Slow Architecture. La tribuna ecologica dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari

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Si oppone alla fretta, ai ritmi frenetici e nevrotici. E’ la slow architecture. Un’architettura progressiva, che vive nel tempo e trae dal contesto le risorse per la sua definizione. Ha preso il via dal progetto per la Tribuna Ecologica dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari e da allora, la progettazione architettonica “lenta” (intendendo per “lenta” una progettazione “tranquilla”), non ha mai abbandonato il Frigerio Design Group, il gruppo di lavoro interdisciplinare autore del progetto, guidato dall’architetto Enrico Frigerio.

Integrata perfettamente nel paesaggio, la tribuna si colloca in un punto panoramico del tracciato di Imola, all’uscita della curva della Tosa. Si tratta di un progetto pienamente rispondente ai principi della slow architecture perché sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Grande cura è stata posta nel minimizzare l’impatto ambientale, nella ricerca di pezzi modulari, producibili in serie e rapidi da assemblare.

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Il progetto nasce dalla necessità di risistemare un declivio limitrofo alla pista, la cui stabilità era stata compromessa dall’incontrollata presenza degli spettatori. Il Frigerio Design Group, autore del progetto, ha deciso di far valere la sostenibilità modellando il versante a creare dei gradoni realizzati con una particolare struttura di legno che, oltre a consolidare la parte superficiale del terreno, da anche la possibilità di lasciar crescere prato ed arbusti.

Il comfort del pubblico è assicurato! I progettisti infatti, hanno previsto per i 9000 spettatori dei comodi schienali e hanno dimensionato i gradoni in modo da assicurare a tutti una visione perfetta.

I percorsi pedonali e le parti orizzontali dei gradoni invece, sono pavimentati con “green blocks”, ovvero blocchi in grado di drenare il terreno lasciando crescere il prato.

Particolare attenzione è stata posta ai materiali, alla loro sostenibilità intesa non soltanto a livello ambientale. Tutti i pezzi infatti, sono facilmente assemblabili in modo da ridurre tempi e costi di realizzazione. Quelli in legno per esempio, sono prefabbricati, modulari e trattati con un prodotto ecologico in grado di tenere lontani funghi ed insetti e assicurare la durabilità dell’opera.

Un intervento paesaggistico che propone un incontro tra lo spettacolo che offre l’alta tecnologia del mondo della Formula 1 e quello che, con semplicità, è in grado di offrirci la Natura.

Antonia Guerra

Antonia Guerra Ingegnere Edile ed Architetto

Architettura Ecosostenibile, che ha fondato durante gli anni universitari, è il suo piccolo gioiello. A Londra, dove vive, progetta case per ricchi signori londinesi. Nel tempo libero si aggira in bicicletta tra i grattacieli della City, organizza pic-nic e si dedica alla pittura ad acquerello.