Architettura produttiva. Principi di progettazione ecologica

Architettura-produttiva

Nel XXI secolo siamo in grado di dire che le differenze tra la nostra società e quella di qualche migliaia di anni fa sono dovute al livello di evoluzione tecnologica ma che i bisogni sono sempre gli stessi e tutti riassumibili in un’unica parola: risorsa energetica. Se in passato non ci si poneva il problema sul quanto reperirne, oggi il problema è che non solo le fonti energetiche non rinnovabili scarseggiano ma tutto ciò che con esse si produce tende a creare danni a volte irreparabili, danni che sono incentivati anche da un cattivo modo di realizzare Architettura oggi.

“Architettura Produttiva” spicca come un compendio per “fare” Architettura in maniera sostenibile affrontando tutte le tematiche inerenti la cosiddetta “ecologia del costruire”.

Perché rifarsi a dei principi di progettazione ecologica oggi? Perché occorre rispondere a dei bisogni ai quali per troppo tempo non si è dato peso, vuoi perché si è teso a risparmiare sui costi di costruzione, vuoi perché non vi era la cultura della sostenibilità ambientale e poiché la logica speculativa superava quella del comfort dell’utenza.

Il testo è stato correttamente definito un libro–manifesto e in forma di slogan si susseguono i quattordici capitoli che lo costituiscono: tutti e quattordici curati ciascuno da un professionista del settore trattato.

1. L’IMPRONTA ECOLOGICA, UN INDICATORE PER LA SOSTENIBILITA’
2. L’APPROCCIO BIOCLIMATICO ALLA PROGETTAZIONE
3. STRATEGIE PASSIVE PER IL CONTENIMENTO ENERGETICO
4. ENERGIE PER LA TERRA, A PROPOSITO DI IMPIANTI E SIMULAZIONI
5. L’IMPIEGO DEL FOTOVOLTAICO NEL PROGETTO DELL’ARCHITETTURA PRODUTTIVA
6. ENERGIA EOLICA, PROGETTARE I PAESAGGI DEL VENTO
7. PAESAGGI DA “ABITARE”
8. AGRICOLTURA URBANA
9. LA GESTIONE DELL’ACQUA
10. IL RIFIUTO DEL RIFIUTO
11. LA MOBILITA’
12. CITTA’ SOSTENIBILI E SMART CITIES
13. IMPRONTE URBANE, ESPERIENZE DI PARTECIPAZIONE
14. UN MODELLO PER LA CITTA’ SOSTENIBILE

La struttura del testo parte dai principi generali di ecologia e sostenibilità per poi allacciarsi agli argomenti inerenti le energie rinnovabili, il loro corretto impiego e il modo per contenere i consumi. Gli autori poi passano ad occuparsi dall’involucro edilizio all’ambiente che lo circonda e che con esso interagisce inscindibilmente. Vengono affrontati i temi del paesaggio, dell’agricoltura urbana, della gestione delle acque per arrivare a trattare il complesso tema dei rifiuti.

Oggi si ha a che fare con il problema dei rifiuti che affligge le città piccole e grandi e non solo. I rifiuti che si producono oggi giorno, come si rileva dal testo, sono una volontà personale che dipende da molti fattori, primo fra tutti la globalizzazione. Nulla si crea né si distrugge, pertanto le discariche non devono essere pensate come dei serbatoi infinitamente capienti poiché ciò che in essi si accumula in ogni caso interagirà con l’ambiente circostante prima o poi, a patto che non si trovi una soluzione per l’alienazione definitiva dei rifiuti. “Architettura produttiva” suggerisce di non rimanere semplici spettatori del proprio operato ma di essere coscienti di come gestire i possibili effetti collaterali derivanti da una mancanza di responsabilità perpetratasi nei secoli.

Non è tralasciato il problema della mobilità. È sostenuto il principio di una mobilità sostenibile ossia di quel genere di trasporto che interagisca con la popolazione, che non confligga con essa e che offra l’opportunità a tutti di muoversi da una parte all’altra delle città grazie a sistemi integrati e trasporti pubblici funzionanti. D’altronde è noto che il livello di civiltà di una metropoli oggi si riflette nel proprio sistema di mobilità pubblica, oltre che nella qualità del sistema di gestione dei rifiuti.

Al quattordicesimo e ultimo capitolo di “Architettura produttiva” viene trattato un argomento di attualità, come esempio: trattasi della città di Roma. La capitale d’Italia, probabilmente una tra le metropoli più caotiche al mondo è presa come modello, sotto alcuni dettagliati aspetti, per dimostrare come se ne possa ricavare una città sostenibile a tutti gli effetti.

“Architettura produttiva” è consigliato non solo ai professionisti dei settori tecnici ma anche e soprattutto a chi vuole trovare delle risposte o quanto meno essere indirizzato verso delle scelte per vivere meglio. È l’Architettura che può compiere tale miracolo ma solo se si tratta di un’Architettura operativa, che sappia adattarsi al contesto locale – naturale o urbanizzato che sia – ,che attinga dalle risorse disponibili in loco per poter incentivare lo sviluppo locale, un’Architettura che sia “smart” cioè intelligente e pensata per rispondere in maniera coerente ai bisogni e non tesa a riempire semplicemente dei vuoti urbani o sostituire necessariamente l’esistente che possa essere recuperato.

Questo libro controbatte al messaggio che è bombardato dai media: quello dell’Architettura in grado solo di essere una macchina per fare soldi alla mercé delle grandi imprese di costruzione e delle Archistar. Vero è che esiste anche questa facciata, ma la maggior parte della produzione Architettonica deve rispondere alle esigenze di gente comune che nella propria casa identifica il proprio castello e vorrebbe viverci un’esistenza confortevole.

Nel testo, a corredo degli argomenti, vi sono utili immagini e fotografie a colori che facilitano il lettore a comprendere meglio gli argomenti.

Scheda tecnica del libro
Titolo:Architettura produttiva. Principi di progettazione ecologica
Formato: 15,5 x 21,5illustrato a colori
Editore: Maggioli Editore – collana Environscapes
Pagine: 276
Edizione: Gennaio 2012
Autore: Maria Luisa Palumbo
ISBN:978.88.387.6849.8

L’Autore
Maria Luisa Palumbo Architetto e Senior Fellow del McLuhan Program in Culture and Technology dell’Università di Toronto (Canada). Dal 2003 cura la direzione scientifica del Master di Architettura Digitale dell’INARCH (Istituto Nazionale di Architettura) con i suoi due percorsi didattici: “Lo spazio in–forme” e “Progettista di architetture sostenibili”. Dal 2004 al 2007 ha curato il progetto RomaLab–Laboratorio di Architettura Relazionale un laboratorio di ricerca finalizzato al confronto, l’elaborazione e la diffusione di nuove strategie di sviluppo della città. Nel 2010 ha organizzato e coordinato il master in Sustainable Urban Design dello IED (Istituto Europeo del Design). Dal 2010 collabora con Domus curando insieme ad Alessandra Scognamiglio la rubrica online Forms of Energy. I suoi saggi sono stati pubblicati in vari libri ed i suoi testi tradotti in diverse lingue.

Estratto
Risalendo la filiera energetica dai consumi finali fino all’approvvigionamento delle fonti primarie. Attraverso le scelte politiche e tecnologiche che vanno a definire il mix energetico, ci si imbatte in diversi nodi critici del sistema: alcuni di questi sono destinati a renderlo instabile nel breve e medio periodo e pertanto sono preziosi elementi per delineare in generale una strategia di sopravvivenza della specie e in particolare metodologie per la progettazione dei territori[…]

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Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.