- scritto da Antonia Guerra
- categoria Progetti
Parco di Plinio, il primo quartiere ecosostenibile di Roma… lo è davvero?
E’ stato inaugurato oggi 11 ottobre 2009 il primo quartiere ecosostenibile della Capitale. E’ stato chiamato Parco di Plinio e si trova in località Infernetto. Non solo abitazioni: il parco, che si estende su un’area di 4 ettari prevede, oltre alla realizzazione di 160 abitazioni, anche un residence, una scuola materna, un asilo nido ed attività commerciali.
Il quartiere, realizzato seguendo i principi della bioarchitettura, si articola in sei diversi comparti, ai quali sono stati attribuiti i nomi dei più famosi autori latini, ognuno con caratteristiche abitative differenti.
La novità di questo quartiere, sta nel fatto che è il primo in Italia ad essere autosufficiente dal punto di vista energetico e, grazie allo sfruttamento di fonti energetiche non rinnovabili, assicurerà un risparmio del 30% sulla bolletta.
Nonostante ciò però, le polemiche non sono mancate. In molti, infatti, si sono opposti invano all’abbattimento delle quattro querce che si trovavano nel lotto in cui sarebbe stato realizzato il complesso edilizio e in tanti, ancora, hanno polemizzato l’idea di costruire un quartiere sopra un acquedotto romano.
Ma allora la parola “ecosostenibilità” è usata solo per fare pubblicità? Non si spiegherebbe altrimenti perché spacciare per ecosostenibile un quartiere che non lo è fino in fondo.
E’ stato inaugurato oggi 10 ottobre 2009 il primo quartiere ecosostenibile della capitale. Il suo nome è Parco di Plinio e si trova in località Infernetto. Non solo abitazioni: il parco, che si estende su un’area di 4 ettari prevede, oltre alla realizzazione di 160 abitazioni, anche un residence, una scuola materna, un asilo nido ed attività commerciali.
Il quartiere, realizzato seguendo i principi della bioarchitettura, si articola in sei diversi comparti, ai quali sono stati attribuiti i nomi dei più famosi autori latini, ognuno con caratteristiche abitative differenti.
La novità di questo quartiere, sta nel fatto che è il primo in Italia ad essere autosufficiente dal punto di vista energetico e, grazie allo sfruttamento di fonti energetiche non rinnovabili, assicurerà un risparmio del 30% sulla bolletta.
Nonostante ciò però, le polemiche non sono mancate. In molti, infatti, si sono opposti invano all’abbattimento delle quattro querce che si trovavano nel lotto in cui sarebbe stato realizzato il complesso edilizio e in tanti, ancora, hanno polemizzato l’idea di costruire un quartiere sopra un acquedotto romano.
Ma allora la parola ecosostenibilità è usata solo per fare pubblicità? Non si spiegherebbe altrimenti perché spacciare per ecosostenibile un quartiere che non lo è fino in fondo.