Dal degrado al rinverdimento: la rinascita di Detroit

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Detroit. La “Parigi dell’ovest” come è stata definita per la sua raffinata architettura, è ormai al capolinea. La si ricorda come una delle più floride città statunitensi del XX secolo, città–regione leader nel settore dei trasporti, dell’industria navale e automobilistica, patria dell’icona pop Madonna e della techno music. Ma i dati del suo declino demografico, urbano e sociale parlano chiaro: si è passati dai quasi 2 milioni di abitanti del 1950 agli 800.000 del 2007, il tasso di disoccupazione ammonta al 24%, 10.000 sono le case destinate alla demolizione e le 40 miglia quadrate di territorio abbandonato coprono un’area pari alla città di San Francisco.

LO SCENARIO

Segno di questa crisi senza precedenti che attanaglia la città da ormai mezzo secolo, è lo sprawl without grouth (espansione senza crescita), vasti spazi destinati a servizi e infrastrutture per un pubblico sovrastimato e mai esistito. La città versa in uno stato di degrado nell’edilizia civile e di abbandono del territorio, proliferante com’ è di manufatti fatiscenti e di distese di lotti incolti. Progettata per essere percorsa da un grande flusso di automobili, Detroit è diventata uno scenario spettrale da quando esso è cessato: forse è proprio questo il limite dell’approccio strutturalistico allo studio dei fenomeni urbani, ovvero la sua indifferenza nei confronti delle trasformazioni e la difficoltà a metabolizzare novità. Ma ci incuriosisce di più capire quali risposte la città abbia maturato in questo panorama: le troviamo nelle declinazioni dell’approccio sostenibile alle politiche urbane.

L’AGRICOLTURA URBANA COME STRUMENTO DI POLITICHE PUBBLICHE

La città ha alle spalle un’esperienza decennale di attivismo nel campo dell’agricoltura urbana, nelle forme dell’associazionismo e del volontariato. Pingree Potato Patches è il nome di una campagna messa a punto dal sindaco di Detroit, alla fine dell’Ottocento, che consisteva nella distribuzione capillare di suoli coltivabili per dotare gli abitanti di un proprio spazio autonomo per l’autosostentamento. Da allora numerosi sono stati i programmi concepiti per dare supporto a potenziali agricoltori e per mettere a disposizione dei cittadini, esperti formatori pagati per incoraggiare la crescita delle potenzialità locali.

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Più di recente il progetto Catch The Spirit, chiede ad associazioni e comunità di adottare un terreno abbandonato diventando così “giardinieri di città”. L’iniziativa incoraggia associazioni di quartiere e comunità di stakeholders a partecipare al progetto piantando alberi, adottando parchi, lotti e pensiline per autobus, in un’ottica che fa proprio il principio per cui gli obiettivi delle comunità sane e sostenibili non possono essere raggiunti senza una collaborazione tra la città e le sue comunità.

Il riuso delle aree abbandonate tramite il loro rinverdimento non è la sola filosofia alla base della politica sostenibile del sindaco Dave Bing. L’individuazione di 9 aree in cui la città deve rilocalizzarsi e ridimensionarsi è una strategia per razionalizzare l’uso delle sue limitate risorse. Di pari importanza è il potenziamento della mobilità ciclabile e pubblica, in particolare la Woodward Avenue Light Rail è una linea di trasporto pubblico su rotaia che percorre il centro della città, con l’audace peculiarità di attraversare uno degli assi viari principali, storicamente demandato al trasporto privato automobilistico. Una scelta coraggiosa, quella di trasformare un asse stradale in un asse urbano, che ha il merito di ripensare lo spazio pubblico e proporre un nuovo stile di vita urbano.

Ci auguriamo possa al più presto iniziare quel “Rinascimento”, così fortemente auspicato dai leader politici alla fine degli anni settanta con la costruzione del Renaissance Center, simbolo della città.

Barbara Brunetti

Barbara Brunetti Architetto

Architetto e dottoranda in Restauro, viaggia tra la Puglia e la Romagna in bilico tra due passioni: la ricerca accademica e la libera professione. Nel tempo libero si dedica alla lettura, alla grafica 3d, e agli affetti più cari. Il suo sogno nel cassetto è costruire per sé una piccola casa green in cui vivere circondata dalla natura.