- scritto da Ivana Fasciano
- categoria Curiosità ecosostenibili
Giardini idroponici galleggianti: il progetto di una giovane studentessa
I Jellyfish Lodge sono dei giardini galleggianti a forma di medusa con la funzione di depurare le acque attraverso i tentacoli e allo stesso tempo produrre cibo nelle serre da coltivazione idroponica. L'idea della studentessa filippina Janine Hung è stata presentata alla Biodesign Competition 2016 organizzata dal sito Inhabitat vincendo la Menzione d'Onore.
La giovane designer ha immaginato di disporre costruzioni galleggianti ispirate morfologicamente alla struttura biologica delle meduse, libere di muoversi e fluttuare nelle acque di fiumi o mari in prossimità delle coste. I Jellyfish Lodge progettati dalla studentessa filippina ospitano una sorta di serra idroponica, nella cui parte centrale è presente un sistema di coltura acquaponica, che combina la coltivazione idroponica con l’acquacoltura.
- I giardini idroponici in superficie. I giardini idroponici consentono la coltivazione di cibo mentre purificano l’aria attraverso un sistema elettrostatico: in tal modo il progetto incoraggia i residenti nelle zone limitrofe a mantenere le logge, sia per la depurazione, ma anche per poter così beneficiare del cibo coltivato all’interno, che può andare da ortaggi ad altri prodotti, come lattuga o piante aromatiche come origano e basilico.
- I tentacoli nella parte sommersa. La parte sommersa è invece caratterizzata dalla presenza di tentacoli, utili a catturare rifiuti ed attuare un processo di purificazione delle acque attraverso camere di digestione microbica. L’acqua così purificata e filtrata viene resa potabile ed accumulata nelle quattro cisterne annesse alla medusa, e può essere restituita all’ambiente di provenienza.
- Le celle solari sul tetto. Il tetto è rivestito di celle solari, che permettono alla struttura di usufruire di tutto l’apporto energetico necessario per il funzionamento completo.
Queste strutture potrebbero essere fondamentali nella lotta all’inquinamento urbano, grazie all'azione fitodepurativa dei giardini galleggianti: è quello che ci auguriamo per il futuro, contando in primo luogo sull’azione consapevole dell’uomo, che consista soprattutto nel cercare di limitare le emissioni da fonti inquinanti e solo in un momento successivo nell’approcciarsi al problema in modo risolutivo.
- crediti fotografie © Ian Go