Campus Apple di Foster e Partners: Architettura 2.0

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È passato più di un anno dalla morte di Steve Jobs, padre dell’azienda tecnologica più famosa della Silicon Valley, e le sue visioni ancora oggi ci circondano e continuano a stupirci. La nuova sede dell’azienda di Cupertino, il Campus Apple, porterà infatti la firma di Foster & Partners e dello stesso Steve Jobs: la tecnologia infatti non è l’unico campo in cui il fondatore della Apple aveva qualcosa da dire. Era nota infatti la sua passione per l’Architettura ed il Design (pochi sanno che a lui è intestato un brevetto sul vetro strutturale poi utilizzato negli Apple Store), in cui si rivelava la volontà di lasciare un segno indelebile nel tempo anche con un‘Architettura 2.0.

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Steve Jobs, immaginando la futura sede del Campus Apple, posava il suo sguardo innanzitutto sui materiali e sulle tecniche di installazione, ma anche sulle dinamiche di fruizione dell’edificio.

Secondo questi criteri fece realizzare la nuova sede della Pixar, studiando percorsi che favorissero le relazioni sociali tra i diversi gruppi dell’azienda; dipendenti che non si conoscevano tra loro cominciarono a chiacchierare nel grande cortile in cui confluivano i percorsi interni.

Tornato alla Apple qualche tempo dopo aveva cominciato a pensare ad una nuova sede che reinventasse il concetto stesso di uffici e di ambiente lavorativo come aveva fatto con la musica o con la telefonia.

Così nel 2011 presenta al Consiglio comunale di Cupertino quella che lui stesso definì “una specie di astronave”, sintesi di attenzione alle tecniche costruttive, spaziali ed energetiche; un grande anello immerso in 71 ettari di verde progettato dallo studio Foster + Partners per un’architettura in versione 2.0.

Ubicato a pochi isolati di distanza dall’attuale quartier generale Apple, il Campus avrà quattro piani fuori terra e due interrati entro cui spariranno i veicoli dei 13.000 dipendenti che sarà in grado di accogliere; conterrà uffici, centri di ricerca e servizi con l’intenzione di creare un ambiente sereno per i lavoratori che avranno a disposizione il grande parco all’interno dell’anello, centri fitness e un auditorium di 1000 posti a sedere.

Interamente curvo, l’edificio sarà composto da grandi lastre in vetro oscurato (curvato anch’esso), protetto da frangisole che si allungano oltre il profilo della struttura al fine di garantire maggiore comfort all’interno.

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Il progetto segue una politica di sostenibilità che la Apple ha cominciato da tempo e fa i conti con il grande fabbisogno energetico che la struttura necessita. Al fine di garantire l’autosufficienza energetica, tutta la superficie della copertura (65 mila mq) sarà occupata da pannelli fotovoltaici per un totale di 8 megawatt a cui si aggiungeranno quelli prodotti da alcuni impianti eolici.

Nel frattempo Foster ha revisionato al rialzo le stime dei costi (5 miliardi dollari, più costoso delle torri gemelle) e gli azionisti storcono il naso, ma la corsa all’edificio più stupefacente nella Silicon Valley è già iniziata e Google e Facebook sono al lavoro che restare al passo. Chissà che Jobs non abbia reinventato anche l’Architettura.

Antonino Puccio

Antonino Puccio Architetto

Siciliano, fondatore del giovane studio Nau Architetti con cui si dedica ai temi della sostenibilità e del risparmio energetico. Adora l’high tech e le nuove tecnologie ed è un grande appassionato di Grafica e Design.