualsiasi altro insegnamento. Per lavorare bene il legno, ricorda ancora Wiedemann, “[è necessario] conoscere e riconoscere le sue proprietà; ci dobbiamo ricordare dell’albero vivo.’’