Parchi inclusivi per tutti i bambini. Cosa sono e come si progettano

Come si progettano parchi inclusivi per bambini.

Cosa sono i parchi inclusivi per bambini e come si realizzano. Alcune informazioni utili a chi progetta, realizza e frequenta i parchi, i bambini con le loro famiglie che vogliono trascorrere del tempo all'aria aperta in spazi universalmente accessibili, sicuri e fruibili a tutti.

Cosa sono i parchi inclusivi

Il parco inclusivo è un parco che accoglie tutti, che include. Un luogo che svolge, oltre alle funzioni principali per le quali l’etimologia della parola lo identifica come tale, anche quelle di includere, in diversi modi, le utenze al suo interno. Le finalità dei parchi inclusivi infatti sono analoghe a quelle di altri parchi ma con prospettive di coinvolgimento assai più ampie

Il diritto al gioco di tutti i bambini è sancito nella Convenzione Internazionale dell’Unicef sui diritti dell’infanzia all’art. 31, ripreso poi in maniera indiretta in altri punti. Includere al gioco in una struttura come un parco pubblico significa rendere fruibile un luogo e le sue dotazioni a persone con tipologie di deficit (motorie o sensoriali) che altrimenti resterebbero escluse da qualsiasi possibilità di godere di uno dei diritti basilari dell’infanzia.

I parchi inclusivi non sono parchi per persone diverse, bensì parchi per tutti: è da questa constatazione che bisogna partire per comprenderne l’importanza e sensibilizzare alla realizzazione di nuove strutture e all’adeguamento di quelle esistenti in chiave sostenibile. Per fare ciò, conta molto la bravura dei progettisti e la loro capacità di creare parchi che non siano meri allestimenti ma progetti realizzati attraverso strategie di inclusività.

thumb Sensory Area

La prima regola per la realizzazione di un vero parco inclusivo è quella di garantire un diritto a tutti i possibili fruitori, senza limitare la visitabilità o la vivibilità a categorie di “meno fortunati” o “disagiati”, offendendo inqualche modo anche la sensibilità di una persona facendola sentire diversa: questo sarebbe totalmente in contraddizione con l’inclusività! Dal momento che potrebbero sorgere malintesi sulla terminologia, vogliamo dare una definizione comprensibile e chiara di cosa sia un parco inclusivo partendo dal fatto che le sue componenti prendono in considerazione le caratteristiche dettate dal “design inclusivo” che deriva dal concetto più ampio di “design universale”.

Considerato che l'espressione inglese di universal design viene utilizzato in Gran Bretagna con lo stesso significato di inclusive design, va da sè che il design universale - che si riferisce a una metodologia progettuale che ha per obiettivo la progettazione di prodotti e servizi che sono di per sé accessibili a ogni categoria di persone - coincide con il design inclusivo.

In Italia il concetto di design inclusivo non ha una definizione precisa ma, se volessimo esplicitarlo, non è altro che una metodologia progettuale relativa all'ambito di oggetti, strutture, infrastrutture che possono essere utilizzate anche da persone con disabilità fisiche e psichiche.

 Percorso tattilo-plantare e olfattivo adatto anche ai bambini ipovedenti o ciechi e sordomuti. Percorso tattilo-plantare e olfattivo adatto anche ai bambini ipovedenti o ciechi e sordomuti.

 Bambini alle prese coni pannelli sensoriali. Il gioco li coinvolge e li fa confrontare con se stessi e con i propri compagni in maniera non competitiva ma collaborativa: ciò contribuisce a migliorare le loro capacità di interrelazione. Bambini alle prese coni pannelli sensoriali. Il gioco li coinvolge e li fa confrontare con se stessi e con i propri compagni in maniera non competitiva ma collaborativa: ciò contribuisce a migliorare le loro capacità di interrelazione.

Parchi inclusivi per bambini e disabilità 

L'organizzazione Mondiale della Sanità ha approvato nel 2001 un sistema di classificazione della disabilità chiamato "Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute" (ICF) che sostituisce il precedente sistema di classificazione ("Classificazione Internazionale delle Menomazioni, della Disabilità e degli Handicap, ICIDH") pubblicato nel 1980. Nell'ICF viene completamente rivisto il concetto di disabilità che viene definita come “interazione complessa tra le caratteristiche del corpo di una persona e le caratteristiche dell'ambiente e della società in cui lei o lui vivono”.

Con questa definizione si afferma quindi che la disabilità non è più considerata come un problema che riguarda esclusivamente un ambito ristretto di individui ma definisce un grado di disabilità applicabile a tutte le persone, qualsiasi sia il loro stato di salute.

Un parco inclusivo accessibile

Di anno in anno aumenta la sensibilità nel rendere i luoghi pubblici accessibili a tutti ma non si ha la contezza di quanto sia in evoluzione la competenza di chi commissiona e realizza aree gioco o spazi ancor più ampi come i parchi.

In Italia al momento non esistono leggi che regolamentino la realizzazione di parchi inclusivi per bambini o che prescrivano quali giochi possono essere considerati realmente inclusivi, e in parte questo può essere causa di equivoci. Esistono tantissimi giochi potenzialmente adatti a parchi inclusivi, ma non è semplicemente la loro presenza in un luogo a rendere quel sito un parco giochi inclusivo: la progettazione guarda oltre, alla disposizione, all’accessibilità universale del parco, alle possibilità di interscambiabilità dei giochi fra gli utenti e alle loro interazioni durante i giochi stessi. 

Innanzi tutto un parco deve poter essere raggiungibile da tutti con facilità: da chi corre, da chi ha difficoltà motorie o chi è ipovedente o addirittura non vedente. E questa non è una prerogativa dei parchi inclusivi ma di qualsiasi parco pubblico anche non esclusivamente dedicato al gioco!

I percorsi di accesso devono essere privi di qualsiasi ostacolo (ad esempio i gradini, paletti, alberi o altri oggetti che ne possano limitare la larghezza e impedire il passaggio non solo a persone in sedia a rotelle ma anche a genitori con figli piccoli in carrozzina. Ogni gioco, ogni arredo, dalla panchina alla fontanella dell’acqua, deve essere raggiungile alla stessa maniera da chiunque: anziano, bambino, diversamente abile.

I dislivelli devono essere superabili con strategie progettuali (ad esempio rampe con pendenze non superiori all’8%) e così anche l’accesso ad aree gioco.  

Quali sono i giochi per i parchi inclusivi per bambini

I giochi e gli arredi più adatti per un parco inclusivo sono quelli utilizzabili dai bambini e dai loro accompagnatori (anche adulti) in maniera semplice, comprensibile, comoda, sicura. Non si può progettare un oggetto che debba avere una funzione senza pensare che esso dovrà svolgere quella funzione nello stesso modo per ogni persona: un gioco deve essere un gioco per qualsiasi bambino!

“Il gioco è il sistema cui la natura ricorre per insegnare ai bambini a risolvere i problemi, controllare gli impulsi, modulare le emozioni, mettersi nei panni degli altri, negoziare le differenze, andare d’accordo e sentirsi alla pari con chi hanno intorno”

È essenziale che i bambini sviluppino tutti i e cinque i sensi e per questo è importante che i giochi siano utili a coadiuvarli in questa loro crescita. Ogni senso è importante e chi purtroppo è limitato per situazioni contingenti all’uso di uno di essi deve poter sopperire utilizzando gli altri. I giochi dei parchi inclusivi per bambini possono aiutare molto diventando vere e proprie palestre di gioco con cui i bambini si confrontano con gli altri e con le proprie possibilità. Tra le tipologie di dotazioni per i parchi inclusivi troviamo:

  • I giochi sensoriali che permettono di interagire con il tatto, l’olfatto, l’udito oltre che la vista.
  • I giochi privi di barriere fisiche per il passaggio di sedie a rotelle e con sistemi per stabilizzare in maniera sicura persone con stabilità fisica limitata o del tutto assente.
  • I dispositivi per lo sviluppo della coordinazione motoria e per lo sviluppo delle capacità logiche.
  • Gli arredi urbani per la sosta senza barriere e con altezze variabili
  • Gli spazi a verde – debitamente dimensionati e con le dotazioni idonee – dove i bambini possano interagire con elementi naturali come le piante, la terra, l’acqua.

Giochi e arredi devono in ogni caso essere a norma: non si può prescindere da questa prerogativa poiché ogni singolo componente di un luogo pubblico deve essere sicuro per chi ne fruisce.

Tutte le nuove realizzazioni e gli interventi di riqualificazione di parchi giochi esistenti devono necessariamente rispettare la revisione della Norme EN-1176:2017, quindi, a partire da ottobre 2018, capitolati e gare di appalto devono richiedere la corrispondenza alla norma UNI in vigore.

La UNI EN 1176-1 tratta le attrezzature per aree da gioco per tutti i bambini. Essa è stata elaborata con il pieno riconoscimento della necessità di supervisione dei bambini piccoli e dei bambini meno abili o meno competenti. La norma è il riferimento anche per la sicurezza dei parchi gioco inclusivi. I requisiti di sicurezza aggiuntivi per parti specifiche delle attrezzature per aree da gioco sono trattati nelle seguenti parti della norma.

  • UNI EN 1176-2:2018 Attrezzature e superfici per aree da gioco - Parte 2: Requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e metodi di prova per le altalene.
  • UNI EN 1176-3:2018 Attrezzature e superfici per aree da gioco - Parte 3: Requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e metodi di prova per gli scivoli.
  • UNI EN 1176-4:2018 Attrezzature e superfici per aree da gioco - Parte 4: Requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e metodi di prova per le funivie.
  • UNI EN 1176-6:2018 Attrezzature e superfici per aree da gioco - Parte 6: Requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e metodi di prova per le attrezzature oscillanti.
  • UNI EN 1176-10:2008 Attrezzature e superfici per aree da gioco - Parte 10: Requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e metodi di prova per attrezzature da gioco completamente chiuse.
  • UNI EN 1176-11:2014 Attrezzature e superfici per aree da gioco - Parte 11: Requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e metodi di prova per reti di arrampicata tridimensionale.
  • UNI EN 1176-7:2008 Attrezzature e superfici per aree da gioco - Parte 7:Guida all’installazione, ispezione, manutenzione e utilizzo.

La norma relativa alle GIOSTRE non è ancora stata emanata, rimane in vigore pertanto la versione precedente: UNI EN 1176-5:2008 (attrezzature e superfici per aree da gioco - Parte 5: Requisiti aggiuntivi specifici di sicurezza e metodi di prova per le giostre).

Alcuni esempi di parchi inclusivi in Italia

In Italia i parchi inclusivi sono ancora una minima percentuale rispetto a tutti i parchi giochi esistenti, anche se vi è di anno in anno una maggiore attenzione al tema. Navigando tra i vari blog che trattano il tema dei parchi inclusivi vi segnaliamo Parchi per tutti che amplia la lista dei parchi inclusivi anche a strutture che dispongono solo di alcuni giochi per diversamente abili e che comunque sono un enorme passo avanti rispetto a quella che era la completa assenza di accortezze per l’inclusività universale al gioco dei bambini nei parchi. 

Per quanto riguarda più in generale le aree inclusive, caratterizzate non dalla presenza di uno o due attrezzi, ma da un impianto complessivo più organico ne segnaliamo alcune solo a titolo esemplificativo e non esaustivo.

Il piccolo parco nel giardino del Castello di Tiggiano (Lecce), chiamato “Il Bosco di tutti”, voluto dall’associazione di famiglie di bambini disabili D.A.I. Reagiamo Onlus con il sostegno dell’Otto per Mille della Chiesa Valdese e la collaborazione dell’Amministrazione comunale. Qui i bambini con disabilità e normodotati possono giocare insieme e interagire tra loro in un ottica di reale inclusività.

 Il Nidondolo, pensato per bambini con limitazioni fisiche, sensoriali o cognitive, per favorire il gioco di gruppo. Vi possono salire più bambini contemporaneamente e può accogliere anche gli adulti. Grazie alla sua conformazione gli utenti possono sperimentare movimento oscillatorio e di una certa velocità con la sicurezza data dalla forma a nido della giostra. Il Nidondolo, pensato per bambini con limitazioni fisiche, sensoriali o cognitive, per favorire il gioco di gruppo. Vi possono salire più bambini contemporaneamente e può accogliere anche gli adulti. Grazie alla sua conformazione gli utenti possono sperimentare movimento oscillatorio e di una certa velocità con la sicurezza data dalla forma a nido della giostra.

 Un modello di “altalena a cesta” che consente di giocare anche a bambini con difficoltà motorie e di postura. Un modello di “altalena a cesta” che consente di giocare anche a bambini con difficoltà motorie e di postura.

L’area ludica a Rimini chiamata “Tutti a bordo!”, che si trova all’interno del Parco Federico Fellini, è caratterizzata da diverse soluzioni che permettono ai bambini, siano essi disabili o normodotati, di vivere un’esperienza di svago tra gli i vari giochi installati: qui troviamo altalene a sedile accessibile, altalene a nido, pannelli sensoriali, una mappa tattile, una struttura a barca e un originale scivolo a forma di serpente marino, dotato di rampa.

 Una foto dell'area ludica dalla cui collinetta artificiale si può ammirare il parco che è interamente accessibile a tutti, dotato di vialetti percorribili dalle carrozzine, mappa tattile in Braille presso l’ingresso principale, panchine e tavolino da picnic per fare merenda tutti insieme. Nell’area sono presenti grandi alberi e diversi altri giochi come i fiori parlanti, il disco rotante, tre tipi di altalene, e altri giochi e arredi per tutte le esigenze. Una foto dell'area ludica dalla cui collinetta artificiale si può ammirare il parco che è interamente accessibile a tutti, dotato di vialetti percorribili dalle carrozzine, mappa tattile in Braille presso l’ingresso principale, panchine e tavolino da picnic per fare merenda tutti insieme. Nell’area sono presenti grandi alberi e diversi altri giochi come i fiori parlanti, il disco rotante, tre tipi di altalene, e altri giochi e arredi per tutte le esigenze.

Segnaliamo ancora il Parco giochi inclusivo di Torresina nel Municipio XVI di Roma, inaugurato nella primavera del 2016 e da allora aperto tutti i giorni grazie all’impegno gratuito dei volontari del locale Comitato di Quartiere. L’area gioco, accessibile a tutti, con le sue altalene, le sue strutture e i suoi giochi a molla, è nata grazie alla volontà e alla caparbietà di una mamma-architetto, che ha firmato il progetto.

L’Area ludica “Giochiamo Tutti” del Parco Formentano, a Milano, creata nel 2012 e dotata di pannelli sensoriali, strutture accessibili, giochi di colori e percorsi tattili, in modo da potersi adattare alle esigenze di tutti i bambini.

L’ “Inclusive Park Petrarca” di Bolzano, divenuto un punto di incontro per tutti i bambini grazie all’integrazione delle strutture esistenti e alla riqualificazione dei percorsi e delle pavimentazioni.

 L'inclusive Park Petrarca di Bolzano. L'inclusive Park Petrarca di Bolzano.

Le rampe del parco inclusivo Petrarca di Bolzano.

È da evidenziare che queste realtà sono nate nella maggior parte dei casi grazie alla partecipazione o addirittura l’iniziativa diretta di genitori e privati cittadini sensibili al tema. Va da sé che per concepire un progetto di un parco pubblico o anche di una piccola area giochi dedicata ai bambini e che abbia per di più le caratteristiche di inclusività, è essenziale intraprendere un percorso di progettazione partecipata (là dove i tempi della committenza lo consentano) o quanto meno di condivisione delle proposte dei bisogni dei futuri fruitori. Non di rado, accade che opere per il pubblico, sulle quali si sia investito tempo, denaro e tanta perizia da parte di esperti, non siano di fatto utilizzate poiché non corrispondenti alle effettive esigenze di chi le dovrebbe utilizzare: un problema questo, assai tipico in situazioni dove chi progetta, chi commissiona, chi esegue l’opera e chi la fruisce non entrano quasi mai o per niente in comunicazione!

Mariangela Martellotta

Mariangela Martellotta Architetto

Architetto pugliese. Prima di decidere di affacciarsi al nascente settore dell’Ecosostenibilità lavorava nel settore degli Appalti Pubblici. È expert consultant in bioarchitettura e progettazione partecipata. Opera nel settore della cantieristica. È membro della Federazione Speleologica Pugliese.