Kengo Kuma e la sfida della grande casa per la comunità locale

Un edificio polivalente al servizio della comunità quello progettato da Kengo Kuma & Associates a Towada, nella prefettura di Aomori in Giappone.

Kengo Kuma e il suo negozio di dolci

UNA GRANDE CASA PER LA COMUNITÀ LOCALE

Il Towada community center nasce dalla volontà di creare un struttura in grado di accogliere molteplici attività al servizio della popolazione, 1800 mq di spazio sociale per la comunità locale, con aree per il gioco, aree polivalenti e ricreative.

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All’esterno risulta chiaro il richiamo alla forma delle classiche abitazioni con tetto a falda, la volontà del progettista è di integrare l’edificio con l’intorno e con il costruito, l’edificio deve confondersi con le piccole case circostanti, integrarsi ed interagire con il contesto. Come se fosse una grande casa a servizio della collettività.

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Dall’ingresso principale si accede ad una hall che serve gli spazi delle principali attività:  gli spazi per uffici, una piccola ala per accogliere esposizioni temporanee, aule polivalenti ed infine le stanze tatami, in puro stile giapponese, e la cucina adiacente alla stanza per il gioco riservata ai più piccoli.

Proprio quest’ultimo spazio è di grande interesse in quanto fonde l’architettura con il gioco. Il pavimento diventa uno strumento per caratterizzare non solo lo spazio, ma anche l’attività stessa da svolgersi all’interno della stanza. Un vero e proprio spazio interattivo in cui il pavimento in legno cresce verso l’alto, creando salti di quota come piccole colline dall’andamento ondeggiante sulle quali i bambini possono salire e con i quali possono divertirsi giocando. Un luogo creato su misura per loro, che a piccoli passi possono interagire con l’architettura.

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LEGNO PER ESTERNI ED INTERNI

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Il materiale prevalente, sia in facciata che come rivestimento di interni è il legno. L’edificio esternamente risulta composto di due materiali prevalenti: grandi lastre di vetro a tutta altezza ricoperte parzialmente da listelli di legno che permettono di filtrare la luce e di controllare il surriscaldamento degli ambienti. I lunghi e stretti listelli di legno conferiscono un senso di verticalità alla facciata, mentre all’interno i controsoffitti sono caratterizzati dagli stessi elementi di legno orizzontali, un elemento di design che conferisce omogeneità al progetto e diventa identificativo dell’opera e che ricorre anche nella separazione degli spazi e delle aree tematiche. Lo stile minimalista dai colori neutri: pareti bianche ed elementi in legno chiaro tipici delle architettura giapponese ricorrono anche in quest’opera e si prestano a ricreare uno spazio ed un ambiente familiare, evocando le stesse spazialità e gli stessi cromatismi delle abitazioni.

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La piazza antistante è anch’essa espressione della volontà di connessione tra natura e comunità. Conformata in modo tale da integrarsi con il quartiere e caratterizzata da elementi naturali che generano spazi comuni verdi per il tempo libero. Portando quindi anche all’esterno ed all’aria aperta le attività di svago e relax.

La volontà di integrare attività ludiche e ricreative in un edificio che richiami la forma e l’accoglienza di una casa, permettono di generare uno spazio sociale familiare, in cui gli abitanti possono sentirsi partecipi ed interagire tra loro come se fossero una grande famiglia. Un intervento di piccole dimensioni ma dal grande valore sociale.

Francesca Latini

Francesca Latini Architetto

Di origini italo-francesi non poteva che essere un’appassionata di arte in tutte le sue forme: danza, musica, pittura, fotografia e architettura! Tra i banchi universitari scocca la scintilla per la tecnologia e la bioclimatica. Nel tempo libero si diletta ai fornelli e viaggia per conoscere le culture e le architetture del mondo.