La cultura si fa in strada con il book crossing: libri per tutti, accessibili sempre

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Nell’era di smartphone e e–book, c’è ancora posto per i vecchi libri e le cabine telefoniche? In qualche parte del mondo, pare di sì. La Germania, patria di Gutenberg e del carattere mobile, ha già da tempo sponsorizzato le “librerie pubbliche”, un’evoluzione del bookcrossing: libere, sempre accessibili, collocate nelle strade e nelle piazze dei paesi per avvicinare la cultura ai passanti. Si possono prendere i libri e lasciarne altri, senza alcuna registrazione e senza scadenze.

Biblioteche all’aperto: la Open Air Library nel quartiere industriale di Magdeburgo

COLONIA

“Si rivolge a coloro che amano leggere ed è aperto a tutti”. Con queste parole Michael Aubermann dà inizio al progetto di book crossing di Colonia, dove sono state installate cinque librerie gratuite, l’ultima delle quali (in acciaio con ante in vetro) è stata posizionata vicino a Bayenturm, l’antica torre da cui cominciavano le mura della città.

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Da Colonia, le librerie pubbliche, finanziate e gestite da volontari, hanno iniziato a diffondersi rapidamente in molte altre città tedesche: Hannover, Bonn, Berlino e soprattutto nelle zone più povere delle città, dove l’accesso ai libri risulta più difficoltoso.

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BERLINO

A Berlino, l’esperimento risulta ancora più interessante: a Nord del quartiere Mitte, dove sorge lo storico “Unter den Linden”e precisamente a Prenzlauer Berg, sorge un’altra passeggiata verde, più giovane di quella sotto ai tigli e sicuramente più all’avanguardia.

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Grazie a Berlin Book Forest, spuntano qui gli alberi di libri,un progettopromosso dall’associazione imprenditoriale femminile BauFachFrau, volto a dare nuova vita agli alberi morti, trasformandoli in una piccola libreria a disposizione dei cittadini, con l’unico vincolo di praticare il bookcrossing.

Il progetto –spiegano da BauFachFrau vuole contribuire a uno sviluppo sostenibile dell’istruzione professionale e punta a valorizzare la catena foresta–legno–libro. È stato sviluppato e realizzato come un approccio interdisciplinare, nato dalla cooperazione di esperti di foreste, carpenteria, falegnameria, media design, stampa e libri

Nata nel 2006 come libreria provvisoria e destinata alla rimozione dopo un paio d’anni, la foresta di libri è divenuta una realtà talmente amatadagli abitanti del quartiere e dagli avventori da poter preservare le sue solide radici, educando alla cultura e alla lettura, alla diffusione gratuita della letteratura e alla tuteladelle foreste dallo sfruttamento per la produzione di carta.

Oggi ogni tronco può contenere fino a 100 volumi
: romanzi, saggi, fiabe per bambini, lavori autoprodotti, trovano tutti posto all’interno di teche scavate nella corteccia e sono protetti dalle intemperie grazie a tendine di plastica.

VIENNA

Anche a Vienna, col progetto collaborativo “offener Bücherschrank”, nasce una vera e propria libreria a cielo aperto dove chiunque può prendere un libro in prestito e lasciarne uno proprio senza bisogno di tessere.

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La libreria è sempre aperta e manutenuta da parte di volontari, mentre su ogni libro viene regolarmente applicato un timbro che ne indichi l’appartenenza. Sono tre i principali “offener Bücherschrank”, ognuno contente circa 200 libri:

  • all’angolo Zieglergasse/Westbahnstrasse nel distretto 7
  • all’angolo Grundsteingasse/Brunnengasse nel distretto 16
  • all’angolo Heinz–Heger–Park nel distretto 9

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NEW YORK

L’idea sbarca anche oltreoceano: a New York, John Locke, un architetto della Columbia University,ha voluto trasformare le cabine telefoniche in disuso nelle cosiddetteguerilla libraries: biblioteche improvvisate in cui praticare il book–crossing.

Progettando degli scaffali su misura, che vengono inseriti nelle cabine e forniti di libri, ha consentito ai passanti di prendere i libri a cui sono interessati e sostituirli con altri di loro gradimento.
I libri utilizzati per avviare l’iniziativa sono stati donati dagli abitanti dei quartieri in cui si trovano le cabine telefoniche e da Locke stesso, mentre gli scaffali sono stati forniti dall’azienda Kontraprionist.

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I primi due esperimenti, entrambi a Manhattan, non sono andati a buon fine. La prima libreria si trovava in un quartiere isolato, con libri privi di qualsiasi marchio e senza alcuna spiegazione su come usare la biblioteca. Ciò ne ha comportato il furto nel giro di sei ore, così come gli scaffali, che dieci giorni dopo hanno fatto la stessa fine.La seconda biblioteca è stata sistemata in una cabina telefonica in un quartiere residenziale, tra una fermata della metropolitana, una scuola e una chiesa. Il dorso dei libri è stato marcato con un logo per evitare che fossero rubati e rivenduti.

Osservando il comportamento dei passanti, si è notato che molti sfogliavano i libri e li riponevano negli scaffali, incerti su quali regole seguire. Altri invece, nello spirito del bookcrossing, prendevano i libri e li sostituivano con altri scelti da loro. Dopo sei settimane, però, sia gli scaffali che i libri erano stati rimossi.

Locke ha in programma un terzo esperimento: convertire una cabina telefonica vicino a una scuola pubblica in una piccola libreria per bambini, i cui libri saranno contrassegnati da un logo e accompagnati da semplici parole, come “condividi” o “prendi in prestito”, esplicative del progetto.

Marina Block

Marina Block Laureanda in Architettura

Amante dei gatti, zen e folle; un haiku nato a Napoli, sempre in compagnia di un buon libro e di un pacchetto di caramelle gommose. Affetta dal male incurabile del sognare, sa che se dovesse fallire come architetto, non si perderà d’animo: alle persone, invece che luoghi sicuri, regalerà storie fantastiche in cui rifugiarsi.