- scritto da Giovanna Barbaro
- categoria Criteri Progettuali
Tactical urbanism: esperienze ricreative in Italia
Il Tactical urbanism, o urbanismo tattico, è un movimento statunitense lanciato nel 2012 dallo studio di progettazione architettonica e urbanistica Street Plans, con sede a Miami, New York e San Francisco. La tattica innovativa si basa su azioni e trasformazioni urbane a breve termine e a basso costo, ma con elevato impatto e potenziale di scalabilità nonché di replicabilità tanto che, dal 2016, si iniziano a contare esperienze di Tactical urbanism anche in Italia.
Street Plans
Gli architetti Mike Lydon e Anthony Garcia -titolari dello studio Street Plans, e sviluppatori di questo approccio progettuale urbanistico, stanno influenzando il fare urbanistica anche in Europa.
Il primo volume di Tactical Urbanism è stato pubblicato nel 2011 in formato digitale. Accessibile gratuitamente, la pubblicazione ha permesso di fare luce su un movimento emergente nel Nord America, basato sulla realizzazione di progetti a breve termine e a basso costo orientati a dimostrare la necessità di politiche o trasformazioni urbane a lungo termine per promuovere la vivibilità dei quartieri.
In Italia dal 2016, la TaMaLaCa è referente del movimento statunitense e ha curato la pubblicazione del volume Tactical Urbanism 5 – Italy per le autrici Paola Bazzu e Valentina Talu.
La TaMaLaCa è una Spin-off sostenuta dall'Università degli Studi di Sassari e Start-up innovativa, impegnata nelle seguenti attività ad obiettivo sociale: rigenerazione urbana, Gioco e partecipazione, Urbanismo tattico, Progettazione inclusiva e Comunicazione urbana alternativa. La mente pensante è a maggioranza femminile: Elisa Ghisu -laureata in storia moderna- e tre architette specializzate in progettazione urbanistica: Valentina Talu, Pola Idini e Francesca Arras, gli altri sono collaboratori che svolgono prevalentemente docenza in diverse università italiane e straniere nel campo della progettazione urbana, come negli USA e in Spagna.
Di seguito vediamo alcuni esempi di applicazione dell’approccio di urbanismo tattico, o tactical urbanism in Italia, a Sassari.
Esempi italiani di Tactical Urbanism
Il progetto Dispersione Zero
Attraverso il progetto di tactical urbanism "Dispersione Zero", gli alunni a rischio di abbandono scolastico dell’istituto comprensivo del quartiere di Monte Rosello Alto sono stati protagonisti di un percorso laboratoriale che ha portato alla trasformazione di un ampio marciapiede sottoutilizzato in un piccolo spazio pubblico di prossimità. I ragazzi, affiancati da numerosi abitanti del quartiere (non solo genitori) hanno dunque non solo ideato, ma anche realizzato materialmente l’intervento di trasformazione spaziale, grazie all’allestimento della piccola falegnameria all’interno della quale sono stati costruiti gli elementi di arredo urbano e all’organizzazione di un cantiere di auto-costruzione della durata di due giorni, durante il quale lo spazio è stato ricolorato e allestito.
Dove: Sassari - Quartiere di Monte Rosello Alto
Quando: 2015
Chi: Bambini e insegnanti dell’Istituto comprensivo Monte Rosello Alto, abitanti del quartiere di Monte Rosello.
Collaboratori: Paola Bazzu, José Del Toro e Fabio Solinas.
Il progetto di urbanismo tattico il "Giardino che non c'era"
Il progetto di urbanismo tattico "Giardino che non c'era" consiste nell’organizzazione di un cantiere di autocostruzione della durata di tre giorni, finalizzato alla realizzazione di un piccolo intervento di ricolorazione e riallestimento di un angolo dimenticato del cortile scolastico della scuola primaria e dell’infanzia di Via Gorizia, a Sassari.
Un' ipotesi di massima di riorganizzazione spaziale è stata definita da circa 60 bambine e bambini della scuola primaria (6-10 anni) che hanno partecipato ai laboratori di progettazione partecipata. Il progetto, a bassissimo costo, è consistito nell’allestimento della “quinta” del piccolo spazio - una parete resa “interattiva” grazie all’uso delle lavagne di ardesia ormai dismesse – nella realizzazione di piccoli orti mobili e nella costruzione di alcune sedute, anch’esse mobili, a partire da materiali di risulta. Il cantiere di autocostruzione ha visto coinvolti, oltre alla squadra di Tamalacà, insegnanti, genitori, abitanti del quartiere, studenti del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero e – nella fase finale, dedicata alla piantumazione – anche le bambine e i bambini della scuola e gli abitanti della struttura residenziale comunale per anziani “Casa Serena”, situata nei pressi della scuola stessa.
Dove: Sassari - Scuola primaria e dell’infanzia di Via Gorizia
Quando: 2013
Chi: Scuola primaria e dell’infanzia di Via Gorizia (Sassari), struttura residenziale comunale per anziani “Casa Serena”, abitanti del quartiere.
Collaboratori: Chiara Soletta, Fabrizio Moro, Andrea Faedda, Gianna Fancello, Marco Sironi, Fausto Satta.
Tactical Urbanism Parklet di San Donato
Parklet di San Donato è un progetto di tactical urbanism di FLPP – Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni, un percorso di coinvolgimento dei bambini e delle bambine dell’istituto Comprensivo del rione storico di San Donato, finalizzato al “riconoscimento” e alla rivendicazione del diritto al gioco libero e autonomo negli spazi pubblici della città, spesso negato o fortemente compromesso.
L’intervento spaziale è consistito nella “liberazione” e nella trasformazione di una piccola porzione della piazza antistante la scuola primaria, di San Donato, occupata dalle automobili in sosta (e dunque sottratta all’uso collettivo) in un micro-spazio pubblico di prossimità.
Il progetto di tactical urbamism si è sviluppato a partire dall'intenzione di definire uno spazio urbano precedentemente adibito a parcheggio, delle dimensioni di circa 6 metri di larghezza per 3 di profondità, posto intenzionalmente sul fronte di un vecchio rudere. È stato ricavato un piccolo spazio protetto, delimitato, sia lateralmente che in altezza, per mezzo di un pergolato, e “arredato” internamente con delle sedute, costruite combinando un elemento base di legno ricavato dal taglio degli assi utilizzati nei ponteggi.
Dove: Sassari - Rione storico di San Donato
Quando: 2015
Chi: Bambine e bambini della scuola primaria di San Donato, insegnanti e genitori, abitanti del quartiere, Gremio dei Falegnami
Collaboratori: Simone Censi, Luciana Nattivi, Fabrizio Pusceddu, Sabina Selli.
Esperienza di urbanismo tattico "Micro Bodies in Micro Urban Spaces"
L’ultimo esempio di applicazione dell’urbanismo tattico che proponiamo è un evento ludico denominato Micro Bodies in Micro Urban Spaces di sensibilizzazione sul diritto alla mobilità senza auto. Invita a riflettere su quanto le città non siano a misura di bambino e quindi sull’esigenza di ripensare spazi pubblici a misura di tutte e tutti. Ispirato alla performance urbana, “Bodies in Urban Spaces” rende i bambini protagonisti attivi di un'esperienza creativa di gruppo, mettendo in relazione i loro corpi con gli spazi e gli elementi urbani. Il problema della città a misura di bambino emerge durante il gioco, gli scatti fotografici testimoniano l'attiva e giocosa.
Dove: Sassari - Strade del Centro Storico della città.
Quando: 2014
Chi: Bambine e Bambini Della Scuola Primaria di San Donato
Collaboratori: Nanni Campus, Nada Beretic, Theatre en vol.
I volti dei partecipanti cristallizati nelle varie foto, pubblicate nel sito di Tamalacà, ci confermano l’esito positivo delle esperienze a livello d’inclusione sociale, grazie alla creazione partecipativa di spazi ludici pubblici rimasti marginali nella comunità, un bene comune ma non goduto in modo equo.
La progettazione sostenibile dovrebbe stimolare attività ad elevato impatto sociale in termini di inclusività.
L’unico aspetto non contemplato in queste esperienze è, evidentemente, l’inclusione dei disabili con l’attuazione di accorgimenti mirati a favorire la loro partecipazione attiva, così come quella multirazziale. Speriamo nel prossimo futuro di poterne riparlare portando esempi concreti e virtuosi di società equamente rappresentate. Ci auspichiamo che gli esempi illustrati, in quanto di per sé provocatori, dovrebbero aprire una rivoluzionaria parentesi nelle politiche urbanistiche e nella pianificazione urbana di tipo bottom to up.