Resistenza al fuoco delle case in legno. Le risposte dell’esperto

Resistenza al fuoco delle case in legno

Le case in legno sono resistenti al fuoco? Come si comportano in caso di possibile incendio? E come vengono protetti gli impianti elettrici?

In questo articolo daremo risposta a queste e altre domande. Per farlo nel modo più accurato possibile ci siamo rivolti all’architetto Andrea Seghezzi, area tecnica Marlegno, a cui abbiamo posto delle domande specifiche, che ci togliessero ogni dubbio in fatto di resistenza al fuoco delle case in legno. Abbiamo infatti interrogato Andrea su tre argomenti principali: la resistenza al fuoco dei materiali con cui sono realizzate le case in legno e la loro stratigrafia, la carbonizzazione del legno e la resistenza al fuoco degli impianti.

Antonia: Proviamo ad analizzare la questione dal principio e capire quali sono i principali materiali di cui sono composte le case in legno.

Andrea: I principali materiali che utilizziamo per la realizzazione delle nostre case sono legno, cartongesso e lana di roccia.

Il legno viene utilizzato per gli elementi strutturali perimetrali (pareti, tetto…) e le partizioni portanti interne.

Il cartongesso serve per creare le contropareti, le partizioni interne non portanti e quindi facilitare il passaggio degli impianti.

La lana di roccia è largamente usata per l’isolamento del tetto, per l’isolamento a cappotto e nelle contropareti.

Stratigrafia tipica di una parete a telaio: gli elementi strutturali in legno sono ben protetti da strati esterni resistenti al fuoco Stratigrafia tipica di una parete a telaio: gli elementi strutturali in legno sono ben protetti da strati esterni resistenti al fuoco

La stratigrafia tipica di una parete portante esterna, a partire dall’esterno è la seguente:

  • Rivestimento di facciata (realizzabile con i materiali più vari);
  • Lana di roccia, con funzione di cappotto ed isolamento termico;
  • Struttura portante di montanti e traversi in legno (con ulteriore lana di roccia interposta);
  • Controparete in legno che funge da cavedio per gli impianti, in cui è presente dell’ulteriore lana di roccia morbida;
  • Doppia lastra di cartongesso e finitura interna.

Ant: Chiarissimo. Immagino che si tratti di materiali con caratteristiche di resistenza al fuoco diverse tra loro, mi diresti di più?

And: Certo, iniziamo dal cartongesso. Per le abitazioni si usa del cartongesso tradizionale, che non è incombustibile, ma ha elevate caratteristiche di reazione al fuoco. Per limitare la deformabilità delle lastre e per motivi acustici, si utilizzano due lastre di cartongesso combinate tra loro. Questo aumenta ulteriormente la resistenza al fuoco. Per locali speciali quali autorimesse, garage o zone limitrofe alle canne fumarie, si possono usare lastre di cartongesso ancora più performanti dal punto di vista della resistenza al fuoco.

La lana di roccia invece è semplicemente un materiale incombustibile, classificato per la resistenza al fuoco in classe A1.

E ora passiamo al legno. È il materiale strutturale e, per questo motivo, è il più centrale nella stratigrafia, ben protetto dai materiali più esterni. Inoltre, al contrario di quanto si è soliti pensare, possiede buone caratteristiche di reazione al fuoco grazie al processo della carbonizzazione.

Ant: Immagino che la carbonizzazione abbia a che fare con il modo in cui il legno si comporta quando esposto alle fiamme, come funziona?

And: Si tratta di un meccanismo affascinante che permette al legno di bruciare molto lentamente, per strati. Quando una trave di legno è colpita da una fiamma, sulla sua superficie si crea una sottile “crosta” che funge da protezione agli strati più interni. Caduto questo primo strato, il legno sottostante ne crea uno nuovo e così via. Questo comportamento del legno è comunemente noto anche come “effetto a cipolla” e permette al legno di bruciare ad una velocità di soli 0.7 mm al minuto.

Grazie a questo meccanismo, è sufficiente sovradimensionare di pochissimi centimetri la dimensione degli elementi per ottenere una struttura in grado di resistere al fuoco per più ore consecutive.

Un video chiarisce ulteriormente il meccanismo della carbonizzazione:

 

Rappresentazione del processo di carbonizzazioneRappresentazione del processo di carbonizzazione

Ant: Concludiamo con un accenno agli impianti elettrici. Quali accorgimenti si prendono in una casa in legno?

And: Sia le scatolette elettriche che i corrugati in cui passano i fili elettrici utilizzate nelle case in legno hanno resistenza fino a circa 850 gradi centigradi. Questi due elementi, uniti ad un’elevata compartimentazione (il corrugato, nel punto in cui si congiunge alla scatoletta, viene ricoperto con un prodotto altamente resistente al fuoco) rendono gli impianti elettrici perfettamente sicuri anche in presenza di fiamme.

I corrugati inseriti all'interno della scatola elettrica pronti per essere isolati per garantire una corretta resistenza al fuocoI corrugati inseriti all'interno della scatola elettrica pronti per essere isolati per garantire una corretta resistenza al fuoco

Grazie, Andrea! La resistenza al fuoco delle case in legno non è più un mistero!