Mobilità ciclistica sostenibile: con leggi e finanziamenti si può

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Mobilità sostenibile, mobilità ciclabile sostenibile nello specifico. Esiste un quadro normativo? Oppure per affrontare queste fondamentali questioni per il nostro benessere urbano e sociale nonché ecologico bisogna esplorare le esperienze già concretizzate? Nell’impresa di promuovere l’uso della bicicletta

o dei mezzi di locomozione a basso impatto ambientale ci si muove un po’ alla cieca e con enorme fatica cercando di scovare magari un “esperto” della materia o quanto meno chi si sia già cimentato a dipanare le ingarbugliate matasse della burocrazia locale anche solo per organizzare una semplice ciclopasseggiata!

Non esiste purtroppo né una normativa organica in materia né tanto meno delle linee guida nazionali o regionali. Vi sono fortunatamente delle proposte di legge sulla mobilità ciclistica sostenibile che se andranno in porto [ci si augura nel più breve tempo possibile N.d.r.] favoriranno l’uso dei velocipedi per uno sviluppo sostenibile del territorio e delle proprie comunità locali. Sì perché andare in bicicletta fa bene alla salute, fa bene alla natura e, pare, contribuisca anche ad instaurare rapporti interpersonali, a socializzare.

Circa 25 anni fa il principale obiettivo della FIAB – Federazione Italiana Amanti della Bici – era l’approvazione di una legge nazionale sulle piste ciclabili, opportunamente finanziata così che nel 1988 si stampano e si inviano 15.000 cartoline alla Camera, al Senato e al Presidente della Repubblica e nel 1989, altre 12.000 cartoline. In seguito viene approvato il D.D.L. 1572 divenuto legge n. 208/91 “Interventi per la realizzazione di itinerari ciclabili e pedonali nelle aree urbane”.
I finanziamenti, in alcune Regioni, non bastarono a coprire le richieste delle Amministrazioni Locali e nel 1995 la FIAB fu “costretta” a lanciare una petizione (consegnata a Roma con una manifestazione), per chiedere il rifinanziamento della legge... praticamente dimenticata, con la proposta di destinare alla ciclabilità un 3% degli investimenti in opere stradali si chiede perciò di creare un meccanismo automatico.

Dopo numerose iniziative pubbliche e manifestazioni di interesse per la mobilità ciclistica sostenibile la Legge n. 366/1998 recante “Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica”, approda anche al Ministero dei Trasporti (art. 3) che istituisce un apposito fondo per la realizzazione di interventi necessari allo sviluppo e alla sicurezza stradale del trasporto ciclistico urbano e turistico.

Nel 1999 dalla Regione Abruzzo, nel quadro degli obiettivi fissati dalla Legge 366/98, si arriva alla Legge regionale Abruzzo n.72/99, per concedere contributi rateizzabili o finanziabili mediante mutuo, destinati alla realizzazione o al completamento di percorsi ciclabili e ciclopedonali, nonché alla valorizzazione e sviluppo della mobilità ciclistica. Gli interventi per la mobilità ciclistica devono essere finalizzati alla progettazione e realizzazione di: reti urbane o extraurbane di piste o itinerari ciclabili e itinerari ciclabili turistici e infrastrutture ad essi connesse.
Gli interventi per la mobilità ciclistica, secondo la legge regionale Abruzzo prevedevano: la realizzazione di sottopassi ciclabili; le dotazioni infrastrutturali utili alla sicurezza del traffico ciclistico negli incroci con il traffico motorizzato; la costruzione e la dotazione di parcheggi attrezzati, liberi e custoditi, e di centri di noleggio riservati alle biciclette ecc..
Ma nella legge abruzzese era prevista anche la redazione di cartografia specializzata e la posa in opera di cartelli segnaletici degli itinerari ciclabili; fino alla realizzazione di intese con le Ferrovie dello Stato S.p.A. ed altre aziende di trasporto pubblico. Ad oggi in Abruzzo si manifesta per una petizione per l’approvazione, in Consiglio Regionale, della proposta di Legge Regionale “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica”.

In Lombardia Il 5 maggio 2009 è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia la nuova legge regionale (L.R.L. 7/2009) per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica. Gli interventi contemplati nella nuova legge per la promozione della cultura della bicicletta sono vari e numerosi, e come per l’Abruzzo si va dalla realizzazione di sottopassi e sovrappassi, parcheggi attrezzati, punti di manutenzione e centri di noleggio, alla messa in opera di segnaletica e alla realizzazione di cartografia specializzata. La Regione Lombardia si è impegnata anche ad attuare iniziative formative e informative, come ad esempio azioni di comunicazione per promuovere l’utilizzo del casco.

Per supportare la realizzazione e la promozione dell’attività ciclistica Regione Lombardia, nel 2009, ha stanziato la somma di 4,5 milioni di euro, e nel 2010 ben 6,8 milioni. Grossi finanziamenti è vero, ma anche riscontri eccellenti.

Dalla Puglia buone nuove: “Nessuna opera stradale, compresi sovrapassi, sottopassi e rotatorie, potrà beneficiare di finanziamenti erogati dalla Regione Puglia, se sprovvista di infrastrutture ciclabili adiacenti, così come già stabilito dal Codice della Strada”.

Questa è solo una delle novità previste dalla proposta di legge regionale recante “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica”, predisposta da un consigliere regionale Decaro, ex assessore alla mobilità del Comune di Bari, che già nel 2008 intraprese azioni concrete a favore del trasporto ciclistico urbano ottenendo anche il riconoscimento della FIAB come ”amico della bicicletta". Secondo indiscrezioni la Puglia ha preso, per la stesura della sua legge, come riferimento la vigente legge lombarda e la proposta di legge sulla mobilità ciclistica della Regione Abruzzo, è questo fa comprendere quanto il “buon esempio” possa essere fruttuoso.

A concorrere alla costruzione della rete ciclabile regionale sono chiamati gli Enti locali per redigere i piani di rete per la mobilità ciclistica sulla viabilità di propria competenza, che diventeranno parte integrante, rispettivamente, dei PTCP (Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali) e dei PUG (Piani Urbanistici Generali).

È di qualche settimana, in occasione della Giornata Nazionale della Bicicletta (8 Maggio) la notizia che il Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo ha condiviso l’obbiettivo dello stanziamento di nuovi incentivi per le biciclette per la promozione della mobilità sostenibile. Il disegno di legge denominato “Misure per lo sviluppo della mobilità ciclistica” ha già ottenuto il parere favorevole della Conferenza Stato–Regioni e del Consiglio dei Ministri e ora è in attesa di quello del Parlamento dove è stato inoltrato il 1° Giugno scorso. Concluso inoltre l’iter del decreto interministeriale che prevede la creazione di piste ciclabili lungo dodici tratte dismesse dalle ferrovie dal grande interesse ambientale che ora verranno rese percorribili dalle biciclette. Dopo lo studio dei progetti preliminari (costato 2 milioni di euro), ci si appresta alla loro realizzazione.

Immagine | Fiab–Onlus.it