Europa 2020: la strategia programmatica per il rilancio di una nuova economia

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A partire dal 2014 la strategia Europa 2020 punta a rilanciare l’economia dell’Unione Europea e tra le novità importanti sostituirà il Settimo Programma Quadro (FP7), lo strumento di finanziamento di euro progettazione. In un mondo tanto turbolento come l’attuale, i 27 paesi membri si propongono, dunque nel medio termine, un obiettivo ambizioso: diventare un’economia intelligente, sostenibile e solidale. Una sfida certamente impossibile

senza una strategia comunitaria condivisa e una partecipazione diffusa. Vediamo come le tre menzionate priorità dell’agenda europea intendono aiutare i singoli Stati membri a conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale all’interno dell’Unione stessa.

I 5 OBIETTIVI DELL’UNIONE EUROPEA PER IL 2020

Operativamente l’UE si è posta cinque obiettivi di tipo quantitativo per il 2020, ragion per cui la strategia è denominata Europa 2020. Recependo le direttive europee nei seguenti ambiti strategici ogni Stato membro ha adottato i propri obiettivi nazionali:

1. Occupazione
Combattere la piaga della disoccupazione con l’innalzamento al 75% del tasso di occupazione nell’ età compresa tra i 20 e i 64 anni.

2. R&S / innovazione
Aumento degli investimenti in ricerca, sviluppo ed innovazione al 3% del PIL dell’UE (pubblico e privato). Si tratta evidentemente della media europea della crescita del prodotto interno lordo.

3. Cambiamenti climatici /energia
Riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (ottimisticamente del 30% se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990. Soddisfare con almeno il 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili. Aumentare del 20% l’efficienza energetica del sistema edificio–impianto (settori residenziale, terziario e industriale)

4. Istruzione
Riduzione degli abbandoni scolastici prematuri al di sotto del 10%. Aumento al 40% dei 30–34enni con un’istruzione universitaria.

5. Povertà / emarginazione
Riduzione di almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione.

Per visualizzare gli indicatori di Europa 2020 rimandiamo al sito di Eurostat, per ogni Stato membro, in pratica, sono stabilite delle precise raccomandazioni.

CHE COSA SIGNIFICA CRESCITA INTELLIGENTE?

Significa migliorare i seguenti campi:

  • Istruzione. Incoraggiare le persone ad apprendere, studiare ed aggiornare le loro competenze.
  • Ricerca & Innovazione. Creare nuovi prodotti/servizi in grado di stimolare la crescita e l’occupazione per affrontare le sfide della società.
  • Società digitale. Incentivare l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ( TIC)

CHE COSA SIGNIFICA CRESCITA SOSTENIBILE?

Significa costruire un’economia a basse emissioni di CO2, più competitiva, capace di sfruttare le risorse in modo efficiente ed ecocompatibile, nonché tutelare l’ambiente, ridurre le emissioni di gas climalteranti, prevenire la perdita di biodiversità. Introdurre reti elettriche intelligenti ed efficienti, sfruttare le reti su scala europea per conferire –prioritariamente alle piccole aziende industriali– competitività. Migliorare l’ambiente in cui operano le imprese, aiutare i consumatori a fare delle scelte informate. In somma, significa un ’Europa tesa a sviluppare nuove tecnologie e metodi di produzione “verdi”. Vediamo quali sono i parametri di riferimento per misurare la sostenibilità:

1. ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020. La novità è che l’UE è pronta ad andare oltre e prevede una riduzione del 30% se gli altri paesi sviluppati si assumono un impegno analogo e i paesi in via di sviluppo contribuiscono secondo le proprie capacità nell’ambito di un accordo globale.

2. aumentare la proporzione delle energie rinnovabili nel consumo finale al 20%

3. aumentare del 20% l’efficienza energetica.

CHE COSA SIGNIFICA CRESCITA SOLIDALE?

Significa aumentare il tasso di occupazione dell’UE con un numero maggiore di lavori più qualificati, specie per donne, giovani e lavoratori più anziani, nonché aiutare le persone di ogni età a prevedere e gestire il cambiamento. Tutto ciò investendo in nuove competenze e alta formazione. In ultima istanza, significa modernizzare i mercati del lavoro, i sistemi previdenziali, garantire che i benefici della crescita siano trasversali e capillari a livello comunitario.

QUALI STRUMENTI INTENDE USARE LA UE PER LA CRESCITA DEL PIL E DELL’OCCUPAZIONE?

Ce lo siamo chiesti perché è noto che all’aumento del prodotto interno lordo di un Paese non necessariamente corrisponda un aumento di occupazione e quindi di equità sociale. Abbiamo osservato, in fatti, come ad una profonda crisi economico–finanziaria, causa principale dell’annientamento economico e anche esistenziale di alcune fasce sociali, abbia piuttosto corrisposto una crescita esponenziale di alcune limitate categorie, specialmente nel settore finanziario di tipo speculativo, purtroppo in virtù del mercato libero e senza etica.Le amministrazioni europee e nazionali, nel prossimo decennio, saranno chiamate a coordinare gli sforzi, nell’ambito di ciascuna delle sette seguenti iniziative prioritarie per lo sviluppo della crescita:

  1. Agenda digitale europea
  2. Unione dell’innovazione
  3. Youth on the move (mobilità europea giovanile)
  4. Un’Europa efficiente sotto il profilo dello sfruttamento risorse naturali
  5. Una politica industriale per l’era della globalizzazione
  6. Agenda per nuove competenze e nuovi lavori
  7. Piattaforma europea contro la povertà

QUALI SONO GLI ATTORI PRINCIPALI DELLO SCENARIO EUROPEO E CHE COSA FANNO?

Ogni istituzione è tenuta a garantire, nell’ambito delle sue competenze, che l’UE si stia muovendo nella giusta direzione per raggiungere gli obiettivi della strategia Europa 2020. Allora vediamo chi fa che cosa:

Consiglio europeo

Ha il compito di indirizzare la strategia mediante: valutazioni annuali dei progressi realizzati a livello europeo e nazionale, nel vertice di primavera. Queste prendono in esame la situazione macroeconomica generale e i passi avanti compiuti rispetto ai 5 obiettivi quantitativi dell’UE e alle sette iniziative prioritarie. Verifica anche i progressi realizzati nell’ambito del patto Euro Plus orientamenti politici per l’UE e l’area dell’euro sulla base dell’analisi annuale della crescita presentata dalla Commissione. L’orientamento verte su temi macroeconomici: i bilanci pubblici, le riforme strutturali e le misure che possano servire da stimolo alla crescita. Discute degli sviluppi economici e delle priorità della strategia nel vertice europeo di giugno, approva le raccomandazioni rivolte ai singoli paesi sulla base di una proposta della Commissione.

Consiglio dell’UE

Da non confondersi con la precedente istituzione, il Consiglio è costituito dai ministri europei ed ha soprattutto il ruolo di verificare e analizzare i livelli raggiunti mediante indicatori prestabiliti per la comparazione dei risultati ottenuti da ciascun stato membro. Al suo interno i ministri nazionali responsabili dei rispettivi ambiti politici (competitività, occupazione, istruzione, ecc.) discutono dell’attuazione del programma nazionale di riforma nel settore di competenza (progressi compiuti per raggiungere gli obiettivi della strategia e nell’ambito delle iniziative prioritarie).

Commissione europea

Controlla ogni anno la situazione sulla base di una serie di indicatori, elaborati da Eurostat in collaborazione con altri servizi della Commissione, che evidenziano i progressi globalmente compiuti per raggiungere gli obiettivi quantitativi per il 2020. Produce un’analisi annuale della crescita, valuta le relazioni nazionali, i programmi di stabilità e di convergenza dei singoli paesi. (L’analisi serve da riferimento per il vertice di primavera del Consiglio europeo). Elabora raccomandazioni ed eventualmente avvertimenti per i singoli Stati membri ( a giugno) sulla base dell’analisi delle relazioni da essi presentate sui progressi realizzati rispetto agli obiettivi nazionali.

Parlamento europeo

Il Parlamento svolge un ruolo importante per la strategia europea, non soltanto come colegislatore, specie per le proposte legislative che rientrano nell’ambito delle iniziative prioritarie, ma anche come canale per mobilitare i cittadini e i parlamenti nazionali. Ogni anno, prima del Consiglio europeo di primavera, il Parlamento è tenuto a presentare una risoluzione che valuta l’andamento della strategia Europa 2020.

Comitato economico e sociale europeo

Il Comitato, cui acronimo è CESE, organizza la partecipazione delle parti sociali e della società civile dei singoli paesi alla messa in atto della Strategia Europa 2020. Stimola il coinvolgimento delle varie forze che compongono la società e la mobilitazione delle reti transfrontaliere. Il CESE dispone di un comitato direttivo “Europa 2020” incaricato di:

  • coordinare e garantire la coerenza dell’attività svolta dal Comitato e dei pareri elaborati su questioni attinenti alla strategia Europa 2020
  • organizzare riunioni con i comitati economici e sociali nazionali ed organizzazioni analoghe per preparare iniziative e relazioni comuni riguardanti Europa 2020
  • coordinarsi con i membri del CESE e il gruppo Comunicazione per intensificare l’attività divulgativa sulla strategia Europa 2020 da parte della società civile organizzata.

Comitato delle regioni

Comitato delle regioni, cui acronimo è CdR, offre un sostegno e un contributo politico all’attuazione della strategia in tema di coesione territoriale. L’osservatorio Europa 2020 del CdR è lo strumento a disposizione delle amministrazioni locali e regionali per intervenire nel processo politico. Vediamo quali obiettivi si propone di perseguire:

  • coinvolgere le amministrazioni locali e regionali per garantire una migliore attuazione delle politiche connesse agli obiettivi della strategia Europa 2020
  • esaminare come evolve il rapporto tra strategia Europa 2020 e politica di coesione
  • controllare la partecipazione del livello locale e regionale nel processo di governo della strategia
  • individuare gli ostacoli incontrati dalle amministrazioni locali e regionali nell’attuare la strategia Europa 2020
  • stimolare lo scambio di informazioni, esperienze e buone pratiche.

Il CdR ha proposto di attuare la strategia Europa 2020 mediante patti territoriali, vale a dire accordi conclusi tra amministrazioni locali, regionali e nazionali per raggiungere insieme gli obiettivi della strategia di crescita.

Banca europea per gli investimenti e Fondo europeo per gli investimenti

Entrambe le istituzioni svolgono un ruolo centrale nella messa a punto di nuovi strumenti di finanziamento per rispondere alle esigenze delle imprese. Entrambe possono favorire un “circolo virtuoso” di finanziamenti redditizi per l’innovazione e l’imprenditoria, dagli investimenti iniziali alla quotazione in borsa, anche in collaborazione con le numerose iniziative pubbliche già in atto a livello nazionale.

In conclusione il successo della strategia Europa 2020 dipenderà dal coinvolgimento di tutte le parti sociali. La responsabilità di agire non spetta solo ai governi e per raggiungere gli obiettivi della strategia Europa 2020 serve dunque la partecipazione di tutti i portori d’interessi (stakeholder):

  • imprese
  • sindacati
  • organizzazioni non governative
  • enti locali
  • singoli cittadini

QUALI SONO LE ISTITUZIONI CHE COORDINANO LE RISPOSTE DEI VARI STAKEHOLDER?

In prima linea troviamo:

  • Comitato economico e sociale europeo. Svolge un ruolo di rilievo in virtù della sua rete di comitati economici e sociali nazionali
  • Comitato delle regioni. Mobilita le amministrazioni regionali e locali, che in numerosi paesi europei detengono poteri in ambiti politici collegati alla strategia Europa 2020, come l’istruzione, l’innovazione, i trasporti e i cambiamenti climatici.

COME VIENE VERIFICATO IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEGLI STATI MEMBRI?

La UE ha istituito un ciclo di controllo semestrale, in gergo il “semestre europeo”, il quale inizia con la pubblicazione dell’analisi annuale della crescita. Quest’ultima comprende una valutazione della situazione, una serie di previsioni ed è orientata in particolare alla sorveglianza macroeconomica, tematica e di bilancio. Sulla base dell’analisi annuale della crescita, nel vertice di primavera il Consiglio europeo fa il punto su:

  • la situazione macroeconomica generale
  • i progressi registrati per conseguire i 5 obiettivi quantitativi dell’UE
  • i progressi nell’ambito delle iniziative prioritarie della strategia.

Elabora inoltre orientamenti strategici su aspetti macroeconomici, di bilancio e riguardanti le riforme strutturali e le misure di stimolo alla crescita, nonché sulle relative interconnessioni.

IL RUOLO DEGLI STATI MEMBRI

Ciascuno Stato è tenuto a presentare le proprie strategie di bilancio di medio termine nei rispettivi programmi di stabilità e le strategie di convergenza, indicando le azioni da intraprendere (ad esempio in materia di occupazione, ricerca, innovazione, energia o integrazione sociale) nei propri programmi nazionali di riforma. In aprile entrambi i documenti vengono sottoposti all’esame della Commissione per la loro valutazione, tra giugno e luglio. Successivamente il Consiglio rivolge a ciascun paese una serie di raccomandazioni, qualora venissero disattese, la Commissione può emettere un avvertimento, che a seconda del caso può prevedere incentivi o sanzioni.

CHE COSA POSSIAMO FARE NOI CITTADINI EUROPEI?

Innanzi tutto dobbiamo consapevolizzarci cittadini europei, partecipando attivamente alle strategie comunitarie a noi indirizzate, informandoci ai cosiddetti euro sportelli. In ultima istanza, dobbiamo fare in modo che le risorse economiche, anche frutto della nostra contribuzione, vengano investite nel nostro territorio con grande responsabilità sociale, etica e altruismo specialmente nei riguardi delle generazioni future.

Giovanna Barbaro

Giovanna Barbaro Architetto e Tecnologo

Deve il suo carattere cosmopolita a Venezia, dove si laureò in architettura (IUAV). Dal 2008 europrogettista nei settori green economy e clean tech. Nel 2017 ha realizzato uno dei suoi più importanti sogni: fondare Mobility-acess-pass (MAP), un'associazione no profit per la certificazione dei luoghi pubblici per le persone con disabilità motorie. Tra i suoi hobby preferiti: la fotografia e la scrittura