- scritto da Alessia Anzellotti
- categoria Progetti
Il muro in terra battuta più lungo del mondo. Ospita 12 residenze per agricoltori
The Great Wall (Grande Muraglia) è un progetto dell’architetto Luigi Rosselli che per primo ha tentato l’impresa di progettare la costruzione del muro in terra battuta più lungo d’Australia, che ospita 12 residenze destinate agli agricoltori locali. La Grande Muraglia, lunga ben 230 metri, si trova in Australia lungo il bordo di una duna di sabbia.
COSTRUIRE CON LA TERRA: LA TECNICA DEI SACCHI
Per tutta la sua lunghezza, la costruzione racchiude dodici residenze, a tratti interrate, ideate come alloggi temporanei per gli allevatori del luogo, in grado di fornire un riparo sicuro ed accogliente durante la stagione della raccolta e durante gli spostamenti stagionali del bestiame. Questa zona dell’Australia è caratterizzata da un clima desertico con frequenti tempeste sabbiose che spesso minacciavano di agricoltori della zona. La Grande Muraglia riesce in maniera ineccepibile ed ottimale ad ovviare a questi problemi puntando su resilienza ed isolamento termico naturale senza deturpare il paesaggio naturale circostante.
Muro in terra battuta: materiali locali e a km 0
I materiali scelti sono quelli locali, che richiamo il paesaggio circostante integrandosi alla perfezione con il territorio senza deturparne la vista. Terra rossa battuta estratta in loco e ciottoli del letto del fiume che scorre vicino alla costruzione ci restituiscono un’immagine bucolica ed idilliaca di questa Grande Muraglia a disposizione della cultura locale. La visione d’insieme ci mostra una valida alternativa ai locali di fortuna costruiti in maniera sbrigativa e con materiali dei fortuna dagli allevatori stessi.
Innovazione e tecnologia
L’argilla sabbiosa con cui è stato realizzato il lunghissimo muro, è parte caratterizzante del luogo e si presenta come un nuovo approccio architettonico per l’Australia nord-occidentale: ci si allontana drasticamente dalle strutture in metallo per lasciar spazio ad opere architettoniche che donano un senso di naturalezza e freschezza. La colorazione rossastra della terra è proprio una caratteristica dell’argilla locale ricca di ferro che viene amalgamata con la ghiaia prelevata dal letto di un fiume nelle vicinanze e con l’acqua prelevata da un pozzo limitrofo.
Grazie alla loro posizione, immerse in una duna di sabbia, e allo spessore delle pareti di 450 millimetri, le residenze risultano avere un’ottima massa termica che è in grado di mantenerle naturalmente fresche anche in un clima subtropicale come quello australiano. Grazie all’utilizzo e alla scelta ponderata di questi materiali e della posizione interrata della costruzione, la facciata degli alloggi risulta ben riparata dagli agenti climatici, garantendo un ottima inerzia termica e dimostrandosi un perfetto scudo rispetto alle frequenti tempeste di sabbia.
In alto, sulla duna sabbiosa, come a voler troneggiare e controllare l’intero muro, troviamo un padiglione, fulcro multifunzionale, sala riunioni e cappella apice della possente duna di sabbia. Il padiglione dalla forma ovale si affaccia su un cimitero fantasma delineato sullo sfondo dalla riva del fiume. Originariamente era stato concepito e progettato come una struttura completamente aperta ma successivamente vi sono stati aggiunte delle finestre scorrevoli curve in vetro come protezione dalle tempeste sabbiose.
Il tetto del padiglione è formato da lastre di acciaio cor-ten a forma di cono obliquo che termina con un lucernario centrale nel vertice, ispirato al Pantheon di Roma, che vuole essere un collegamento spirituale e visivo con la volta celeste. Per la sua particolare forma e consistenza non è stato costruito in loco ma esternamente, successivamente è stato montato sul padiglione unendo le due metà create. All’interno la colorazione “oro” della cappella è creata mediante l’utilizzo di fogli di alluminio anodizzato che conferiscono un'aria allo stesso tempo sacra e solenne allo spazio interno.
La stessa calma, sacralità ed introspezione emanata dal padiglione, la troviamo nelle facciate degli alloggi, che sono contigui ma non comunicanti tra loro. La particolare forma a zig-zag della costruzione consente la creazione di una veranda di pertinenza di ogni elemento residenziale che gode di una certa privacy seppur ci troviamo all’aria aperta. Il profondo e sporgente tetto è stato appositamente ideato per rendere piacevole il sostare all’aria aperta sempre rimanendo al riparo dal sole e da occhi indiscreti.
Il progetto di Luigi Rosselli ha un’indole rivoluzionaria rispetto alla tipica Architettura australiana, e una volontà di innovazione rispetto alla tecnologia dei materiali e del loro rapporto con il paesaggio. Per questo risulta essere uno dei progetti in lista tra i candidati finalisti del Western Australia Architecture Award, organizzato dall’Australian Institute of Architects.
- crediti fotografie © Edward Birch