La prima casa passiva per il Mediterraneo si costruisce in Puglia

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Una casa passiva per il clima mediterraneo? La stanno realizzando in Puglia, a San Vito dei Normanni. Si tratta di un progetto pilota presentato nel 2009 durante un convegno sull’edilizia biosostenibile e realizzato in collaborazione con l’Università del Salento. Questo progetto prevede il rispetto di tutte le indicazioni fornite dal Passiv Haus Institut, e permette un abbattimento dei costi dovuti al consumo energetico di circadieci volte rispetto ad un impianto tradizionale, si passa infatti da un costo per la climatizzazione di 1800 euro annui a quello di 165 euro annui. Questo notevole traguardo è stato raggiunto grazie ad una progettazione integrata del sapere tecnico, legato alla cultura della casa passiva, e del sapere costruttivo tipico del mediterraneo, legato alla cultura e all’esperienza che si può trarre dal luogo specifico.

Infatti sono stati impiegati materiali tradizionali come il tufo, per l’involucro edilizio, affiancati da materiale altamente isolante in fibra di vetro, e anche dal punto di vista formale la casa risulta più vicina alla tipologia mediterranea piuttosto che a quella nord–europea cui siamo abituati ad associare l’immagine di casa passiva; comprende infatti dei profondi porticati che fungono da filtro tra esterno ed interno e permettono un buonissimo ombreggiamento dal sole estivo e le finestre sono più piccole, mentre rimane invece invariata l’attenzione per l’impermeabilità all’aria e il sistema di pompa geotermica per pre–riscaldare e pre–raffreddare l’aria immessa all’interno dell’abitazione.

Inoltre lo spessore dell’involucro esternoè mediamente di 70 cm, per garantire un’elevata inerzia termica; ulteriori soluzioni costruttive sono il tetto a falda ventilato e vespaio ventilato ad iglù, misure performanti per una ventilazione continua sia in estate che in inverno; notevole attenzione è stata posta alla riduzione se non totale eliminazione dei ponti termici mediante utilizzo di gas beton, materiale pieno ed omogeneo, perciò con uguali proprietà isolanti in tutte le direzioni.

Il miglior risultato per un progetto come questo è l’aver preso in considerazione il comportamento di un edificio passivo sia in estate che in inverno, e l’approfondimento che prototipi di questo genere portano allo studio di settoreèdi significativa importanza per ricucire la ricerca scientifica più innovativa e le sue nuove tecnologie, con i luoghi specifici in cui si costruisce di volta in volta, con le loro peculiarità e imprescindibili differenze.









Giulia Custodi

Giulia Custodi Architetto

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