Torre Libeskind a Citylife Milano: raddrizzato "il Curvo"

Sono iniziati i lavori della Torre Libeskind, il grattacielo di Citylife Milano progettato dall'architetto polacco, naturalizzato statunitense Daniel Libeskind.

Sarà la terza torre di Citylife Milano, unendosi agli altri due grattacieli di Citylife Milano che prendono il nome dai progettisti Arata Isozaki e Zaha Hadid Architects.

In copertina: La torre Libeskind diventerà il terzo edificio più alto di Milano: a superarlo sono la torre Allianz di 242 metri di altezza per 50 piani e l’Unicredit tower a Porta Nuova di 231 metri. Fonte LibeskindTower.it

I tre grattacieli di Citylife Milano

  1. Torre Isozaki (anche nota come Torre Allianz) progettata da Arata Isozaki e Andrea Maffei (209 metri, 50 piani)
  2. Torre Hadid (anche nota come Torre Generali) progettata da Zaha Hadid Architects (170 metri, 44 piani)
  3. Torre Libeskind progettata da Daniel Libeskind (175 m, 31 piani).

Leggi l'articolo sul progetto del quartiere Citylife di Milano firmato da Isozaki, Hadid e Libeskind.

La Torre Libeskind

Il terzo dei tre grattacieli di Citylife Milano, che ha ottenuto la pre-certificazione Leed Gold, è stato fino ad ora chiamato "il Curvo". Il progetto originale infatti lo vedeva come una C sbilanciata in avanti rispetto alla verticale degli ascensori. Ma in fase esecutiva, il progetto, rivelatosi non economicamente sostenibile, è stato (in parte) raddrizzato. 

CAPTION: Il progetto della torre curva di Libeskind per Citylife. Fonte Ordine degli Architetti di Milano

Quando il progetto fu presentato da Libeskind 14 anni fa, l’edificio venne descritto come «un edificio leggermente inclinato in avanti che si ispira alle linee della Pietà Rondanini, un inarcamento dei corpi che ricorda un senso di protezione e fa entrare il grattacielo in dialogo con le altre due torri... una torre piegata come fosse un inchino a baciare il grattacielo vicino, quello di Zaha Hadid ».

La torre Libeskind sarà realizzata comunque curva rispetto alle altre due, ma non tanto quanto previsto.

Il cantiere della torre curva di Libeskind

Entro la fine del 2018 lo scheletro della torre curva di Libeskind per Citylife sarà completato ed entro il 2020 il grattacielo sarà pronto: 31 piani, 175 m di altezza, un totale di 33.500 mq di superficie e costerà 280 milioni di euro.

Sono già stati realizzati i due piani interrati dei parcheggi fino al piano commerciale e nei prossimi mesi verranno effettuati i lavori di elevazione e la struttura inizierà a mostrarsi al quartiere milanese.

Il cantiere ha avuto il via anche grazie all’accordo raggiunto con la multinazionale Pwc (PricewaterhouseCoopers) network internazionale, operativo in 158 Paesi, che qui avrà la sua sede italiana con 3.000 dipendenti.

citylife milano torre libeskind curvo interni La torre di Libeskind a Citylife sarà sede della multinazionale Pwc. Fonte LibeskindTower.it La torre di Libeskind a Citylife sarà sede della multinazionale Pwc. Fonte LibeskindTower.it

La struttura della torre Libeskind

L'edificio è stato progettato secondo criteri costruttivi e di sosteniblità ambientale all'avanguardia. La costruzione è caratterizzata da una struttura interna di calcestruzzo armato coronata da 20 pilastri perimetrali in calcestruzzo rivestiti in acciaio. L'elemento chiave è la forma ricurva che si ispira alle cupole rinascimentali: all'interno correranno 8 ascensori che collegheranno uffici e sale conferenze.

Il corpo ascensori si sviluppa per tutta l’altezza dell’edificio ed è organizzato in due blocchi, blocco A e blocco B, simmetrici dal punto di vista della struttura e asimmetrici come dislocazione delle vie di fuga. La superficie dei diversi piani varia leggermente in relazione allo sviluppo geometrico della torre: ciò conferisce dinamicità agli spazi, nonostante le aree di lavoro dei diversi piani siano organizzate nella stessa maniera.

La cosiddetta corona (la parte sommitale della torre) è caratterizzata da un volume vetrato le cui linee geometriche completano l’andamento sferico alla base del concept architettonico della torre. Da un punto di vista funzionale la corona nasconde gli ingombri degli extracorsa degli ascensori e dei montacarichi e il sistema di accesso e manutenzione della facciata.

L’architetto Daniel Libeskind

Architetto polacco naturalizzato statunitense, Daniel Libeskind è tra i maggiori esponenti del decostruttivismo. Ed è proprio con un’opera che poi diventerà un’icona del decostruttivismo che iniziò la sua brillante carriera. Si tratta di Berlin City Edge, un progetto di Libeskind del 1987, un edificio che attraversa due isolati ed è lungo ben 450 metri, ma rimasto su carta perché mai realizzato, eppure così innovativo da aggiudicarsi il primo premio del concorso IBA City Edge Competition.

Da qui prende il via la sua carriera, che lo porta negli anni ad aprire studi a New York, Milano, Zurigo e Berlino. Ed è nella capitale tedesca, sede del suo primo progetto di successo, che Libeskind si trasferisce dopo aver vinto il concorso per l’ampliamento del museo ebraico di Berlino. Una delle sue opere più celebri, nate a partire da alcuni schizzi realizzati dall’architetto per un altro progetto, un centro d’arte contemporanea a Ginevra chiamato “La linea del fuoco”. Ed è il nome di questo progetto che ha ispirato il titolo del libro che porta la firma di Daniel LibeskindLa linea del fuoco. Scritti, disegni, macchine”, che aiuta a comprendere il percorso di ricerca intrapreso dall’architetto.

Seguono opere di vario tipo: molti musei ma anche centri di ricerca, edifici residenziali e spazi pubblici, realizzate per lo più tra Europa e America. 

Il nome Libeskind è anche associato al progetto di ricostruzione del World Trade Centre, da lui iniziato dopo aver vinto nel 2002 il concorso del masterplan per la ricostruzione del complesso. La progettazione degli edifici è stata successivamente affidata all’architetto David Childs, che non ha conservato molto del progetto iniziale di Libeskind se non l’altezza della torre, 1776 piedi (circa 541 metri), che rappresentano simbolicamente l’anno in cui, il 4 luglio, l’America ha dichiarato la sua indipendenza dall’impero britannico.

 

Giovanna F

Giovanna F Editor contenuti web