Una centrale per le energie rinnovabili nei resti di un bunker nazista

Generico

Un bunker nazista costruito nel 1942, nel pieno della seconda guerra mondiale, uno dei simboli rimasti in Germania a memoria di quegli anni, rinasce a nuova vita con un progetto di riconversione degli spazi per realizzare una delle più grandi centrali di produzione di energie rinnovabili in Europa. L’edificio si presenta come un monolitico blocco in cemento armato con quattro elementi cilindrici, le torri della contraerea, sulla sommità:

una struttura enorme (potrebbe contenere 80 abitazioni), massiccia (con le sue pareti di 2 metri di spessore e i solai di 3,5 metri) e quindi molto resistente, che nemmeno gli inglesi, a guerra conclusa nel 1947, sono riusciti a distruggere minando l’interno.

I LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DEL BUNKER
I lavori necessari per realizzare questo progetto di grande rilevanza sociale e non solo ambientale, sono piuttosto ingenti, come ingente è stata la cifra stanziata che si aggira intorno ai 24 milioni di euro: si tratta innanzitutto di eliminare ciò che resta dei solai consolidando contemporaneamente la struttura principale per evitare cedimenti. Inoltre è necessario un lavoro di disinfestazione dell’interno in cui, per anni, molte specie di volatili hanno trovato riparo, soprattutto dopo la realizzazione di un progetto proposto tra gli anni ’80 e ‘90 di restituire l’edificio alla popolazione circondandolo di zone con particolari piantumazioni.

LE ENERGIE RINNOVABILI
Per la centrale sono previsti tre livelli di sfruttamento di energie rinnovabili:

Il sistema di pannelli fotovoltaici e solare–termici
Il primo, visibile dall’esterno è un sistema combinato di 3500 mq di pannelli fotovoltaici da 110 kWh e solare–termici da 0,6 GWh da posizionare sul tetto e sulla parete sud in modo da sfruttare tutte le possibili direzioni della radiazione solare. All’interno è prevista inoltre l’installazione di un serbatoio di 20000 metri cubi di acqua per immagazzinare il calore in eccesso da utilizzare soprattutto in periodi freddi.

L’impianto di cogenerazione
Il secondo è un impianto di cogenerazione da trucioli di legno da 10,5 GWh

L’impianto a biomasse
Il terzo è un impianto a biomasse da 3,7 GWh alimentato da alcuni edifici industriali situati nell’area confinante all’edificio.

Centrale-rinnovabili-bunker-nazista-c

Tutto questo garantirà una fornitura di energia prodotta totalmente da fonti rinnovabili (elettricità, acqua calda e riscaldamento) per circa 800 abitazioni della città di Amburgo.

Nelle intenzioni dell’amministrazione grande importanza è data all’aspetto sociale oltre che ambientale di questo investimento; e questo non solo dal punto di vista della comunicazione dell’importanza di modificare il nostro uso delle risorse naturali, ma anche della possibilità di recuperare e dare nuova vita a simboli di un passato di distruzione: per fare questo, alcuni spazi interni dell’edificio saranno destinati ad eventi culturali e la copertura ospiterà un terrazzo panoramico con ambienti di svago. Sarà davvero un modo permettere alla popolazione di guardare questa struttura con occhi diversi!












Ester Dedè

Ester Dedè Architetto

-