Il recupero di un ex magazzino vittoriano a Londra

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L’edificio di Lant Street a Londra progettato dallo studio Low Jones Architects è un esempio di recupero di un ex magazzino vittoriano nel rispetto del carattere, dei materiali e del contesto urbano. L’intervento è collocato nel borough di Southwark, la zona operaia e industriale la cui immagine è ben rappresentata in molti romanzi di Charles Dickens e in cui negli ultimi anni sono stati realizzati diversi progetti di rigenerazione urbana che in alcuni casi hanno compreso demolizioni di vecchi edifici popolari fatiscenti e realizzazione di nuove strutture residenziali.

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In questo caso però Low e Jones sono spinti dalle particolari caratteristiche dell’edificio oggetto di intervento a una profonda ricerca nel tentativo di conservare non solo la struttura preesistente valorizzandola ma anche l’atmosfera tipica di questa parte di tessuto urbano.

I due piani più alti di un magazzino vittoriano, un’ex fabbrica di zoccoli, vengono trasformati nell’abitazione per un regista attraverso un progetto di recupero: viene conservata la disposizione planimetrica dei collegamenti verticali che strutturava gli spazi liberando più superficie possibile per il lavoro. In questo modo gli ambienti domestici godono di dimensioni ampie in cui l’assenza di ostacoli visivi e interruzioni stemperano lo sviluppo prevalentemente longitudinale dell’appartamento.

L’organizzazione interna è orientata a caratterizzare ogni livello mettendone in evidenza la sua funzione.

Al livello più basso – decisione inconsueta essendo quello da cui si accede all’interno – viene disposta la zona notte e i servizi igienici: la scelta del committente di doverli attraversare per entrare nella zona giorno è dovuta alla volontà di aprire il più possibile alla città e alla luce i locali della vita quotidiana.

Per questo al livello superiore sono organizzati la cucina e la sala da pranzo e, ancora più in alto, un terrazzo ricavato sostituendo il preesistente tetto a falde con due volumi vetrati che emergono dalla copertura orizzontale.

Uno di essi, delimitato da serramenti fissi a copertura di una doppia altezza, grazie alla sua esposizione verso nord–est e verso sud–ovest garantisce illuminazione durante l’intera giornata al piano inferiore; il secondo invece è sufficientemente grande da ospitare un comodo soggiorno che, grazie alle vetrate scorrevoli, può costruire una grande varietà di spazi di soglia tra interno ed esterno fortemente relazionati con la città: sembra quasi che lo spazio urbano possa diventare parte integrante della vita domestica.

Per garantire il minor impatto possibile sul preesistente involucro in mattoni, la struttura dei solai è stata sostituita con un sistema di travi in acciaio su cui poggiano travetti e solai in legno; per i volumi della copertura i montanti metallici tamponati in massello sono stati isolati e rivestiti in rame così come è stato fatto esternamente nella parte alta dell’edificio a segnarne il coronamento.

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I tamponamenti in mattoni dell’edificio originario sono stati mantenuti e valorizzati grazie ad una modalità di integrazione con il legno grezzo strutturale e con il rivestimento interno in rovere con ante a scomparsa.

Gli unici elementi che si differenziano sono i volumi destinati alle zone umide: il bancone della cucina e le superfici che delimitano l’area della doccia e dei servizi igienici ,elementi opachi che non raggiungono il soffitto per lasciare alla luce la possibilità di raggiungere ogni angolo dell’interno, sono realizzati in cemento lisciato, materiale adatto al tipo di interno realizzato, nella volontà di rispettarne il carattere in ogni sua parte.






Ester Dedè

Ester Dedè Architetto

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