- scritto da Maria Pia Cibelli
- categoria Energie rinnovabili
Il nuovo piano energetico della provincia di Pisa
Il nuovo piano energetico della provincia di Pisa si pone come principale obiettivo il raggiungimento di una quota pari al 57% di approvvigionamento da fonti rinnovabili (geotermia, eolico, solare e biogas) – oggi attestato al 47,6% – sul totale dei consumi nel territorio. Obiettivo fantascientifico? No, assolutamente realistico, grazie al comportamento virtuoso nell’attuazione di pratichedi risparmio e razionalizzazione del fabbisogno energetico con un conseguente abbattimento dei consumi da fonti rinnovabili in campo sia pubblico che privato. La situazione attuale è caratterizzata da un consumo annuale di 1124 KTep. “KTep” sta per “KiloTep”, un’unità di misura che corrisponde all’equivalente di mille tonnellate di petrolio.
Dalle analisi del contesto emerge che il settore che maggiormente assorbe energia è il settore civile, terziario e residenziale con il 48% del totale, seguono i trasporti con il 26% e subito dopo l’industria con il 25%; infine l’agricoltura con l’1%.
Nel campo delle rinnovabili, questi quantitativi energetici sono coperti nella provincia di Pisa in misura massima da sistemi geotermicicon una percentuale del 98,3%; segue l’utilizzo di biogas, eolico e fotovoltaico con percentuali che oscillano dallo 0,1% all’1,1%. Ma i consumi sono in crescita e le analisi stimano che nel 2020 si raggiungerà quota 1300 KTep.
QUALI STRATEGIE SEGUIRE?
Azioni chiave sono il contenimento dei consumi e l’incremento del ricorso alle fonti rinnovabili. L’approfondita conoscenza del contesto permette di affermare che il punto di partenza deve essere l’abbattimento della richiesta energetica nel settore civile, terziario e residenziale, che rappresenta, come sopra affermato, il maggiore.
Le azioni pratiche di immediata attuazione che la Provincia intende intraprendere sono le seguenti:
- Sostituzione vetri da singoli a doppi;
- Isolamento di sottotetti;
- Isolamento di pareti esterne con termo intonaco;
- Sostituzione delle caldaie attuali con altre ad alto rendimento;
- Aumento del numero di elementi radianti per stanza per un migliore riscaldamento senza sostituzione della caldaia.
L’intervento nel campo dei trasporti, altro settore con il primato nei consumi, riguarderà invece l’introduzione di veicoli elettrici in ricambio di quelli tradizionali giunti a fine vita. Sempre le analisi iniziali hanno permesso di comprendere che si deve incrementare la produzione energetica da fonti rinnovabili diverse da quella prodotta da impianti geotermici puntando anche su:
- Eolico, con la realizzazione di 10 parchi eolici che potranno contribuire con circa 100 MW. Per ora l’apporto energetico di questa tecnologia si attesta intorno ai 223 MW; inoltre si parla anche di sistemi mini–eolici con l’installazione di impianti per un ulteriore contributo di 15 MW complessivi;
- Solare fotovoltaico, con il montaggio di circa il 20% di pannelli su edifici residenziali e il 50% su strutture turistiche e sugli edifici ad uso pubblico della provincia è possibile ottenere un’ulteriore potenza di 70 MW contro i 20 MW della situazione attuale;
- Solare termico, i dati ci dicono che con l’installazione di panelli su solo il 20% degli edifici residenziali e il 50% delle strutture turistiche della provincia si avrebbe un contributo di 5,46 KTep;
- Biomassa e Biogas, l’obiettivo è passare dagli attuali 4,5 MW a 20 MW nella produzione di energia elettrica per attività che richiedono un alto numero di ore di utilizzazione e raggiungere la produzione di 36,4 KTep per gli impianti di riscaldamento.
Parlare di basso impatto ambientale per la provincia di Pisa non è un slogan di propaganda ma una direzione di azione concreta che il territorio ha intrapreso ormai da tempo con risultati già importanti che possono solo migliorare ulteriormente. È la pianificazione combinata con l’azione a rendere il risultato eccezionale: un binomio vincente di esempio e stimolo per il Paese.