- scritto da Elisa Stellacci
- categoria Arredo Urbano
Progettazione partecipata: gli arredi gialli del giardino di Cavallino
Lungo la via Fausta, una delle strade più trafficate di Cavallino-Treporti e di connessione tra Jesolo a Punta Sabbioni (Venezia), un lotto di 3,5 ettari è stato riqualificato dallo studio Stradivarie Architetti Associati con due interventi: “naturalmente arena!” nel 2015-2016 e park(e)ing nel 2010-11. L'intervento di progettazione partecipata ha dato vita ad un parco urbano in cui spiccano arredi ed elementi gialli che ravvivano il giardino di Cavallino.
L’amministrazione comunale affida l’incarico di progettazione del giardino di Cavallino nel 2010 allo studio di paesaggio triestino, che si avvale della collaborazione degli architetti Valeri-Zola, Federico Cicutto e Luca Passadori.
Oggi l’area, pubblica e multifunzionale, ospita varie funzioni a seconda delle stagioni: il mercato, un parcheggio per auto, bus e bici, luna park ed eventi culturali.
Espropri, demolizioni e riqualificazioni dell’intera area sono stati necessari per migliorare la fruibilità e l’accessibilità ciclo-pedonale con elementi di delimitazione ed arredi gialli; il progetto è stato definito con la progettazione partecipata da parte dei cittadini e il coinvolgimento di enti gestori e associazioni.
Gli interventi principali
Tre gli interventi principali di progettazione partecipata:
- la rivisitazione della recinzione principale su via Fausta,
- il recupero dell’area edificata al centro,
- la demolizione e riqualificazione del cancello a nord.
Si è partiti dalla riqualificazione puntuale lungo i bordi, per l’accessibilità ciclo-pedonale e dalla dotazione di attrezzature pubbliche. Sulla via Fausta, è stata accostata a 2,5 m di distanza dall’esistente recinzione, una rete microforata. Sono stati creati quattro varchi e nello spazio tra questi è stato inserito il parcheggio per biciclette. Due varchi su quattro sono diventati ingresso all’area mercatale.
La "storyboard" con gli arredi
Il progetto “naturalmente arena!” è stato illustrato da una storyboard con gli arredi, come fossero tessere di un gioco per bimbi, dalla lettera A alla H. Rigorosamente gialli e dalle forme iconiche.
- La lettera “a” rappresenta ovviamente l’entrata/uscita del parco e mostra la recinzione in cui sono ritagliate a grande scala la sagoma di un bimbo con un adulto.
- Nella grafica della lettera b, appare un ciclista in primo piano e sullo sfondo la chiusura del parco, realizzata con moduli regolari (una bici stilizzata, una rete a maglia quadrata, una parete chiusa gialla e una grigia). L’illustrazione rappresenta la visuale degli utenti, incuriositi dall’infografica della recinzione ed è un anticipo dei colori e dei temi presenti al suo interno.
- Alla terza lettera dell’alfabeto corrisponde l’elemento vegetale, un boschetto naturale di varie specie. Il team ha cercato di salvaguardare la vegetazione preesistente, pur volendo creare un ampio prato centrale.
- La grafica della “d” è l’iconico lampione giallo, a doppio braccio che illumina con un largo fascio una passante con cane.
- Alla lettera “e” corrisponde una gigantesca fontana che ricorda le classiche tubazioni a manovella delle canalizzazioni consortili di bonifica.
Seguono un cestino gigantesco, sedie asimmetriche appoggiate ai gradoni e, infine, una lunghissima panca. La seduta di 73 m funziona, infatti, come elemento di separazione tra ambito pubblico e privato.
Le attività raccontate dalla storyboard sono quelle possibili nel parco: parcheggiare le bici, portare a spasso i cani, la presenza dell’illuminazione, di una fontana e di panchine per rilassarsi in comitive o da soli. In luoghi come questo, forse non a margine ma comunque senza pregi, sono gli arredi urbani dai colori e forme decise a definirne il carattere.
Tutti gli elementi compositivi sono raccolti nella sezione e nella planimetria dell’“arena naturale, baricentrica rispetto a tutte le funzioni e luogo di aggregazione per l’intero piazzale mercato”. La forma oblunga si restringe fino a definire uno spazio centrale grazie ai tre anelli concentrici. I lunghi pali sbilenchi sostengono la “s” asimmetrica che illumina i due lati, mentre alberi di varie dimensioni e specie, chiudono i lati lunghi dello spiazzale. Sparsi qua e là, grosse tubazioni e il cestino, le cui forme classiche ricordano la loro funzione e la peculiarità dell’area.
- crediti fotografie © Foto: Gianna Omenetto; Disegni: Stradivarie