- scritto da Mariangela Martellotta
- categoria Progetti
Riqualificazione delle periferie. Il PIRP per la rinascita del quartiere Paolo VI a Taranto
Il Settore Edilizia Residenziale Pubblica dell’Assessorato all’Assetto del Territorio della Regione Puglia, ha emanato il 29 giugno 2006 un bando* aperto alla partecipazione dei Comuni per promuovere i PIRP: strumenti con cui la Regione Puglia, consente l’accesso ai finanziamenti per la riqualificazione delle periferie, in riferimento alla legge regionale n. 20/2005. L’obiettivo è la “rigenerazione” delle periferie urbane colpite da degrado fisico, sociale ed economico, attraverso azioni mirate al miglioramento della qualità ambientale, alla promozione dell’occupazione e all’impiego dell’imprenditoria locale.
I PIRP sono promossi dai Comuni e attuati da Comuni, IACP e altri Enti pubblici, imprese, cooperative, oltre che, con risorse proprie, da altri Enti, associazioni e privati.
L’OBIETTIVO DEI PIRP
I PIRP promuovono inoltre la rigenerazione ecosostenibile degli spazi urbani, prevedendo azioni atte a garantire il risparmio dell’uso delle risorse naturali (suolo, energia, acqua), il riuso delle aree dismesse, la soluzione di situazioni abitative di incompatibilità ambientale dovuta alla prossimità di impianti produttivi inquinanti, la previsione di percorsi per la mobilità ciclabile, la ripermeabilizzazione del suolo urbano.
I DESTINATARI E BENEFICIARI DEI PIRP
I destinatari dei PIRP sono comuni con ambiti urbani caratterizzati da marcato degrado urbanistico e disagio economico e sociale (ogni Comune poteva presentare una sola proposta di PIRP ed i capoluoghi due) mentre i beneficiari indiretti risultano le comunità residenti negli ambiti urbani caratterizzati da degrado urbanistico e disagio economico e sociale, i nuclei familiari a carico dei servizi socio – assistenziali, le famiglie che usufruiscono del sussidio all’affitto, le famiglie iscritte nelle graduatorie dell’edilizia residenziale pubblica, i gruppi vulnerabili come anziani, bambini, diversamente abili ed i disoccupati.
LA RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE PAOLO VI A TARANTO
A Taranto è in corso da qualche anno la riqualificazione di uno dei tessuti più fragili e socialmente più problematici della città: una porzione del quartiere Paolo VI, ammesso alla graduatoria per i finanziamenti regionali per i PIRP nel 2007.
Prerogativa dei PIRP, compreso quello per Paolo VI, è l’essere elaborato con la partecipazione attiva degli abitanti, finalizzata a garantire interventi che rispondano ai loro bisogni, desideri, aspettative, a migliorarne la qualità della vita e la sicurezza. Nell’elaborazione e attuazione del PIRP viene promosso il massimo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e degli inquilini, delle forze sociali, delle rappresentanze dell’imprenditoria, del mondo della cooperazione e del volontariato sociale, nonché della comunità residente. Purtroppo i problemi non mancano: nella realtà interfacciarsi con i residenti del posto è difficile, quasi impossibile. Ci si scontra con pregiudizi di ogni sorta che nascono da una pregressa abitudine a trattare il proprio habitat come un qualcosa di acquisito a costo di ogni sacrificio. La maggior parte delle famiglie di questo quartiere vivono nell’indigenza o comunque in situazioni economiche precarie e sono assegnatarie di alloggi ERP che a volte hanno dovuto occupare con la forza a causa delle trafile burocratiche che li avrebbero lasciati senzatetto. Pensare di sconvolgere un equilibrio venutosi a creare intorno alle cosiddette “case bianche” – delle sorta di quartieri dormitorio dove i servizi più basilari sono già un lusso – proponendo cambiamenti nelle sistemazioni esterne agli edifici o agendo per ripristinare abusi edilizi di ogni sorta, dalla chiusura di una veranda fino alla recinzione e acquisizione indebita di uno spazio condominiale comune, è un rischio che bisogna correre per migliorare la situazione esistente.
Si propone la cosiddetta “cabina di regia” istituita all’interno dell’Ufficio Tecnico comunale che vede sotto l’egida del Dirigente all’Edilizia e Urbanità del Comune di Taranto, l’Arch. Silvio Rufolo, un pool di esperti, tra cui due giovani professioniste scelte dai rispettivi ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri, motivati dalla volontà di riqualificare il capoluogo jonico cominciando dalle zone “più difficili” come Talsano, la Città Vecchia e per l’appunto Paolo VI. Fra i personaggi di spicco della “cabina di regia” il funzionario Arch. Mario Francesco Romandini, un urbanista in piena regola con un curriculum alle spalle che lo ha visto impegnato, oltre che in programmi urbanistici a livello europeo anche nei recenti programmi di rigenerazione urbana che stanno prendendo piede nella sua Taranto; l’Arch. Mariangela Martellotta, membro dell’INBAR, nominata in una terna di professionisti dall’Ordine professionale di appartenenza e selezionata poi dai responsabili dell’Amministrazione dell’Ufficio Tecnico del Comune di Taranto, con alle spalle un master in bioedilizia ed architettura ecosostenibile ed esperienze maturate in ambito di progettazione partecipata e nuove politiche abitative ed un corso di specializzazione in democrazia deliberativa , nonchè esperienze professionali nel settore degli appalti pubblici; l’Arch. Giuseppe Trovato, urbanista di comprovata esperienza e attivo in numerosi progetti e programmi nell’area tarantina
Parlare di ecosostenibilità a Taranto sembra “utopia” viste la precaria situazione ambientale in cui versa la città e anche tutto l’immediato intorno, tuttavia la riqualificazione delle periferie è stato il punto di partenza per poter finalmente dare una svolta ad una situazione precaria sia a livello edilizio che ambientale, oltre che a scala urbana dove la città appare disgregata a causa dell’incontrollata crescita degli ultimi decenni.
GLI OBIETTIVI DEL PIRP DI PAOLO VI
Innanzi tutto occorre dire che tale Programma è “stralciato” in due fasi di cui una che interviene su un tessuto edilizio consolidato per riqualificarne le pertinenze e dotarlo dei servizi mancanti, e l’altra fase successiva che vedrà l’intervento di operatori privati su aree comunali e non che, per poter costruire dovranno garantire lo svolgimento di una serie di attività compatibili con gli intenti della riqualificazione a scala microurbana: innanzi tutto la riqualificazione dell’ambiente costruito, attraverso il risanamento del patrimonio edilizio e degli spazi pubblici e la riorganizzazione dell’assetto urbanistico, attraverso il recupero e/o la realizzazione di urbanizzazioni primarie e secondarie integrate alla residenza, il tutto puntando sul miglioramento della qualità ambientale dei quartieri.
Nel PIRP di Paolo VI, vista l’entità economica degli interventi è stato necessario pensare in termini di investimenti non solo pubblici ma anche (e soprattutto) privati.
Le peculiarità della Rigenerazione Urbana in ambito Quartiere Paolo VI (condizioni sociali, economiche, dimensioni dell’intervento; strumentazione urbanistica regionale quale la legge regionale n. 21/2008, Programmi di Rigenerazione Urbana) impongono una seria riflessione sulla eventualità di approfondimenti per uno studio nella direzione dello strumento Fondi Immobiliari.
Gli immobili individuati come “obiettivo pubblico” del programma della seconda fase, potranno essere assoggettabili alla procedura perequativa “compensativa”, privilegiando tale tipologia di acquisizione rispetto alla procedura espropriativa. Finalità non secondaria della perequazione urbanistica è superare il tradizionale approccio espropriativo, non più perseguibile dalla Pubblica Amministrazione nelle operazioni di trasformazione urbana, portando a carico degli operatori privati l’onere della realizzazione delle opere di urbanizzazione e permettendo al soggetto pubblico l’acquisizione dei suoli e/o di altre risorse attraverso la cessione gratuita. La compensazione urbanistica consiste nella cessione consensuale ad uso pubblico di immobili (ivi comprese le infrastrutture che potranno essere realizzate mediante project financing e gestite da società di scopo) e/o di altre risorse o nella esecuzione diretta di opere di interesse collettivo, in cambio di diritti edificatori economicamente “equivalenti” da localizzare su aree appositamente preposte allo scopo o di immobili di proprietà degli enti locali. Alla compensazione urbanistica può essere ricondotta l’attribuzione di crediti edilizi agli operatori che realizzano interventi di miglioramento della qualità urbana e/o di riqualificazione ambientale, come ad esempio la demolizione di manufatti dismessi, il potenziamento e/o l’ammodernamento delle infrastrutture, la bonifica di siti inquinati.
Il “Bando di confronto concorrenziale” identificherà le aree già perimetrate e oggetto della proposta PIRP confermandole quale campo d’azione “area obiettivo”. Esso dovrà assicurare, nel rispetto delle indicazioni delle Leggi Regionali in materia di rigenerazione Urbana e di Edilizia Sociale, la capacità di incidere sulla qualità urbana del quartiere, a forte disagio abitativo, al fine di eliminare le condizioni di abbandono e di degrado edilizio ambientale e sociale e provvedere ad una più equilibrata distribuzione dei servizi all’interno del contesto in cui è localizzato l’intervento.
Il Bando di confronto concorrenziale, per raccogliere le proposte di intervento degli attori privati, definisce, oltre alle regole di ammissibilità, l’entità delle risorse straordinarie con cui i soggetti privati devono concorrere, in ragione delle varianti urbanistiche richieste, per finanziare il programma delle opere pubbliche dell’ambito stesso.
La localizzazione degli interventi privati avverrà ad esito del bando e della selezione operata dal Comune, e non prima. Nella redazione della Variante al vigente PRG propedeutica alla approvazione della proposta di programma per il PIRP di Paolo VI, si dovrà considerare il rispetto delle indicazioni della deliberazione della Giunta Regionale 14 dicembre 2010, n. 2753 approvazione definitiva del “documento regionale di assetto generale (drag) criteri per la formazione e la localizzazione dei piani urbanistici esecutivi (PUE) (legge regionale 27 luglio 2001, n. 20, art. 4, comma 3, lett. b e art. 5, comma 10 bis); che, testualmente, recita: “…. I criteri, attraverso le indicazioni attinenti al perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica, sociale, orientano le scelte localizzative dei PUE, nel rispetto dei principi, già enunciati negli Indirizzi per i PUG:del contenimento del consumo di suolo, preferendo le localizzazioni dei nuovi interventi in aree già urbanizzate e servite dalle reti esistenti della mobilità e tecnologiche; ad esempio, all’interno dei contesti urbani periferici o di nuovo impianto la cui realizzazione è prevista nel PUG/P, andrebbero privilegiate le localizzazioni più prossime ai contesti consolidati o in via di consolidamento, e comunque quelle che comportano una minore incidenza dei costi e dei consumi per la realizzazione delle urbanizzazioni e per la gestione urbana (trasporti, rifiuti, manutenzione urbana ecc.); della qualificazione morfologica e funzionale dei contesti urbani marginali e periferici, spesso caratterizzati dalla monofunzionalità, da realizzare attraverso interventi di integrazione con i contesti limitrofi, di riassetto, riqualificazione e complessificazione dei tessuti esistenti; del risanamento dell’ambiente urbano, da perseguire attraverso il risparmio energetico e l’uso di
tecnologie ecocompatibili e sostenibili, la riduzione dell’inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico, luminoso ecc.; dell’aumento della permeabilità dei suoli urbani e del verde urbano anche mediante la previsione di specifici indici di densità vegetazionale, arborea e arbustiva, di permeabilità e di reti ecologiche quali fattori di rigenerazione ambientale degli insediamenti urbani; dell’abbattimento delle barriere architettoniche e dello sviluppo di forme di mobilità sostenibile,come quella pedonale e ciclabile ……”
L’ASPETTO DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ED ENERGETICA
Infine, ma non ultimo in termini di importanza l’aspetto della Sostenibilità Ambientale ed Energetica nella redazione del Bando finalizzato a recepire le proposte degli investitori privati sul PIRP di Paolo VI: la Legge Regionale “Norme per l’abitare sostenibile” (n. 13 del 2008), completa dei sistemi di valutazione, di certificazione e di accreditamento, rappresenta il principale punto di riferimento per promuovere e incentivare la sostenibilità ambientale sia nelle trasformazioni territoriali e urbane, sia nella realizzazione delle opere edilizie e gli obiettivi sottesi consistono non solo nel risparmio delle risorse naturali e nella riduzione delle varie forme di inquinamento, prima fra tutte quella legata alla produzione di gas serra, e quindi nell’innalzamento della qualità della vita degli abitanti, ma anche nella promozione dell’innovazione di un importante segmento del sistema produttivo regionale.
La legge prevede che piani e programmi contengano norme, parametri, indicazioni progettuali e tipologiche che garantiscano il migliore utilizzo delle risorse naturali e dei fattori climatici, nonché la prevenzione dei rischi ambientali. In particolare, attraverso le modalità di sistemazione degli spazi esterni, la previsione di idonei indici di permeabilità dei suoli, l’indicazione di tipologie edilizie che migliorino l’efficienza energetica e utilizzino come parametri progettuali la riflessione della radiazione solare verso l’edificio e la geometria degli ostacoli fisici che influiscono sui guadagni solari. A un articolato e puntuale sistema di certificazione la legge affida la promozione della sostenibilità in edilizia.
Insomma un’impresa articolata e pretenziosa per la quale si ha tempo 60 giorni a partire dal 13 Ottobre scorso** per redigere il progetto esecutivo delle sistemazioni esterne della UMI (Unità Minima di Intervento) e dell’area attualmente assegnata per la realizzazione di alloggi di privati su suolo pubblico, e per preparare il bando per l’assegnazione di aree già perimetrate nel cosiddetto “Ambito 2”.
* Deliberazione della Giunta Regionale 19 giugno 2006, n. 870 – Art. 11 legge regionale 30dicembre 2005, n. 20 e deliberazione di Giunta Regionale n. 1585 del 15/11/2005 Bando di gara “Programmi integrati di riqualificazione delle periferie” (PIRP)
** Approvazione dell’Accordo di Programma tra Regione Puglia e Comune di Taranto “per la realizzazione del Programma integrato di Riqualificazione delle Periferie – ‘P.I.R.P.’ Ambito 2 Paolo VI nel Comune di Taranto”, sottoscritto in data 4 luglio 2011
Fonte | Ufficio Tecnico Comune di Taranto – Direzione Urbanistica